domenica 26 gennaio 2014

la chiamano Santiasco.....


Il primo dell'anno lo passiamo nel più classico dei modi : pizza a domicilio e film tutto il pomeriggio, con la unica differenza che ci distendiamo a terra nella vana ricerca di un po' di fresco, invece di avvolgerci in coperte di lana sperando di scaldarci :)
Giovedì e venerdì si ritorna al lavoro, solito ritmo lento dato il periodo dell'anno, speriamo che la prossima settimana vada meglio dato che le mance sono praticamente l'entrata maggiore nelle nostre tasche; come in USA anche qui lasciare almeno il 10% del conto di mancia è praticamente obbligatorio e in pratica rappresenta un secondo stipendio, se non di più. 
Fine settimana di nuovo libero; a onor del vero c'è andata proprio bene come inizio lavorativo, con le festività in mezzo le prime due settimane abbiamo lavorato solo 4 giorni totali e sempre spezzati da riposi, tanto per non stancarsi troppo…jeje!!! Il problema è che non si riesce a sfruttare il tempo libero a nostra disposizione; oltre al caldo, smog e traffico soffocanti bisogna prendere in considerazione gli incendi nei dintorni di Santiago (17 in meno di un mese) che rendono l'aria ancora più pesante e irrespirabile.
Sabato ci avviamo verso il mercato centrale di Cal y Canto, un vecchio mercato dove ora sostanzialmente vi sono banchi e ristoranti di pesce! Oltre ai ristoranti veri e propri vi sono delle cucine con bancone incorporato dove ci si può sedere e farsi servire da qualche vecchia signora che ti prepara il pesce fresco del mercato come se fosse a casa sua, o quasi; molto caratteristico, buono ed economico! Purtroppo Andrea  non fa la scelta più azzeccata e ordina una specie di zuppa di molluschi dimenticandosi le abbondanti dosi di "cilantro" (pianta simile al prezzemolo di cui vi abbiamo già raccontato) che sono soliti mettere nelle zuppe e che a noi proprio non piace; per fortuna il pesce alla griglia di Giulia è talmente abbondante che basta per sfamare entrambe! 
Finito il pranzo notiamo che l'aria è particolarmente pesante, ci bruciano gli occhi e tutto sembra più offuscato del solito… può essere mai che siamo sempre così stanchi!!?!! 
Ci avviamo comunque verso la zona tra la Stazione Centrale e l'Università di Santiago, zona che ci è stata indicata come perfetta per eventuale shopping economico…Andrea vuole assolutamente comprarsi una maglietta del Colo-Colo, squadra di calcio locale, soprattutto dopo aver scoperto che può trovarla a 15/20 euro! Quando scendiamo dalla metro la situazione atmosferica ci sembra sempre peggio, e in più non riusciamo a trovare i famosi mercati a prezzi stracciati che ci erano stati indicati ma solo grandi magazzini di cineserie… più tardi scopriremo che scesi dalla metro abbiamo preso la direzione esattamente opposta rispetto a quella che avremmo dovuto prendere!
Non ce la facciamo più riprendiamo la metropolitana e ce ne torniamo a casa, dove non solo come sempre per fortuna si riesce a respirare un po' meglio ma scopriamo anche di non essere totalmente fiacchi noi ma che gli incendi di oggi sono stati particolarmente vicini e forti, causando non pochi malesseri! Domenica ci arrendiamo e dedichiamo la giornata ai dintorni di casa, passeggiamo tra i vicoli dei tranquilli quartieri residenziali Monte Tabor e Las Parcelas, compriamo frutta e verdura dai vari vicini che improvvisano banchetti nelle loro abitazioni, leggiamo, ci prepariamo un bel asado e nulla di più! 
Lunedì si torna al lavoro, l'umore non è dei migliori; sono solo due settimane che siamo in città e già ci sentiamo stressati, non dal lavoro ma proprio dalla città; in più Giulia ha ricevuto una brutta notizia da casa che rende tutta la situazione peggiore! Ci sentiamo di essere nel posto sbagliato per noi, non abbiamo attraversato un oceano per vivere in una realtà dove i principali pensieri ed obbiettivi sono un maggior guadagno (che tra l'altro è tutto dire dato gli stipendi), comprare qualsiasi cosa di più inutile venga offerto in uno dei numerosissimi centri commerciali e ingurgitare litri di bibite gassate…light però, mi raccomando! Nonostante l'amabilità delle persone con le quali condividiamo le nostre giornate non riusciamo a instaurare dei rapporti più stretti, cerchiamo di affrontare discorsi lievemente meno superficiali di un "que tal hueon, escuciaste la hueada del hueon" ma con poco successo! 
