Il primo dell'anno lo passiamo nel più classico dei modi : pizza a domicilio e film tutto il pomeriggio, con la unica differenza che ci distendiamo a terra nella vana ricerca di un po' di fresco, invece di avvolgerci in coperte di lana sperando di scaldarci :)
Giovedì e venerdì si ritorna al lavoro, solito ritmo lento dato il periodo dell'anno, speriamo che la prossima settimana vada meglio dato che le mance sono praticamente l'entrata maggiore nelle nostre tasche; come in USA anche qui lasciare almeno il 10% del conto di mancia è praticamente obbligatorio e in pratica rappresenta un secondo stipendio, se non di più.
Giovedì e venerdì si ritorna al lavoro, solito ritmo lento dato il periodo dell'anno, speriamo che la prossima settimana vada meglio dato che le mance sono praticamente l'entrata maggiore nelle nostre tasche; come in USA anche qui lasciare almeno il 10% del conto di mancia è praticamente obbligatorio e in pratica rappresenta un secondo stipendio, se non di più.
Fine settimana di nuovo libero; a onor del vero c'è andata proprio bene come inizio lavorativo, con le festività in mezzo le prime due settimane abbiamo lavorato solo 4 giorni totali e sempre spezzati da riposi, tanto per non stancarsi troppo…jeje!!! Il problema è che non si riesce a sfruttare il tempo libero a nostra disposizione; oltre al caldo, smog e traffico soffocanti bisogna prendere in considerazione gli incendi nei dintorni di Santiago (17 in meno di un mese) che rendono l'aria ancora più pesante e irrespirabile.
Sabato ci avviamo verso il mercato centrale di Cal y Canto, un vecchio mercato dove ora sostanzialmente vi sono banchi e ristoranti di pesce! Oltre ai ristoranti veri e propri vi sono delle cucine con bancone incorporato dove ci si può sedere e farsi servire da qualche vecchia signora che ti prepara il pesce fresco del mercato come se fosse a casa sua, o quasi; molto caratteristico, buono ed economico! Purtroppo Andrea non fa la scelta più azzeccata e ordina una specie di zuppa di molluschi dimenticandosi le abbondanti dosi di "cilantro" (pianta simile al prezzemolo di cui vi abbiamo già raccontato) che sono soliti mettere nelle zuppe e che a noi proprio non piace; per fortuna il pesce alla griglia di Giulia è talmente abbondante che basta per sfamare entrambe!
Sabato ci avviamo verso il mercato centrale di Cal y Canto, un vecchio mercato dove ora sostanzialmente vi sono banchi e ristoranti di pesce! Oltre ai ristoranti veri e propri vi sono delle cucine con bancone incorporato dove ci si può sedere e farsi servire da qualche vecchia signora che ti prepara il pesce fresco del mercato come se fosse a casa sua, o quasi; molto caratteristico, buono ed economico! Purtroppo Andrea non fa la scelta più azzeccata e ordina una specie di zuppa di molluschi dimenticandosi le abbondanti dosi di "cilantro" (pianta simile al prezzemolo di cui vi abbiamo già raccontato) che sono soliti mettere nelle zuppe e che a noi proprio non piace; per fortuna il pesce alla griglia di Giulia è talmente abbondante che basta per sfamare entrambe!
Finito il pranzo notiamo che l'aria è particolarmente pesante, ci bruciano gli occhi e tutto sembra più offuscato del solito… può essere mai che siamo sempre così stanchi!!?!!
Ci avviamo comunque verso la zona tra la Stazione Centrale e l'Università di Santiago, zona che ci è stata indicata come perfetta per eventuale shopping economico…Andrea vuole assolutamente comprarsi una maglietta del Colo-Colo, squadra di calcio locale, soprattutto dopo aver scoperto che può trovarla a 15/20 euro! Quando scendiamo dalla metro la situazione atmosferica ci sembra sempre peggio, e in più non riusciamo a trovare i famosi mercati a prezzi stracciati che ci erano stati indicati ma solo grandi magazzini di cineserie… più tardi scopriremo che scesi dalla metro abbiamo preso la direzione esattamente opposta rispetto a quella che avremmo dovuto prendere!
Non ce la facciamo più riprendiamo la metropolitana e ce ne torniamo a casa, dove non solo come sempre per fortuna si riesce a respirare un po' meglio ma scopriamo anche di non essere totalmente fiacchi noi ma che gli incendi di oggi sono stati particolarmente vicini e forti, causando non pochi malesseri! Domenica ci arrendiamo e dedichiamo la giornata ai dintorni di casa, passeggiamo tra i vicoli dei tranquilli quartieri residenziali Monte Tabor e Las Parcelas, compriamo frutta e verdura dai vari vicini che improvvisano banchetti nelle loro abitazioni, leggiamo, ci prepariamo un bel asado e nulla di più!
