Mercoledì mattina ci presentiamo all'ostello, Gustavo ci propone alloggio fino al 6 di novembre e se l'ostello lavora bene anche qualche soldino, ma l'ostello è vuoto, quindi di lavorare molto la vediamo dura. Si offre di venirci a prendere al pomeriggio in macchina a casa di Dani…mentre lo aspettiamo guardiamo internet e scopriamo che anche dalla fattoria di Trevelin ci hanno risposto, saremmo stati i benvenuti.
Titubiamo un po', logicamente ci piacerebbe di più la fattoria, ma ormai siamo d'accordo con Gustavo e alla fine teniamo fede alla parola data. Il giovane gestore dell'ostello ci accoglie con mate e piano piano ci insegna le poche cosa da fare durante la giornata. In linea di massima Giulia farà il turno di mattina, Andrea quello di pomeriggio, alla sera lavora invece un ragazzo brasiliano, Jayson.
Il venerdì sera per Andrea c'è la prima uscita da solo senza la sua amata, indovinate per far che? Bravi! Proprio per una partita di calcio ovviamente…c'è in programma il derby di calcio a 5 tra le due formazioni di Esquel al "Polideportivo di Trevelin".
In una delle due squadre gioca Danilo, quindi perché non approfittare dell'invito…Il derby finisce male 2-3 all'ultimo minuto, peccato…torniamo a casa un po' delusi soprattutto i giocatori...
Nei venti giorni che abbiamo lavorato qui abbiamo avuto la possibilità di conoscere meglio delle nostre tasche la cittadina, al supermercato e al "kiosko" vicino a casa ormai ci salutano come vecchi conoscenti, forniamo informazioni dettagliate ai vari turisti che passano per l'ostello per pochi giorni e con coloro che si fermano più a lungo facciamo conoscenza, condividendo anche alcune cene o birrette di mezza giornata.
Mirko, il motorero tedesco a cui si è rotta la moto qui vicino e che ha dovuto aspettare cinque giorni perché gliela aggiustassero prima di rimettersi in marcia, approfittando della sosta per rilassarsi completamente a birre, pizza e due pacchetti di sigarette al giorno; Marcelo, di Buenos Aires il quale probabilmente si aspettava di trovare chissà ché ed una volta resosi conto che sei giorni sono decisamente tanti per visitare i dintorni si è dedicato a vita da ostello e chiacchiere pomeridiane e che per la sua ultima sera ci ha invitati a mangiare "empanadas" tutti insieme, comprandone una quantità decisamente esagerata; gli ultras del Marsiglia che hanno fatto cambiare idea ad Andrea in merito ai francesi soprattutto dopo averci sfamato con polpette e vino rosso, e tutta una serie di piccoli spaccati di umanità!!
Un tardo pomeriggio abbiamo avuto l'occasione di visitare la "Guarderia Infantil Mi Casita", dove un paio d'anni fa un nostro amico aveva trascorso tre mesi da volontario, Andrea ha anche potuto trascorrere una mezza mattinata con loro aiutandoli con i bambini.
Nel giorno di riposo a disposizione saremmo voluti andare alla "Piedra Parada" ma purtroppo c'è solo un autobus alla settimana che arriva fino a là e ovviamente quel giorno c'è brutto tempo sicché non varrebbe la pena andare, dopo aver cercato invano qualcuno che ci affittasse una moto, aver vagliato la possibilità di affittare una macchina (ma probabilmente è stato meglio aver rinunciato dato che entrambe non guidiamo da anni, e riprendere in mano una macchina per dover percorrere 120 km di strada sterrata non era la migliore delle idee) decidiamo di rinunciare e dedichiamo il giorno di riposo alla famosa "Trochita".
Conosciuta ufficialmente con il nome "Viejo Expreso Patagonico", la "Trochita" è l'antica linea ferroviaria tra le province di Rio Negro e Chubut, nella Patagonia argentina, che attualmente viaggia solo in qualità di attrazione turistica. In particolare la linea di Esquel risale agli anni quaranta del Novecento, inizialmente come trasporto merci e poi sviluppatasi come treno passeggeri. La locomotiva a vapore così come i vagoni son ancora gli originali, quindi molto piccoli, il treno viaggia ad una velocità' di circa 30 km/h permettendo così di gustarsi il magnifico paesaggio durante il viaggio di circa un'ora che porta a Nahuel Pan, la comunità Mapuche e Tehuelche della zona.
Della comunità non si riesce a vedere molto, la sosta dura solamente una mezzora ed è più che altro dedicata al piccolo museo da poco creato dai giovani della comunità e ad una piccolissima fiera di artigianato locale. Un'escursione piacevole…tra l'altro anche grazie a Gustavo abbiamo potuto spacciarci per argentini e così pagare la metà del biglietto... hehehe!!!