Solo che non riusciamo ancora a deciderci se andare via o no; della città non è che sia tutto da buttare, guadagnare due lire sicuramente ci fa comodo se vogliamo riuscire a continuare il viaggio e soprattutto volendo prima o poi stabilirsi è sempre utile approfondire e cercare di allargare i contatti, e avere una buona esperienza alle spalle! 
Finita la giornata lavorativa, però, accade l'incidente che ci permetterà, meglio ci obbligherà, a prendere la nostra scelta! Andrea prende la scossa! ma non un pochino, di quelle forti che "se non fossi riuscito  a staccarti in tempo dalla spina ci restavi secco". Quando esce dalla caffetteria bianco come un cencio senza riuscire a muovere mano e braccio sinistro a Giulia viene quasi un colpo e decide di portarlo immediatamente al pronto soccorso. Seguendo il consiglio di JoseLuis, andiamo ad una clinica privata, Avansalud;
Gli angelici Nadia e Fernando nel frattempo sono arrivati alla clinica, hanno aspettato, e confortato Giulia; rimasti fino all'ultimo, ci portano a casa in macchina! Piccola nota, il tutto, medicinali compresi, viene a costare la bellezza di circa 330 mila pesos cileni , ovvero più o meno 500 euro!!!
Evviva la sanità privata!! Per fortuna non abbiamo dovuto pagare noi però sicuramente questo è un altro punto a sfavore sia della città, in quanto l'esperienza abbassa molto il nostro morale, sia del paese in generale. Per come la vediamo noi, i servizi base, in particolare sanità ed educazione, dovrebbero essere assicurati ai cittadini, mentre qui in Cile sono entrambi privati e molto cari….se dobbiamo pensare di trovare un luogo dove provare a stabilirci non possiamo non prendere in considerazione anche questi aspetti.
pare infatti che gli ospedali pubblici non offrano i migliori servizi e soprattutto che vi sia moltissimo da aspettare! Le due fermate della metropolitana che dobbiamo percorrere per arrivare alla clinica sembrano infinite; per fortuna l'ospedale si trova giusto dall'altra parte della strada rispetto all'uscita della metro in quanto Andrea incomincia a faticare anche solo a tenere gli occhi aperti! Entrati nella zona di pronto soccorso bisogna prendere un biglietto e mettersi in fila!!! A Giulia già incominciamo a saltare gli occhi fuori dalle orbite, ma pazienza per fortuna la fila è abbastanza breve per cui in poco tempo riesce a parlare con la ragazza dell'accoglienza, solo che essendo una clinica privata non possono fare nemmeno l'accettazione senza pagare o senza una assicurazione di un pagherò, ovvero avendo la tessera sanitaria cilena (che noi non abbiamo) dove vi sono anche le impronte digitali!!! Per carità noi nella sfortuna siamo particolarmente sfortunati perché giusto oggi siamo usciti senza passaporto né carte di credito o bancomat che sia, però non esiste che tu non mi faccia nemmeno l'accettazione o un controllo di base! Ad ogni modo JoseLuis è in cammino con la sua tessera sanitaria e i soldi grazie ai quali potremo usufruire dei servizi della clinica.
Durante l'attesa evidentemente una delle infermiere si rende conto del visibile nervosismo di Giulia e mettendosi una mano sul cuore decide di effettuare un controllo di base ad Andrea, nonostante sia fuori dalle regole; gli controlla battito cardiaco e pressione, per fortuna è tutto nella norma, l'attesa diventa più serena! Per farla breve una volta arrivato JoseLuis, Andrea viene portato dentro alla clinica, sottoposto a vari controlli cardiaci, del sangue e delle urine e iniettata endovena della morfina, che lo rilassa e gli fa apparire in sogno Maradona e Socrates. Aspettiamo fino a circa mezzanotte gli esiti, tutti gli esami sono nella norma; la scossa non ha danneggiato il cuore né altri organi interni, per fortuna la paralisi del braccio e della mano è solo a livello muscolare, viene consigliata una settimana di riposo e due medicinali, uno contro il dolore e uno per il rilassamento muscolare!
Nel rischio di essere frettolosi ed arroganti nel giudicare preferiamo affidarci alle prime sensazioni e decidiamo di non prolungare il nostro soggiorno a Santiago, al massimo un'altra settimana e si va via….verso dove, ancora da stabilire!!! 

