sabato 16 novembre 2013

El Calafate

Scesi dall'autobus, affamati, cerchiamo l'ostello che avevamo contattato la mattina stessa, in realtà una prenotazione l'avevamo fatta da Esquel in un'altro ostello super economico, ma prima di prendere il bus abbiamo letto i commenti a riguardo e spaventati dalla sporcizia abbiamo deciso di alloggiare in un'altro.
Ci aspettiamo il tipico ostello con camerate da 4 letti, e invece le "camere" sono delle specie di bungalow, più o meno un container, all'interno del campeggio "El ovejero", però grazie al prezzo e alla pulizia del luogo decidiamo di fermarci almeno una notte per provare…alla fine ci fermiamo tutte e due le notti.  
Lasciamo gli zaini in camera e andiamo subito alla ricerca di un panino da azzannare, cercando un posto adatto alle nostre tasche percorriamo in lungo e in largo la via principale, molto ben curata, tipico boulevard, come lo chiamano qui, indicato per sfruttare al massimo il turismo che popola questa piccola cittadina durante tutto l'anno, l'attrattiva logicamente è il ghiacciaio che dista una 70ina di km. Divorato l'hamburger gringo e scolata la birra da litro rientriamo con la pancia piena in camping dove facciamo conoscenza con i nostri compagni di stanza, che è davvero piccola per 4, quindi bisogna socializzare per forza, non che ci dispiaccia eh!!! 
Sono entrambi Olandesi con storie di viaggio completamente diverse. Ingrid 32 anni, in viaggio da 7 mesi durante i quali ha percorso l'America Latina dal Messico fino al sud dell'Argentina e Kevin 33 anni, in Argentina da appena una settimana e con poco tempo per viaggiare. Per intraprendere insieme il loro viaggio i due amici hanno optato per il noleggio di un auto e spostarsi per il paese con quella. Chiaramente appena apprendiamo che sono in macchina ci si illuminano gli occhi e già immaginiamo di andare con loro al ghiacciaio e come manna dal cielo poco dopo chiacchierando, risulta che  sia noi che loro il giorno seguente vogliamo visitare il ghiacciaio e gentilmente la simpatica olandesina ci offre un passaggio che noi chiaramente accettiamo. 
Compiuta la missione ci prepariamo i nostri letti e li proviamo subito con un'oretta di siesta per riprendere un po' di forze.
Al risveglio decidiamo di seguire il consiglio del cameriere del locale dove abbiamo pranzato e dirigerci verso la Loma, dove c'è una sorta di festa paesana con competizioni di cavalli, che altro non è che un rodeo.  
Le ore passate in questa festa è stata l'esperienza più sud americana fatta fino ad ora. Vari gringos e indios provenienti da gran parte della Patagonia si sfidavano al rodeo, un cantautore del luogo con la propria chitarra narrava cantando tutto ciò che succedeva, banchetti di stivali e accessori vari in cuoio, choripan e tanto folklore.
Lo spettacolo è anche bello però pensare ai cavalli che soffrono ci fa una certa pena. 
Domina un vento freddo sicché avendo visto un'oretta di competizione e aver presenziato alla festa ce ne ritorniamo verso casa con il nostro bel panino con la bistecca preso in uno dei chioschi della festa stessa.  Al nostro arrivo troviamo i nostri compagni di stanza con altre due ragazze seduti attorno ad una tavola con liquore di "dulce de leche" e gin tonic. Ci fermiamo con loro anche se stremati. Un brindisi e a letto. 
Il risveglio per fortuna è alle 10.30 per quasi tutti a parte per Giulia che si sveglia molto prima approfittando del tempo per andare a bere un caffè e a controllare se qualche couchsurfer di El Chalten ci ha risposto, scoprendo però che nessuno ci può ospitare.
Tra una cosa e un'altra partiamo per il "Glaciar" a mezzogiorno. All'entrata del Parco, come sempre, bisogna pagare [130 pesos]. Facciamo i biglietti e continuiamo verso il ghiacciaio fermandoci in un paio di belvedere per scattare le prime foto.
 Già da lontano si nota la immensità del ghiacciaio e la bellezza unica del luogo, quando poi iniziamo le passerelle per vederlo da vicino cresce in noi lo stupore. E' veramente stupendo, si sente il ghiaccio scricchiolare continuamente e restiamo colpiti dal rimbombo ogni qualvolta che anche una piccolissima parte del ghiacciaio tocca la superficie del Lago Argentino.
Vogliamo assolutamente vedere un pezzo grande del ghiacciaio staccarsi, quindi ci fermiamo in vari posti per osservare e attendere l'avvenimento. Sembra una cosa impossibile e ci spostiamo spesso, finché il nostro desiderio si avvera, per ben tre volte di seguito in brevissimo tempo vediamo cadere pezzi enormi di ghiaccio nel Lago. Fantastico, una emozione unica. Soddisfatti per aver visto anche questa risaliamo le passerelle alla ricerca di Kevin che nel frattempo avevamo perso. 
Raggiunto il nostro quarto compagno decidiamo di avviarci verso la macchina a piedi percorrendo un'altro percorso di passerelle, e non in autobus come fatto all'andata.
Il cammino continua ad essere stupendo e ci permettere di vedere il ghiacciaio da una diversa angolazione, un'ulteriore soddisfazione. Veramente una esperienza unica, indimenticabile, uno squarcio di natura unico al mondo. Avevano ragione le guide e tutte le persone che abbiamo incontrato nel nostro cammino che ce la descrivevano come un'esperienza unica da fare per forza!
Al momento di fare benzina al ritorno a El Calafate, troviamo una coda infinita di auto in attesa di effettuare il rifornimento, essendo l'unico distributore del luogo che aveva benzina.
Solo in Patagonia  possono accadere simili cose… E' unica in tutto e per tutto questa magnifica terra desolata.
Prima di andare a cena tutti insieme, anche con le ragazze conosciute la sera prima, alla Parilla Libre dell'ostello/campeggio, controlliamo la mail nella speranza di trovare qualche risposta positiva dei couchsurfing di El Chalten, ma nulla da fare, decidiamo quindi di lasciar perdere e di cambiare destinazione, l'indomani andremmo direttamente a Rio Gallegos per poi proseguire per la mitica Tierra del Fuego.
La Parilla è il paradiso di Andrea, un ristorante dove si può mangiare carne alla brace a volontà, compreso il Cordero Patagonico, vera delizia del luogo.
I ragazzi mangiano veramente poco, gli unici che fanno onore siamo noi, con Andrea che mangia continuamente mentre tutti gli altri parlano in inglese tra di loro. 
Salsiccia, pollo, bistecca e cordero e varie verdure da potersi fare insalate "all you can eat". Fantastico!!!
La qualità sicuro non era il massimo ma per meno di 20 euro, bibite comprese non si poteva pretendere di più…
Prima di andare a letto ci sediamo a bere un'ultimo bicchiere di vino in compagnia, con l'aggiunta anche di un ragazzo belga. Andrea, bevuto uno, strapieno di cibo se ne va a letto, Giulia rimane a chiacchierare sotto le stelle con i nuovi amici e alla fine si scolerà mezza bottiglia di vino da sola. Ubriacona!!! :-)

All'indomani ci svegliamo con il rumore della pioggia, salta quindi in nostro piano di fare autostop, una volta salutati i nostri compagni di viaggio ci dirigiamo alla stazione degli autobus per prendere il biglietto per il bus per Rio Gallegos a mezzogiorno. Da questo ennesimo viaggio in autobus vi stiamo scrivendo.


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