sabato 16 novembre 2013

ESQUEL - EL CALAFATE 24 ore di Autobus...


Il viaggio in autobus è la fotografia della Patagonia Argentina, centinaia di km senza vedere nemmeno un edificio, praterie sconfinate intervallate da monti di vari colori dal tipico giallo predominante, al rosso fino al azzurro…mai avevamo visto delle montagne con pietre azzurre eppure qui ci sono degli strati di questo insolito colore.
Per ore e ore il paesaggio è sempre lo stesso. La prima fermata è Gobernador Costa, sulla Ruta 40, un agglomerato di case sparute, un distributore di benzina, qualche negozio e un hotel, e il paese è finito. Proseguiamo sulla 40 per un bel pezzo, prima di deviare per Sarmiento, l'ultima cittadina irrigata più a sud dell'Argentina. Imbocchiamo la RN26 direzione Comodoro Rivadavia, dove possiamo finalmente scendere per sgranchire le gambe prendere un po' d'aria e fumare una sigaretta. La città sembra veramente brutta, tipica città industriale. Gli ultimi km prima di raggiungere Comodoro sono caratterizzati da pompe per l'estrazione del petrolio, vero motivo della crescita della città stessa, intervallati da paesaggi di rara bellezza.
Ripreso il viaggio ci servono la cena, saranno state le 21.30. Rimaniamo svegli fino alla fermata seguente, Caleta Olivia, giusto per fumare l'ultima sigaretta prima di tentare a dormire, compito assai arduo vista la continua proiezione di film con audio a livelli di cinema.
Quando l'autobus ferma a Puerto San Julian, intorno alle 4 del mattino, fortunatamente non ci svegliamo, saranno come minimo 3 ore che dormiamo.
Ci svegliamo sulle 8 e poco dopo arriviamo a Rio Gallegos dove il pullman fa la fermata più lunga, una mezz'oretta dove possiamo fumare come ad ogni sosta come due bravi viziosi e controllare la mail con l'Iphone grazie al wifi della caffetteria, a cui abbiamo "rubato" la password senza consumare nulla.
Ormai manca solo una tratta di più o meno di 4 ore che poi diventano di più grazie al posto di blocco all'entrata ad El Calafate, dove la Polizia locale e la Gendarmeria decide di controllare passaporti, bagagli con il cane antidroga e far scendere alcuni passeggeri, fargli aprire i bagagli e perquisirli per bene. Alla fine non trovano nulla e possiamo continuare. 
Pochi km e finalmente entriamo nella stazione di El Calafate. Tutto sommato il viaggio è stato molto meno duro del previsto, sarà perché ormai siamo abituati ai lunghi percorsi e anche perché in realtà abbiamo dormito quasi 8 ore in comodi sedili, abbiamo giocato a carte, guardato film, ascoltato musica e osservato il paesaggio.



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