Il resto della settimana scorre senza particolari emozioni, Giulia va a lavorare mentre Andrea a casa piano a piano riprende la normale funzionalità del braccio! 
Arrivato sabato Andrea ormai sta bene e soprattutto non ce la fa più a stare chiuso in casa! 
La mattina fa caldissimo, tanto per cambiare, così decidiamo di pranzare a casa e muoverci verso il primo pomeriggio in modo da non arrivare stravolti a metà giornata e approfittare per restare più fuori la sera.
Verso le tre e mezza andiamo al Pueblito Los Dominicos , un bel centro artigianale situato ad una delle estremità della linea 1 della metro; per raggiungerlo ci vuole circa un'ora di metro per cui arriviamo ad un'orario decente. Il mercato, fondato negli anni 80, è stato costruito all'interno di un villaggio rurale, le strutture coloniali sono state riadattare per accogliere i piccoli negozietti dei quasi 200 artigiani e artisti della zona che qui hanno trovato uno spazio per creare ed esporre i proprio lavori. Una piacevole passeggiata tra la freschezza delle frasche, suonatori d'arpa, fiumiciattolo, alcuni oggetti molto belli, altri, a dirla tra noi, soliti souvenir da turisti!
Finito il "paseo" ci dirigiamo di nuovo verso l'Universidad de Santiago, Andrea ormai si è messo in testa di comprare la maglietta del Colo-Colo e non avrà pace finché non la trova! Scesi dalla metro questa volta ci dirigiamo nella direzione giusta e , con grande sollievo anche di Giulia, abbiamo fortuna e troviamo quasi subito dove comprare la maledetta maglietta… Nera con il numero 10 di un tale Vecchio!!!
Fatta anche questa siamo ancora belli in forze, questa volta abbiamo decisamente azzeccato i tempi per muoversi da casa!! Dalla stazione centrale ci dirigiamo a piedi verso Quinta Normal! E' il quarto anniversario del Museo de la Memoria y de los Derechos Humanos ed hanno organizzato un concerto gratuito per l'occasione, denominato MalaMemoria!!! Il giorno prima eravamo andati alla ricerca dei biglietti ma purtroppo erano già stati distribuiti tutti…..noi però ci proviamo lo stesso, hai visto mai che si veda il concerto anche da fuori o che si riesca ad entrare! La fortuna aiuta gli audaci…..e infatti dopo neanche cinque minuti che siamo fuori dai cancelli troviamo dei ragazzi con dei biglietti in più!! La musica è, onestamente, totalmente diversa da ciò che ci saremmo aspettati: pop cileno contemporaneo, con tanto di presentatore e telecamera alla Mtv! Una degli artisti che si alternano sul palco, però, non è poi così male e ad ogni modo siamo contenti di partecipare ad un evento dal valore storico e civico.

Domenica ci svegliamo presto e andiamo al Cajon de Maipo, una vallata con canyon che si trova a circa un'ora e mezza da Santiago! Per raggiungerla prendiamo la linea 5 della metro fino a Bellavista de Florida e da qui il metrobus n72 direzione Plaza de Armas de San Jose de Maipo. Arrivati al paesino facciamo una passeggiata per la piazza e le due vie principali; nulla di speciale!
Cerchiamo di capire da dove si può raggiungere il famoso canyon ma riusciamo a trovare solo uno sbocco al fiume, di nuovo nulla di che! Scopriamo che la zona di maggior interesse naturalistico si trova a circa un'altra ora e mezza di strada, raggiungibile più che altro in macchina. Un po' delusi ci avviamo verso un parco che avevamo visto durante il tragitto in autobus. Qui scopriamo che il parco è a pagamento, 6mila pesos ciascuno (quasi 10 euro) in quanto fornito di piscina e zona picnic! Alquanto sconfortati e accaldati ci sediamo fuori l'entrata del parco a mangiarci un pezzo d'anguria valutando il da farsi…..di nuovo la fortuna ci viene in contro. Il ragazzo all'entrata ci dice che se vogliamo entrare a dare un'occhiata, anche senza pagare, siamo i benvenuti!!! Non perdiamo tempo e ci dirigiamo trottando verso la piscina, senza costume e mezzi vestiti (ma tanto qui è normale) ci tuffiamo in piscina………aaaaaaaaaaaaaaa finalmente un po' d'acqua gelida! Cerchiamo di non fermarci troppo, giusto il tempo di asciugarsi a metà; non ci sembra giusto approfittare troppo della gentilezza altrui!
Decisamente rincuorati e rinfrescati incominciamo il cammino di ritorno verso casa! Questa volta con il metrobus ci fermiamo a Plaza de Puente Alto da cui prendiamo la metro 4 fino a Vicente Valdes dove cambiare e riprendere la metro 5 fino a casa; se si può preferiamo sempre fare tragitti diversi! 

