L'autobus che ci porterà fino alla fine del mondo è in ritardo e a onor del vero uno dei più scassati che abbiamo trovato fino ad ora, ma poco ci importa, l'eccitazione è tale per cui in questo momento potremmo viaggiare anche a dorso di mulo! Il viaggio fila liscio, passaggio alla dogana abbastanza veloce e senza nessun inconveniente, anzi ci aspettavamo chissà quali controlli serrati e invece non guardano nemmeno i bagagli grandi stivati nell'autobus, passaggio dello stretto di Magellano con vista di piccoli delfini saltanti, cartone animato..finalmente in spagnolo per grande gioia di Andrea…e un'atmosfera generale in autobus molto piacevole grazie soprattutto a un gruppo di giovani ragazzi di Rio Grande che stanno tornando a casa dopo una competizione di danze tradizionali gareggiata a Santa Cruz. Conosciamo anche i primi viaggiatori italiani, Marco un ragazzo di Torino di 29 anni che sta percorrendo da solo l'Argentina con sole tre settimane a disposizione, Nicola e Roberto, delle Marche partiti da circa una settimana e con tre mesi di scoperta davanti a loro. Passato lo Stretto e arrivati in Tierra del Fuego l'autobus incomincia a rallentare, fermandosi di volta in quando; pensiamo sia abbastanza normale dato che le strade sotto tutte sterrate e tira un vento incredibilmente forte. Ad un certo punto però l'autobus si ferma un po' più a lungo del solito e incominciamo a sentire puzza di plastica bruciata…..SCENDERE TUTTI PREGO!!!
Così tra risate nervose e un po' di stupore ci ritroviamo in mezzo al nulla, circondati dall'immensa tipica Patagonia (questa volta cilena) ad aspettare che torni indietro a recuperarci un altro autobus della stessa compagnia, il nostro s'è rotto! Per fortuna siamo abbastanza vicini alla frontiera, quella per rientrare in Argentina. I nostri bagagli infatti sono dentro al vano del bus rotto e non si può aprire prima di aver passato la frontiera, sicché bisogna trainarlo, farlo passare dall'altra parte del confine e poi finalmente aprire i vani per poter trasportare i bagagli nell'autobus nuovo con il quale poter proseguire il viaggio! Tutto ciò richiede quasi tre ore, che noi trascorriamo alla frontiera, quasi sempre chiusi in bus dato il freddo e il vento! Mentre Giulia insieme agli altri ragazzi italiani va alla ricerca di sigarette, acqua e qualcosa da mangiare, Andrea viene circondato dai ragazzi di Rio Grande che incominciano a bombardarlo di domande in merito al nostro viaggio, l'Italia, il calcio, la musica, la lingua diversa e chi più ne ha più ne metta! Quando Giulia torna vittoriosa dalla sua ricerca viene immediatamente inglobata dalla piacevole conversazione, con aggiunta di mate caldo per riscaldarsi! Arrivati i bagagli e sistemati tutti i documenti ci dividono in due autobus diversi, quelli che vanno a Rio Grande e quelli per Ushuaia…scattano fotografie baci e abbracci con i nostri nuovi piccoli amici, quasi ci dispiace non passare una sera nella loro città natale!
Così tra risate nervose e un po' di stupore ci ritroviamo in mezzo al nulla, circondati dall'immensa tipica Patagonia (questa volta cilena) ad aspettare che torni indietro a recuperarci un altro autobus della stessa compagnia, il nostro s'è rotto! Per fortuna siamo abbastanza vicini alla frontiera, quella per rientrare in Argentina. I nostri bagagli infatti sono dentro al vano del bus rotto e non si può aprire prima di aver passato la frontiera, sicché bisogna trainarlo, farlo passare dall'altra parte del confine e poi finalmente aprire i vani per poter trasportare i bagagli nell'autobus nuovo con il quale poter proseguire il viaggio! Tutto ciò richiede quasi tre ore, che noi trascorriamo alla frontiera, quasi sempre chiusi in bus dato il freddo e il vento! Mentre Giulia insieme agli altri ragazzi italiani va alla ricerca di sigarette, acqua e qualcosa da mangiare, Andrea viene circondato dai ragazzi di Rio Grande che incominciano a bombardarlo di domande in merito al nostro viaggio, l'Italia, il calcio, la musica, la lingua diversa e chi più ne ha più ne metta! Quando Giulia torna vittoriosa dalla sua ricerca viene immediatamente inglobata dalla piacevole conversazione, con aggiunta di mate caldo per riscaldarsi! Arrivati i bagagli e sistemati tutti i documenti ci dividono in due autobus diversi, quelli che vanno a Rio Grande e quelli per Ushuaia…scattano fotografie baci e abbracci con i nostri nuovi piccoli amici, quasi ci dispiace non passare una sera nella loro città natale!