Non ce la facciamo più riprendiamo la metropolitana e ce ne torniamo a casa, dove non solo come sempre per fortuna si riesce a respirare un po' meglio ma scopriamo anche di non essere totalmente fiacchi noi ma che gli incendi di oggi sono stati particolarmente vicini e forti, causando non pochi malesseri! Domenica ci arrendiamo e dedichiamo la giornata ai dintorni di casa, passeggiamo tra i vicoli dei tranquilli quartieri residenziali Monte Tabor e Las Parcelas, compriamo frutta e verdura dai vari vicini che improvvisano banchetti nelle loro abitazioni, leggiamo, ci prepariamo un bel asado e nulla di più!
Lunedì si torna al lavoro, l'umore non è dei migliori; sono solo due settimane che siamo in città e già ci sentiamo stressati, non dal lavoro ma proprio dalla città; in più Giulia ha ricevuto una brutta notizia da casa che rende tutta la situazione peggiore! Ci sentiamo di essere nel posto sbagliato per noi, non abbiamo attraversato un oceano per vivere in una realtà dove i principali pensieri ed obbiettivi sono un maggior guadagno (che tra l'altro è tutto dire dato gli stipendi), comprare qualsiasi cosa di più inutile venga offerto in uno dei numerosissimi centri commerciali e ingurgitare litri di bibite gassate…light però, mi raccomando! Nonostante l'amabilità delle persone con le quali condividiamo le nostre giornate non riusciamo a instaurare dei rapporti più stretti, cerchiamo di affrontare discorsi lievemente meno superficiali di un "que tal hueon, escuciaste la hueada del hueon" ma con poco successo!
Solo che non riusciamo ancora a deciderci se andare via o no; della città non è che sia tutto da buttare, guadagnare due lire sicuramente ci fa comodo se vogliamo riuscire a continuare il viaggio e soprattutto volendo prima o poi stabilirsi è sempre utile approfondire e cercare di allargare i contatti, e avere una buona esperienza alle spalle!
Finita la giornata lavorativa, però, accade l'incidente che ci permetterà, meglio ci obbligherà, a prendere la nostra scelta! Andrea prende la scossa! ma non un pochino, di quelle forti che "se non fossi riuscito a staccarti in tempo dalla spina ci restavi secco". Quando esce dalla caffetteria bianco come un cencio senza riuscire a muovere mano e braccio sinistro a Giulia viene quasi un colpo e decide di portarlo immediatamente al pronto soccorso. Seguendo il consiglio di JoseLuis, andiamo ad una clinica privata, Avansalud;
Gli angelici Nadia e Fernando nel frattempo sono arrivati alla clinica, hanno aspettato, e confortato Giulia; rimasti fino all'ultimo, ci portano a casa in macchina! Piccola nota, il tutto, medicinali compresi, viene a costare la bellezza di circa 330 mila pesos cileni , ovvero più o meno 500 euro!!!
Evviva la sanità privata!! Per fortuna non abbiamo dovuto pagare noi però sicuramente questo è un altro punto a sfavore sia della città, in quanto l'esperienza abbassa molto il nostro morale, sia del paese in generale. Per come la vediamo noi, i servizi base, in particolare sanità ed educazione, dovrebbero essere assicurati ai cittadini, mentre qui in Cile sono entrambi privati e molto cari….se dobbiamo pensare di trovare un luogo dove provare a stabilirci non possiamo non prendere in considerazione anche questi aspetti.Gli angelici Nadia e Fernando nel frattempo sono arrivati alla clinica, hanno aspettato, e confortato Giulia; rimasti fino all'ultimo, ci portano a casa in macchina! Piccola nota, il tutto, medicinali compresi, viene a costare la bellezza di circa 330 mila pesos cileni , ovvero più o meno 500 euro!!!