Lunedì torniamo al lavoro e comunichiamo che questa sarà la nostra ultima settimana! Il dispiacere di colleghi e proprietari è tanto ma noi non riusciamo proprio ad abituarci a vivere in questa enorme capitale! 
Mercoledì, con estrema gioia di Andrea, andiamo allo stadio con JoseLuis e Luis a vedere il mitico Colo-Colo (nome di un indio che ha lottato e resistito contro gli spagnoli). Il biglietto vale poco più di 10 euro, veramente economico rispetto all'Europa, all'interno dello stadio c'è un bel clima…noi entriamo una mezzora prima e vediamo pian piano le gradinate riempirsi… ha sempre il suo fascino!!!
Lo stadio è il Monumental di Santiago, la partita è Colo Colo-Antofagasta valida per la terza giornata del campionato cileno, esordio di Paredes idolo dei tifosi locali. La partita sembra un monologo Colocolino con occasioni a ripetizione. Alla mezzora arriva il vantaggio con l'ex viola Valdes. I ragazzi delle due curve animano continuamente i propri beniamini. A fine primo tempo c'è un'invasione di campo da parte di alcuni tifosi bistrattati dagli steward, finisce a cazzotti sotto la Barra Blanca gli ultras del Colo. Dopo poco la partita ricomincia, l'Antofagasta cresce e alla fine pareggerà, ma noi saremmo già nella metro di ritorno a casa per evitare il traffico e arrivare a casa alle 2 di notte. Quindi ce ne siamo andati da vincitori, un po' borghesi ma vincitori… "Por el Campiò por el Campiò…!!!"

Finalmente arriva venerdì, l'ultimo giorno di lavoro, tutti i compagni della caffetteria cercano in qualsiasi modo di convincerci a restare, ma non c'è niente da fare la nostra decisione è irrevocabile, dopo averci pensato per più di due settimane non possiamo di certo cambiare idea all'ultimo. Fanno comunque piacere i complimenti dei colleghi e dei proprietari, ma salutiamo tutti e ce ne andiamo per la nostra strada…



La sera Nadia e Fernando hanno organizzato un asado con amici e parenti….ci da un bel senso di ciclicità aprire e chiudere la nostra permanenza a Santiago con una bella serata in casa! Questa volta gli invitati sono molti di più, così come i piscola e la musica! Senza nemmeno rendercene conto andiamo avanti a chiacchierare e ballare (a ballare più che altro Giulia) fino alle cinque del mattino!!! Sabato ci svegliamo mezzi in coma; Andrea, Nadia e Fernando dormono praticamente tutto il giorno, mentre Giulia come sempre si sveglia troppo presto e mezza imbambolata passa la giornata tra letto e divano nella inutile speranza di riprendere sonno!

Domenica facciamo gli zaini, organizziamo le ultime cose e la sera prendiamo l'autobus per Valparaiso!! Finalmente si riparte!!!

sabato 18 gennaio 2014

BUON COMPLEANNO FRANCESCA



......nonostante tutti gli anni passati e i chilometri percorsi resto pur sempre la tua bimba....e quindi.......