Il viaggio riprende, arriviamo a Ushuaia all'una e mezza di notte, più di quattro ore di ritardo!!! Per fortuna c'è Marco che sa dove andare, l'unico che avesse prenotato un ostello prima di arrivare, così insieme anche a Nicola e Roberto, ancora più stravolti di noi dato che arrivano da Puerto Madryn ovvero circa 36 ore di viaggio ininterrotte, lo seguiamo sperando di trovare un posto dove dormire almeno per stanotte. Al "Los Lupinos" c'è posto per tutti! L'ostello è proprio bruttino, enorme e organizzato tale da sembrare più un ospedale che un ostello, la pulizia lascia alquanto a desiderare ed è pure caro, però la stanchezza è tanta e sicuramente non ci mettiamo a cercare un altro posto alle due di mattina, anzi ci riteniamo molto molto fortunati ad aver trovato da dormire qui dato che la città è strapiena di turisti e quei due/tre ostelli che avevamo provato a contattare durante il viaggio ci avevano giù avvisato di essere strapieni per tutta la settimana! Nemmeno sei ore di sonno e già ci svegliamo, non sappiamo ancora se fermarci un'altra notte a Los Lupinos oppure no, andarsene comporterebbe non godere alla stragrande della colazione visto che avevamo completamente saltato la cena e soprattutto per 120 pesos a notte che gli abbiamo dato per dormire almeno vogliamo ingozzarci fino a scoppiare di pane, marmellata e caffè :D
Marco prima di andare a dormire era andato a fare un giro di perlustrazione della zona incontrando un altro ostello, molto più bellino e allo stesso prezzo, purtroppo era quasi tutto pieno sicché aveva potuto prenotare solo per se stesso! Con Roberto e Nicola decidiamo di confermare un'altra notte a Los Lupinos per non rischiare di ritrovarci senza un letto dove dormire e di passare la giornata alla ricerca di un altro posto dove poter passare le prossime notti….in questo modo giriamo praticamente tutta la città a piedi e ci conosciamo sempre meglio!
Ushuaia come città onestamente ci delude, chissà perché ci aspettavamo qualcosa di più contenuto, con case basse magari in legno, poco traffico e silenzio; ovviamente non è grande ma è molto disordinata, mal tenuta quasi, con tantissime macchine che si infilano ovunque pur di passare per primi, case costruite alla buona con qualsiasi materiale reperibile, in particolare lamiera, panelli di truciolato pressato e cartongesso. Lo spettacolo naturale tutto intorno, però, è mozzafiato con i monti innevati che scendono fino a morire nel canale di Beaggle.
La giornata trascorre in modo più che piacevole tra foto, chiacchiere, e momenti di religioso silenzio in adorazione dello spettacolo che ci circonda. Con Nicola e Roberto ormai c'è un tacito accordo per cui decidiamo di passare le nostre giornate a Ushuaia insieme, sicché anche quando troviamo un ostello dove ci sarebbe posto per due decidiamo di non accettare e di continuare la ricerca fino a trovarne uno dove poter stare tutti insieme!
La giornata trascorre in modo più che piacevole tra foto, chiacchiere, e momenti di religioso silenzio in adorazione dello spettacolo che ci circonda. Con Nicola e Roberto ormai c'è un tacito accordo per cui decidiamo di passare le nostre giornate a Ushuaia insieme, sicché anche quando troviamo un ostello dove ci sarebbe posto per due decidiamo di non accettare e di continuare la ricerca fino a trovarne uno dove poter stare tutti insieme!