pare infatti che gli ospedali pubblici non offrano i migliori servizi e soprattutto che vi sia moltissimo da aspettare! Le due fermate della metropolitana che dobbiamo percorrere per arrivare alla clinica sembrano infinite; per fortuna l'ospedale si trova giusto dall'altra parte della strada rispetto all'uscita della metro in quanto Andrea incomincia a faticare anche solo a tenere gli occhi aperti! Entrati nella zona di pronto soccorso bisogna prendere un biglietto e mettersi in fila!!! A Giulia già incominciamo a saltare gli occhi fuori dalle orbite, ma pazienza per fortuna la fila è abbastanza breve per cui in poco tempo riesce a parlare con la ragazza dell'accoglienza, solo che essendo una clinica privata non possono fare nemmeno l'accettazione senza pagare o senza una assicurazione di un pagherò, ovvero avendo la tessera sanitaria cilena (che noi non abbiamo) dove vi sono anche le impronte digitali!!! Per carità noi nella sfortuna siamo particolarmente sfortunati perché giusto oggi siamo usciti senza passaporto né carte di credito o bancomat che sia, però non esiste che tu non mi faccia nemmeno l'accettazione o un controllo di base! Ad ogni modo JoseLuis è in cammino con la sua tessera sanitaria e i soldi grazie ai quali potremo usufruire dei servizi della clinica.
Durante l'attesa evidentemente una delle infermiere si rende conto del visibile nervosismo di Giulia e mettendosi una mano sul cuore decide di effettuare un controllo di base ad Andrea, nonostante sia fuori dalle regole; gli controlla battito cardiaco e pressione, per fortuna è tutto nella norma, l'attesa diventa più serena! Per farla breve una volta arrivato JoseLuis, Andrea viene portato dentro alla clinica, sottoposto a vari controlli cardiaci, del sangue e delle urine e iniettata endovena della morfina, che lo rilassa e gli fa apparire in sogno Maradona e Socrates. Aspettiamo fino a circa mezzanotte gli esiti, tutti gli esami sono nella norma; la scossa non ha danneggiato il cuore né altri organi interni, per fortuna la paralisi del braccio e della mano è solo a livello muscolare, viene consigliata una settimana di riposo e due medicinali, uno contro il dolore e uno per il rilassamento muscolare!
Nel rischio di essere frettolosi ed arroganti nel giudicare preferiamo affidarci alle prime sensazioni e decidiamo di non prolungare il nostro soggiorno a Santiago, al massimo un'altra settimana e si va via….verso dove, ancora da stabilire!!!
Il resto della settimana scorre senza particolari emozioni, Giulia va a lavorare mentre Andrea a casa piano a piano riprende la normale funzionalità del braccio!
Arrivato sabato Andrea ormai sta bene e soprattutto non ce la fa più a stare chiuso in casa!
La mattina fa caldissimo, tanto per cambiare, così decidiamo di pranzare a casa e muoverci verso il primo pomeriggio in modo da non arrivare stravolti a metà giornata e approfittare per restare più fuori la sera.
Verso le tre e mezza andiamo al Pueblito Los Dominicos , un bel centro artigianale situato ad una delle estremità della linea 1 della metro; per raggiungerlo ci vuole circa un'ora di metro per cui arriviamo ad un'orario decente. Il mercato, fondato negli anni 80, è stato costruito all'interno di un villaggio rurale, le strutture coloniali sono state riadattare per accogliere i piccoli negozietti dei quasi 200 artigiani e artisti della zona che qui hanno trovato uno spazio per creare ed esporre i proprio lavori. Una piacevole passeggiata tra la freschezza delle frasche, suonatori d'arpa, fiumiciattolo, alcuni oggetti molto belli, altri, a dirla tra noi, soliti souvenir da turisti!
Finito il "paseo" ci dirigiamo di nuovo verso l'Universidad de Santiago, Andrea ormai si è messo in testa di comprare la maglietta del Colo-Colo e non avrà pace finché non la trova! Scesi dalla metro questa volta ci dirigiamo nella direzione giusta e , con grande sollievo anche di Giulia, abbiamo fortuna e troviamo quasi subito dove comprare la maledetta maglietta… Nera con il numero 10 di un tale Vecchio!!!
Fatta anche questa siamo ancora belli in forze, questa volta abbiamo decisamente azzeccato i tempi per muoversi da casa!! Dalla stazione centrale ci dirigiamo a piedi verso Quinta Normal! E' il quarto anniversario del Museo de la Memoria y de los Derechos Humanos ed hanno organizzato un concerto gratuito per l'occasione, denominato MalaMemoria!!! Il giorno prima eravamo andati alla ricerca dei biglietti ma purtroppo erano già stati distribuiti tutti…..noi però ci proviamo lo stesso, hai visto mai che si veda il concerto anche da fuori o che si riesca ad entrare! La fortuna aiuta gli audaci…..e infatti dopo neanche cinque minuti che siamo fuori dai cancelli troviamo dei ragazzi con dei biglietti in più!! La musica è, onestamente, totalmente diversa da ciò che ci saremmo aspettati: pop cileno contemporaneo, con tanto di presentatore e telecamera alla Mtv! Una degli artisti che si alternano sul palco, però, non è poi così male e ad ogni modo siamo contenti di partecipare ad un evento dal valore storico e civico.