http://www.youtube.com/watch?v=I6qhNcDEXoI




ti voglio bene


Giulia

sabato 11 gennaio 2014

Santiago - parte prima

Giovedì 19 Novembre 2014 inizia il nostro viaggio verso l'immensa e caotica capitale del Cile, Santiago! Ci svegliamo con un fortissimo mal di testa e una debolezza infinita…..la sera prima i nostri amici di Los Angeles ci hanno preparato una bella "despedida" a casa di Bruno e i Piscola, come sempre, sono stati decisamente troppi! Per fortuna l'autobus è alle due del pomeriggio per cui abbiamo tempo per farci gli zaini e andare all'autostazione. Salutiamo a ringraziamo infinitamente Bruno e Crisitian che ci hanno accompagnato a prendere l'autobus e via, si parte di nuovo, non troppo coscienti ma sempre pieni di curiosità! Andrea quasi non fa a tempo a toccare il sedile che si addormenta di sasso, Giulia invece, tanto per cambiare, non riesce a prendere sonno e dato che il paesaggio intorno non la attrae particolarmente si imbambolisce davanti allo schermo dell'autobus guardandosi due film di fila. Le sette ore in autobus ci permettono di arrivare mezzo riposati; per fortuna sono le nove di sera e c'è una aria fresca! Casa di Nadia, la nostra amica che si è offerta di ospitarci finché non troviamo una stanza da affittare, si trova a Monte Tabor , poche fermate prima di Plaza de Maipu, una tranquilla zona residenziale, lontana dal centro ma fornita di tutti i servizi e molto ben collegata da metro e autobus. Dall'autostazione, infatti, dobbiamo camminare giusto cinque minuti per raggiungere la fermata metro U. Santiago, linea 1, fino a San Pablo dove cambiare e prendere la linea 5 fino a Monte Tabor, da lì casa è a cinque minuti a piedi! 
Appena arrivati rimaniamo allibiti dalla quantità di persone e macchine che riempiono le strade!!! La città è enorme, piena e rumorosa!!! Sarà che già di nostro non siamo abituati alle metropoli, sarà che gli ultimi quattro mesi li abbiamo trascorsi principalmente in campagna, fatto sta che ci sentiamo veramente come piccolissimi pesci in un oceano a noi sconosciuto. 
Appena arrivati a casa riusciamo giusto a scambiare due parole con Nadia e Fernando, il suo fidanzato, e ci lanciamo a letto….non abbiamo ancora recuperato totalmente dalla sera prima!!!

Venerdì mattina abbiamo già appuntamento alla Caffetteria "Ponte Vecchio" dove incominceremo a lavorare a partire da lunedì grazie ad un contatto di Andrea. La caffetteria si trova in centro, in Av. Providencia alla fermata Pedro de Valdivia, la connessione con la metro è veramente molto semplice ed efficiente, però sono pur sempre 40/50 minuti di viaggio e in vagoni più che stipati di gente.
Claudia, il nostro contatto per il lavoro, rimane imbottigliata nel traffico e non riesce a venire all'appuntamento, ma ci da alcuni suggerimenti telefonici per incontrare le persone giuste e fare il colloquio.
Parliamo prima con il proprietario, Esteban, e poi con Jose Luis, il direttore del locale, mentre pranziamo insieme ascoltiamo la loro proposta. In termini di stipendio è realmente poca cosa. Eravamo stati avvisati che gli stipendi in Cile sono bassi ma detto fra noi ci aspettavamo almeno il doppio [lo stipendio minimo infatti è di 210 pesos al mese ovvero 300 euro] ma ci sembra, soprattutto per Andrea, una buona opportunità per far conoscere la cucina italiana in Cile, dato che gli viene chiesto di insegnare al cuoco del locale alcuni piatti.
Usciti dalla caffetteria, passeggiando sotto un caldo torrido, ragioniamo bene sulla proposta. Ci spostiamo da un parco all'altro per cercare sollievo dal sole cocente, la testa gira… Dopo qualche ora decidiamo che è il tempo di fermarsi a tirare il fiato e quale posto migliore di un locale con tavoli all'ombra nella zona universitaria di Santa Lucia dove vendono solo birra da litro a prezzi stracciati??? 
Alla seconda bottiglia di Cristal ci rendiamo conto di non avere i soldi necessari per pagare il conto…jejeje! Giulia va alla ricerca di un bancomat senza però riuscire a trovarlo, quindi è il turno di Andrea il quale ha più fortuna…Ci mettiamo a chiacchierare con due ragazzi seduti a fianco a noi e senza rendercene conto arriva sera, e finalmente un po' di refrigerio!! Prima di andare a casa ci fermiamo a mangiare uno dei "piatti tipici" cileni….un italiano, che altro non è che un hot dog con pomodoro fresco, avocado (qui chiamato Palta) e maionese…italiano per i colori più che per gli ingredienti dato che da noi l'avocado è alquanto raro e i würstel certo non abbondano sulle nostre tavole. 
Lunedì sarà il nostro primo giorno di lavoro sicché decidiamo di dedicare il fine settimana alla scoperta della città….o almeno questo sarebbe il nostro piano ma sabato mattina ci svegliamo ancora mezzi intontiti e con pochissime forze! La cappa di caldo e smog che sovrasta la città ci debilita più dell'aspettato così decidiamo, quasi obbligati, di dedicare la giornata alla nullafacenza. 
Andiamo al gigantesco e terrorizzante centro commerciale vicino a casa a cercare abiti da lavoro e approfittiamo per fare una spesa per la cena; Nadia e Fernando hanno organizzato un "asado" con amici e parenti e ovviamente contribuiamo con dolce e, neanche a dirlo, birre ;) La serata scorre  molto piacevolmente, come sempre tanta carne alla griglia, chiacchierate e risa! Domenica Giulia si impone….bisogna incominciare ad andare alla scoperta della città!!!!! Sforniti di qualsivoglia guida turistica, mappa o informazione in merito a Santiago, ci avviamo verso le mete più classiche del centro storico, Plaza de Armas e i suoi dintorni!
Passeggiando per Sto Domingo, una delle pochissime strade pedonali che incontriamo, notiamo che la maggior parte dei banchetti vendono intimo giallo….è la tradizione per il nuovo anno; qui non è il rosso che porta fortuna ma il giallo, e quindi mutande gialle siano….non si può venir meno alle tradizioni. Decidiamo di provare anche il mitico "mote con huesillo", frumento e pesche disidratate immerse in un succo molto dolce che a noi ricorda l'acqua delle pesche sciroppate! Decisamente troppo troppo dolce per i nostri gusti, arrivati a metà bicchiere in due già non ce la facciamo più, e pensare che qui lo consumano a litri… a dirla tutta notiamo che tutto ciò che è cibo e bevande viene consumato in quantità decisamente esagerate! Inspiegabilmente continuiamo ad essere alquanto rintronati e fiacchi, probabilmente dobbiamo veramente cambiare il chip e cercare di riadattarci ad una vita di città, può sembrare esagerato ma evidentemente mente e corpo devono prendere confidenza con ritmi, rumori e odori totalmente diversi da quelli della piacevole campagna! 
Santiago non è brutta ma sinceramente non ci colpisce ne ci esalta, almeno non quanto ci era piaciuta Buenos Aires, ma dicono che va scoperta con il tempo e quindi diamogli tempo, per ora ce ne torniamo a casa dove siamo sicuri di trovare un po' d'aria fresca dato che Maipù si trova un po' più in alto rispetto al centro e ci sono circa due gradi in meno. 