Ad un certo punto passiamo davanti ad un vecchio ed enorme camper in vendita, e gli animi si scaldano! Già ci immaginiamo di comprarlo e proseguire il viaggio tutti insieme mantenendoci cucinando torte ed "empanadas" da vendere ai bordi delle strade o all'entrata dei parchi nazionali e giocando a poker online ;) Quando finalmente il proprietario del camper ci risponde e ci comunica il prezzo siamo sinceramente delusi…30 mila euro….chissà perché ci eravamo convinti che sarebbe costato dieci volte meno ed eravamo già pronti con i soldi in mano….non si smette mai di illudersi come bambini dei propri sogni :D
A metà pomeriggio finalmente troviamo un ostello dove poter andare tutti e quattro,"La Posta" ovviamente è il più distante di tutti dal centro della città ma è veramente molto ma molto accogliente, pulitissimo e soprattutto c'è la possibilità di farsi la "parrilla" all'interno, ad Andrea sarebbe bastato e avanzato per prendere la sua decisione e alloggiare qui a vita! Oltre tutto abbiamo scoperto che il prezzo per un posto letto in camerata è uguale praticamente in tutti gli ostelli dove siamo andati (tranne uno che costava 100 pesos invece di 120 ma puzzava e non aveva la colazione inclusa sicché non valeva la pena)
Ritorniamo verso il centro della città percorrendo la costa, fermandoci ogni dieci minuti per aspettare Nicola e Andrea che scattano diecimilacinquecento foto ai monti, gli uccelli, le piante, le barche, la statue….viene da chiedersi che diavolo stiano facendo dato che ormai avranno già fotografato ogni sasso di Ushuaia ;) Ce ne torniamo nel nostro poco accogliente "Los Lupinos", nulla potrebbe rovinarci il buon umore e la mega spaghettata al tonno che abbiamo deciso di prepararci! Oltre tutto la sera in ostello ritroviamo una coppia di signori inglesi e tre vecchi bikers australiani che avevamo conosciuto/ospitato nell'ostello di Esquel….pazzesco come sia facile ritrovarsi in un paese così grande.
Partita a carte, birrette e tanto tanto buon umore.
La mattina dopo decidiamo di andare a "La Posta" a piedi con zaini e tutto…siamo veri uomini non abbiamo bisogno di prendere un taxi noi…nonostante costi solo 5 euro in quattro! Le due guide Giulia e Roberto decidono durante il cammino di fare un taglio per risparmiare strada, questo comporterà allungare di più di un quarto la già lunga strada. Arriviamo al nuovo ostello una quarantina di minuti dopo belli stanchetti…soprattutto Andrea il vecchietto della situazione hihihi…..e il piano di Giulia di andare a scalare il Monte Glaciar slitta al giorno dopo, meglio dedicarsi alla passeggiata in baia che è tutta in piano e alla mega parrillada della sera! Andrea emozionato nel poter finalmente preparare un asado, e dal macellaio vorrebbe comprare di tutto, ci limitiamo però a due tagli diversi di carne e a delle salsicce. Comprate patate, carbone e vino ce ne ritorniamo in ostello a cucinare. La carne è un favola, il vino è buono e la compagnia ottima, che si può chiedere di più???
Il giorno dopo si va finalmente al Glaciar! All'andata decidiamo di andare in taxi fino alla partenza della seggiovia così da risparmiarci un bel pezzo di strada in salita e arrivare carichi all'inizio del sentiero! CHE SPETTACOLO!! la camminata è piacevole e sinceramente breve per cui decidiamo di proseguire e inoltrarci sempre più in alto, almeno fino a dove il sentiero e le nostre scarpe lo permettono!