Conosciuta ufficialmente con il nome "Viejo Expreso Patagonico", la "Trochita" è l'antica linea ferroviaria tra le province di Rio Negro e Chubut, nella Patagonia argentina, che attualmente viaggia solo in qualità di attrazione turistica. In particolare la linea di Esquel risale agli anni quaranta del Novecento, inizialmente come trasporto merci e poi sviluppatasi come treno passeggeri. La locomotiva a vapore così come i vagoni son ancora gli originali, quindi molto piccoli, il treno viaggia ad una velocità' di circa 30 km/h permettendo così di gustarsi il magnifico paesaggio durante il viaggio di circa un'ora che porta a Nahuel Pan, la comunità Mapuche e Tehuelche della zona.
Tornati in ostello abbiamo scoperto che quegli incompetenti del South Pass non ci avevano ancora inviato i biglietti dell'autobus per El Calafate e qui ha avuto inizio un pomeriggio a dir poco sincopato e teso. Bisogna che sappiate che avevamo effettuato la richiesta on-line per il nostro viaggio il sabato precedente e il lunedì pomeriggio non avevamo ancora ricevuto alcuna notizia in merito, mentre di solito il biglietto viene spedito entro 24 ore! Un po' impensieriti li chiamiamo, ci rispondono che il ritardo è dovuto al fatto che la domenica gli uffici sono chiusi, ma non dobbiamo preoccuparci, entro sera avremo tutto….e invece martedì mattina non c'è ancora traccia dei nostri biglietti, dovremmo prendere l'autobus giovedì sicché abbiamo bisogno di capire il prima possibile se e a che ora c'è l'autobus per poterci organizzare al meglio. Continuano le telefonate all'ufficio generale di Buenos Aires! Mercoledì, il giorno di riposo, prima di andare alla Trochita controlliamo la mail ma non c'è ancora nulla, gli uffici aprono solo alle 11, speriamo quindi di trovar tutto sistemato una volta tornati dall'escursione e invece ancora nulla. Dall'impensieriti ci trasformiamo in innervositi, soprattutto quando dopo l'ennesima telefonata ci viene spiegato che in realtà il problema è che non hanno più la possibilità di inviarci un biglietto da Esquel a El Calafate ma solo da Bariloche….nonostante sia la stessa compagnia e che l'autobus in questione faccia una sosta anche a Esquel!!!!! Dopo un pomeriggio passato al terminal di autobus tra telefonate, mail, incazzatture forti e birrette ci arrendiamo e accettiamo l'offerta di South Pass, ovvero prendere un autobus la mattina fino a Bariloche (a carico loro) passare lì la notte (a carico nostro) e la mattina del giorno dopo partire per El Calafate……una cosa assolutamente senza senso!!! Per fortuna in ostello ci sono Jayson e Leo, un ragazzo Colombiano che vive in ostello con noi ma che lavora in un'altro albergo qui vicino….ci hanno preparato un'ottima cena di saluto :D
A quelli di South Pass abbiamo promesso una cattiva pubblicità…sicché…..ragazzi NON fatevi l'abbonamento, sappiamo che in post precedenti abbiamo scritto il contrario ma solo con l'esperienza si può apprendere al meglio no? Il sistema in se non sarebbe male ma la verità è che non conviene, non si va in perdita di denaro per carità si spende quello che si deve spendere, forse si risparmia un po' però da un lato il limite dato dai due mesi è alquanto una scocciatura in quanto limita in parte i tempi di spostamenti e dall'altro abbiamo scoperto che in realtà ciò che fanno è appoggiarsi ad un altro sito, "Plataforma10", (http://www.plataforma10.com/) da chiunque in qualsiasi momento sicché è come passare da un'agenzia che compra biglietti ad un'altra agenzia! Non vale la pena, il sistema di autobus qui è molto semplice e diretto, ci si complica la vita per nulla!
Tempo di saluti per le persone che ci sono state accanto in queste settimane al sud della Patagonia, quindi:
Danilo, il primo ragazzo che ci ha ospitato e con cui abbiamo condiviso parte delle nostre giornate, soprattutto tanto futbòl, tra Fiorentina, Racing club, Belgrano di Esquel e ultima ma non in ordine di importanza il suo "equipo de futbol sala".
Gustavo, Macarena e il piccolo Salvatore, i proprietari dell'ostello che ci hanno dato la possibilità di lavorare in ostello e imparare qualcosa di nuovo da inserire nei curriculum.
Jayson il nostro simpaticissimo collega brasiliano e Leo il suo compagno di stanza colombiano colui che ci ha cucinato una super cena di "despedida"…
Alcune note:
La Patagonia Argentina è decisamente più cara del nord e che ancora ci manca la parte a estremo nord che dicono sia la più economica. Più si scende e più cara è la vita, a parte El Bolson…
In Patagonia, e soprattutto qui a Esquel il tempo cambia rapidamente e ci si ritrova un giorno a sudare in maniche corte e il giorno dopo con la giacca pesante, tutto dipende dalla presenza del sole e del vento.
Gli hamburger sono enormi, uno basta per due persone…
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