Lunedì arriviamo al lavoro carichi di energia e positività, a prescindere dai soldi è sempre una nuova avventura! La giornata scorre tranquilla, è la settimana di Natale e inevitabilmente ci sono poche persone; la caffetteria infatti si trova in una zona di uffici e banche e lavora soprattutto con persone del luogo, molte delle quali sono in vacanza.
Facciamo la conoscenza dei nostri colleghi, Luis il cuoco che lavorerà con Andrea e Karen, Laura le ragazze che lavorano in sala… 

Finita la giornata lavorativa ce ne andiamo a fare un giretto per i dintorni e ci fermiamo in un baretto con dei tavolini fuori, per riposarci e tirare le conclusioni sulla prima giornata lavorativa; chiaro è presto per dare dei giudizi ma non siamo poi così soddisfatti, la cucina è piccola, non ha i fornelli a gas ma solo una piastra elettrica e non c'è nemmeno un piano di lavoro, la maggior parte dei cibi vanno perciò cucinati in forno… Una delle ragazze non è di certo simpatica e non abbiamo riscontrato una "buena onda", ma come alla città diamo tempo anche al lavoro, anche se le prime  impressioni non sono buone.
Ce ne ritorniamo a casa in metro che come all'andata è strapiena, molto male visto che ci dobbiamo passare 40 minuti andata e 40 al ritorno tutti i giorni.
A casa troviamo refrigerio e i nostri amici Nadia e Fernando sempre carini, gentili e super ospitali, per fortuna!!!

Martedì è la vigilia, si lavoro fino alle 14 e veramente poco… Al ritorno facciamo una spesetta di pesce, nulla di che, un pezzo di salmone e dei pezzi di pesce impanati da mettere al forno tanto per tener fede alle tradizioni italiane per la cena del 24… La passiamo noi due soli, una cenetta romantica, una bottiglietta di vino, un torrone al cocco e una partita a carte… dopo la mezzanotte dovremmo uscire con i ragazzi che sono a cena dalla famiglia di Fernando, ma Andrea non ha le forze, quindi ci guardiamo un filmetto a letto e a dormire presto… BUON NATALE!!!