Ci ritroviamo con mezzo polpaccio immerso nella neve, circondati da monti incredibilmente belli e cullati dal suono del mare……non si riesce a raccontare la sensazione dell'essere in montagna e sentire l'echeggiare delle onde dell'oceano…Giulia è talmente felice che si sente il cuore in gola e non riesce a smettere di ridere! Come bambini decidiamo di riscendere un pezzo della montagna "sciando" sulla neve fresca incuranti del fatto che i nostri scarponi si stiano riempiendo di neve……la sensazione di leggerezza e di pace ci riempie e innalza allo stesso tempo. Ripreso il sentiero e arrivati alla seggiovia decidiamo di tornare verso la città a piedi, siamo ancora pieni di energia ed entusiasmo! Troviamo un sentierino in mezzo ai boschi che costeggia la strada principale…anche questo stupendo, con passerelle che costeggiano i torrenti, ponti in legno e tanta tanta pace! Tornati in ostello doccia calda, zuppa e tortilla danno il colpo finale a questa giornata indimenticabile!
Ci ritroviamo con mezzo polpaccio immerso nella neve, circondati da monti incredibilmente belli e cullati dal suono del mare……non si riesce a raccontare la sensazione dell'essere in montagna e sentire l'echeggiare delle onde dell'oceano…Giulia è talmente felice che si sente il cuore in gola e non riesce a smettere di ridere! Come bambini decidiamo di riscendere un pezzo della montagna "sciando" sulla neve fresca incuranti del fatto che i nostri scarponi si stiano riempiendo di neve……la sensazione di leggerezza e di pace ci riempie e innalza allo stesso tempo. Ripreso il sentiero e arrivati alla seggiovia decidiamo di tornare verso la città a piedi, siamo ancora pieni di energia ed entusiasmo! Troviamo un sentierino in mezzo ai boschi che costeggia la strada principale…anche questo stupendo, con passerelle che costeggiano i torrenti, ponti in legno e tanta tanta pace! Tornati in ostello doccia calda, zuppa e tortilla danno il colpo finale a questa giornata indimenticabile!
Nicola e Roberto dovranno svegliarsi nel cuore della notte, hanno l'autobus alle 5 di mattina, è l'ultima sera insieme e questa è l'unica cosa che dispiace! Dopo due mesi e mezzo che viaggiamo soli, certo sempre incontrando e condividendo il nostro tempo con altre persone, è stato più che piacevole trascorrere le nostre giornate con questi due buffi e amabili ragazzi….il sogno del "bus magico" ovviamente prosegue, hai visto mai che troviamo qualche offerta nel nostro cammino, se no, mal che vada, prima o poi, gli piomberemo in casa a Fano jajajaja!!!
Il nostro autobus invece parte alle 20.30, abbiamo deciso spezzare in
due il viaggio fino a Punta Arenas (Cile) con sosta di una notte a Rio Grande, sia perché in questo modo si riesce un po' a risparmiare ( un totale di 510 pesos invece di 660, agenzie Lider & Pacheco) sia perché l'autobus diretto per Punta Arenas non c'è tutti i giorni e saremmo dovuti restare altre due notti in ostello. Lucas, il gestore de La Posta, un ragazzo molto simpatico che sa il fatto suo, una volta guida di escursioni e cavallo, ci indica un bel percorso da fare a piedi tra costa e boschetto non molto conosciuto e che in pratica permette di passeggiare dentro il parco nazionale Tierra del Fuego senza dover pagare il biglietto d'entrata! I luoghi come sempre sono stupendi purtroppo il clima non è nostro amico e dopo un paio d'ore incomincia a piovere in modo abbastanza consistente sicché siamo obbligati a tornare indietro, è un peccato ma possiamo decisamente ritenerci comunque soddisfatti del tempo trascorso e di ciò che abbiamo avuto occasione di scoprire. Una volta fuori dal sentiero, grazie ad un passaggio in autostop riusciamo a tornare velocemente verso "casa". Passiamo il resto della giornata in ostello dove ci permettono di ripararci nonostante avessimo già fatto il check out, approfittiamo per scrivere, effettuare alcune ricerche su internet, sostanzialmente cazzeggiare fino al momento di prendere l'autobus.
Partiamo con il cuore, la mente e gli occhi pieni di splendore e meraviglia! C'è decisamente bisogno di fermarsi un paio di giorni prima di riempirsi di altre bellezze ed emozioni se no corriamo il rischio di non riuscire ad afferrare e vivere a pieno questi incredibili sogni che stiamo continuando a vivere.