Domenica ci svegliamo presto e andiamo al Cajon de Maipo, una vallata con canyon che si trova a circa un'ora e mezza da Santiago! Per raggiungerla prendiamo la linea 5 della metro fino a Bellavista de Florida e da qui il metrobus n72 direzione Plaza de Armas de San Jose de Maipo. Arrivati al paesino facciamo una passeggiata per la piazza e le due vie principali; nulla di speciale!
Cerchiamo di capire da dove si può raggiungere il famoso canyon ma riusciamo a trovare solo uno sbocco al fiume, di nuovo nulla di che! Scopriamo che la zona di maggior interesse naturalistico si trova a circa un'altra ora e mezza di strada, raggiungibile più che altro in macchina. Un po' delusi ci avviamo verso un parco che avevamo visto durante il tragitto in autobus. Qui scopriamo che il parco è a pagamento, 6mila pesos ciascuno (quasi 10 euro) in quanto fornito di piscina e zona picnic! Alquanto sconfortati e accaldati ci sediamo fuori l'entrata del parco a mangiarci un pezzo d'anguria valutando il da farsi…..di nuovo la fortuna ci viene in contro. Il ragazzo all'entrata ci dice che se vogliamo entrare a dare un'occhiata, anche senza pagare, siamo i benvenuti!!! Non perdiamo tempo e ci dirigiamo trottando verso la piscina, senza costume e mezzi vestiti (ma tanto qui è normale) ci tuffiamo in piscina………aaaaaaaaaaaaaaa finalmente un po' d'acqua gelida! Cerchiamo di non fermarci troppo, giusto il tempo di asciugarsi a metà; non ci sembra giusto approfittare troppo della gentilezza altrui!
Decisamente rincuorati e rinfrescati incominciamo il cammino di ritorno verso casa! Questa volta con il metrobus ci fermiamo a Plaza de Puente Alto da cui prendiamo la metro 4 fino a Vicente Valdes dove cambiare e riprendere la metro 5 fino a casa; se si può preferiamo sempre fare tragitti diversi!
Lunedì torniamo al lavoro e comunichiamo che questa sarà la nostra ultima settimana! Il dispiacere di colleghi e proprietari è tanto ma noi non riusciamo proprio ad abituarci a vivere in questa enorme capitale!
Mercoledì, con estrema gioia di Andrea, andiamo allo stadio con JoseLuis e Luis a vedere il mitico Colo-Colo (nome di un indio che ha lottato e resistito contro gli spagnoli). Il biglietto vale poco più di 10 euro, veramente economico rispetto all'Europa, all'interno dello stadio c'è un bel clima…noi entriamo una mezzora prima e vediamo pian piano le gradinate riempirsi… ha sempre il suo fascino!!!
Lo stadio è il Monumental di Santiago, la partita è Colo Colo-Antofagasta valida per la terza giornata del campionato cileno, esordio di Paredes idolo dei tifosi locali. La partita sembra un monologo Colocolino con occasioni a ripetizione. Alla mezzora arriva il vantaggio con l'ex viola Valdes. I ragazzi delle due curve animano continuamente i propri beniamini. A fine primo tempo c'è un'invasione di campo da parte di alcuni tifosi bistrattati dagli steward, finisce a cazzotti sotto la Barra Blanca gli ultras del Colo. Dopo poco la partita ricomincia, l'Antofagasta cresce e alla fine pareggerà, ma noi saremmo già nella metro di ritorno a casa per evitare il traffico e arrivare a casa alle 2 di notte. Quindi ce ne siamo andati da vincitori, un po' borghesi ma vincitori… "Por el Campiò por el Campiò…!!!"
Finalmente arriva venerdì, l'ultimo giorno di lavoro, tutti i compagni della caffetteria cercano in qualsiasi modo di convincerci a restare, ma non c'è niente da fare la nostra decisione è irrevocabile, dopo averci pensato per più di due settimane non possiamo di certo cambiare idea all'ultimo. Fanno comunque piacere i complimenti dei colleghi e dei proprietari, ma salutiamo tutti e ce ne andiamo per la nostra strada…
Domenica facciamo gli zaini, organizziamo le ultime cose e la sera prendiamo l'autobus per Valparaiso!! Finalmente si riparte!!!