Il giorno di Natale prendiamo la decisione perfetta, sfidare il caldo per andare a passeggiare nella città deserta, chiaramente dopo aver parlato con le nostre rispettive famiglie… Fantastico, giriamo per le strade vuote di Santiago, da Av. Brazil, quartiere folcloristico, fino a la Moneda, palazzo del governo dove venne ucciso il presidente Allende, perdendoci nelle vie secondarie scoprendo chiese distrutte dal terremoto e altri vari palazzi caratterizzati da una strana architettura.
Ragazzi, veramente non c'era praticamente nessuno, metro vuote, pochissime auto, il giorno migliore per conoscere una parte della città… Senza tutto il caos che caratterizza questa metropoli ai nostri occhi tutto ci sembra bellissimo; un giorno alternativo, in pantaloncini e maniche corte in giro per la Capitale Cilena, questo si che è un Natale diverso da tutti gli altri!
Chiudiamo la nostra passeggiata in un parco lunghissimo che divide le due carreggiate di una delle strade principali della città, dove ci sono varie statue tra cui quella di Simon Bolivar generale, patriota e rivoluzionario venezuelano che ha lottato per l'Unione Latino Americana e ha contribuito all'emancipazione Latino Americana contro l'impero spagnolo.



Giovedì si torna al lavoro, altri due giorni con la sveglia che suona alle 6.15… Andrea fa il pesto che per gli ingredienti che si trovano risulta molto buono…abbiamo pure un incontro con il proprietario della caffetteria e la sua collega Claudia, la signora che ci ha trovato il lavoro; viene proposto ad Andrea di gestire il locale e a Giulia di fare dei dolci, logicamente con un adeguamento di stipendio, prendiamo del tempo per pensarci…
Dopo lavoro troviamo le forze per farci qualche giretto, in particolare venerdì andiamo nel tranquillo "barrio Lastarria", un paio di strade pedonali con un'architettura europea, con molti bei localini pieni di gente in happy hour"; non ci sembra vero e ci fermiamo a fare un aperitivo a base di mojito…

Nel fine settimana libero, vorremmo fare mille cose, ma il caldo la fa da padrona, ci facciamo forza e usciamo lo stesso, ci dirigiamo alla casa di Pablo Neruda "La Chascona" nel "barrio Bellavista" per poi salire con la funicolare al "Cerro Cristobal".
Visitiamo la casa del famoso poeta cileno, una dimora costruita per la sua amante Matilde Urrutia che poi diventerà la sua donna ufficiale, una volta separatosi dalla moglie. Percorriamo la villa con un audio guida che ci permette di comprendere per bene la storia della casa e dei due amanti. La casa museo è veramente ben organizzata e gestita, ne usciamo soddisfatti…L'idea era andare al Cerro ma data la fame e la coda per salire alla funicolare cambiamo il piano e facciamo una sosta con panino e birretta. Finito il pranzo andiamo al Museo di Belle Arti; certo noi non siamo grandi conoscitori né intenditori di arte ma nulla di ciò che abbiamo visto esposto ci è piaciuto, una delusione totale! Ad ogni modo il prezzo del biglietto è irrisorio, meno di  un euro, e le esposizioni cambiano continuamente sicché avendo tempo un salto lo si può anche fare.
A pochi passi dal museo si trova il Cerro Santa Lucia , un forte spagnolo in cima ad una collina da dove dicono si sia sviluppata la città di Santiago.
Fatte un bel po' di scale arriviamo in cima, all'alto si vede gran parte della città e si nota il forte contrasto di ciò che rimane della fortezza e i grattaceli della Metropoli dei giorni nostri.

Scesi dalla collinetta ci fermiamo al bar del primo giorno e poi belli cotti andiamo pure a vedere un concerto in Piazza Maipu tre fermate di metro dopo casa nostra. Ad una fermata sale un ragazzo con un bongo e comincia a cantare, una sorta di improvvisazione stile Rap ma con musica Reggae, un grande che ha fatto divertire tutti i viaggiatori. Scesi dalla metro ci imbattiamo in un concerto di samba realizzato da una dozzina di bravissimi artisti di strada… Ascoltati alcuni pezzi, cerchiamo il concerto, chiediamo ad una signora ad un banchetto di vestiti, che ci indica la via con la raccomandazione di stare attenti…
Dopo una ventina di minuti raggiungiamo il posto, è stracolmo di gente… la Cumbia è più che gradevole e l'atmosfera elettrizzante… Come in tutti gli avvenimenti pubblici è pieno di banchetti che vendono cibo e bibite, ma di alcool neanche l'ombra, a dire il vero la maggior parte della gente aveva birra, vino e long drink ma nei propri frigo… Assaggiamo la Chorillana, un piatto tipico che contiene, patate fritte uovo e pancetta, una buona zozzeria!!!
Nel palco si alternano gruppi che suonano generi di musica diversi e quando la musica comincia a non piacerci ce ne andiamo…per tornare alla metro questa volta prendiamo un bus imbottigliato nel traffico, per fortuna riusciamo a prendere al volo l'ultima metro e andare a dormire con la pancia piena…


Domenica ci si sveglia tardi, pranziamo con i fioi e nel pomeriggio andiamo a visitare il "Museo de la Memoria y de los Derechos Humanos", l'entrata è gratis e in più giusto quando arriviamo inizia una visita guidata di cui noi ovviamente approfittiamo…quasi 3 ore di racconti, foto, video del Colpo di Stato Militare in Cile. Veramente interessante e toccante, chiaro che dentro di noi sale un nervoso… come spesso accadde il colpo di stato è stato sovvenzionato dagli Stati Uniti, a cui di certo non andava a genio il Presidente Socialista Salvador Allende e hanno cercato in tutti i modi di sabotare la sua politica, fomentando l'opposizione a insorgere e finanziando i Militari Cileni affinché lo eliminassero "con le buone o con le cattive"… Salvador Allende non ha rinunciato alla Presidenza, continuando a dire che era legittimamente eletto e che non si sarebbe dimesso per non tradire il popolo.
Il giorno 11 settembre del 1973, gli statunitensi insieme ai militari insorti cileni hanno bombardato il palazzo della Moneda e spinto il Presidente Allende al suicidio, dando inizio a 17 anni di dittatura sotto il comando del Generale Pinochet.
Da quel giorno iniziano torture, uccisioni con una quantità di uomini donne e bambini dispersi… Quello che noi troviamo incomprensibile è come ci sia ancora gente che non rinneghi Pinochet, anzi, che lo idolatrino…
Torneremo in questo splendido Museo, perché comunque ci mancano cose da vedere e da scoprire…
Usciti andiamo al parco di Quinta Normal, un immenso parco dove famiglie intere si bagnano sugli spruzzi di una gigantesca fontana, fanno il bagno in uno stagno o più normalmente fanno un pic nic…
Approfittiamo anche noi della fontana per refrigerarci un po' e poi percorriamo tutto il parco a piedi, riflettendo su quanto visto e sulla possibilità di vivere in questo paese.
Conclusa la passeggiata sotto gli alberi, andiamo verso la metro e all'entrata, come spesso accade, troviamo dei ragazzi che cantano e suonano, questa volta sono un trio che suona Cumbia, neanche a dirlo anche loro molto bravi.



....Ultimi due giorni in caffetteria prima della fine dell'anno, dopo lavoro nulla da segnalare…

Martedì finiamo alle 14 e corriamo a casa per mangiare qualcosa prima di prepararci per andare a Valparaiso a festeggiare la "Noche Vieja". Prepariamo sandwich per il viaggio e usciamo in macchina con Nadia e Fernando in direzione della casa dei genitori di Nadia. Lì apprendiamo che lungo la strada che porta a Valparaiso c'è un incendio forestale bello grosso e che ci sarà un gran traffico per raggiungere la nostra destinazione. Fatto il piano di viaggio saliamo in un furgone giallo da 12 posti, famigliari di Nadia con bambini a seguito, le prime ore di viaggio approfittiamo per dormire un po'… poi è tutto una birretta, un sandwich, patatine, scherzi con i bimbi e canzoni, così per un tre ore buone. 
Passiamo l'incendio e il traffico finalmente sparisce; in mezzora siamo in cima ad una collina in pole position per vedere i fuochi… Dall'alto si vede la baia e la città di Valparaiso con tutte le sue luci, in lontananza si vede pure Vina del Mar…
Tra una birretta e un'altra arriva mezzanotte, scambio di auguri sotto un celo stellato di fuochi d'artificio… Non avevamo mai visto una quantità simile di fuochi tutti insieme, una vera e propria pioggia di luce che riflette sull'Oceano, stile Redentore, ma molto più in grande… Finiti i fuochi iniziamo con i Piscola… Noi due ci inoltriamo per una passeggiata notturna, però non è il caso di avventurarci troppo lontano, Giulia richiama l'attenzione di tutti i ragazzi e la strada è in discesa, tornare su sarebbe troppo dura… Facciamo dietro front e ci fermiamo nell'unico baretto con musica latina dove tutta la gente si fa gli affari propri senza fare troppi apprezzamenti a Giulia…
Tornati su scambiamo le ultima chiacchiere con i nostri compagni di Capodanno e si ritorna a casa, neanche a dirlo, dormiamo tutto il viaggio…
Arrivati a casa della mamma di Nadia, la signora ci regala un aglio a testa dicendoci che lo dobbiamo tenere tutto l'anno perché porta fortuna, bah! BUON ANNO A TUTTI!!!