Dopo giorni di vacanza si torna finalmente a lavorare nel campo, "cosecha de Arandanos" (raccolta di mirtilli) per un ragazzo di 34 anni, Bruno, di discendenza tedesca.
All'autostazione arriviamo alle 20.30, dopo 7 ore di viaggio nelle quali abbiamo cambiato 3 regioni del Cile.
Bruno arriva con la sua "furgoneta" bianca e ci porta diretti in quella che sarà la nostra casa per le prossime due settimane… In auto ci dà alcune nozioni e ci spiega i fatti basilari della casa e del lavoro…
Rimasti soli sistemiamo le nostre cose in velocità; a breve il nostro amico ci verrà a riprendere per andare ad un compleanno. Siamo stravolti e in realtà titubiamo un bel po' prima di uscire, ma poi ci convinciamo; è da una vita che non usciamo, non si può perdere l'occasione di conoscere gente e divertirsi un po'.
In auto conosciamo un'amica di Bruno, Daniela, e arrivati in casa del festeggiato ci vengono presentati tutti gli invitati e soprattutto facciamo conoscenza con il Piscola, bibita tipica cilena; altro non è che Pisco e coca cola.
Riflessione sul Pisco: liquore di 40 gradi dal sapore neutro, dolce ma non troppo, si può bere solo o miscelato.
Cominciamo a conoscere un bel po' di gente e i Piscola aumentano…
A mezzanotte, per nostra fortuna, al posto della torta, c'è un Asado (carne alla brace), che ci permette di non essere già ubriachi al prossimo Pisco…
Ci gustiamo la carne, la stanchezza scompare… Chiaro dopo aver mangiato non si può che bere un altro Piscola… La cola finisce e cominciamo a miscelare il Pisco con qualsiasi altra bibita, c'è del succo di mela, e succo di mela sia…
La ora si fa sempre più tarda e il Pisco finisce, però appare la san Vodka, la misceliamo con la Sprite, dopo di ché non abbiamo molti ricordi… jajaja!!!
Nessuno ci aveva dato un simile benvenuto, arrivati a casa sveniamo a letto…
BIENVENIDOS A LOS ANGELES!!!
La mattina seguente è un trauma, la sveglia suona alle 10.30, ma alzarsi dal letto è veramente difficile, tipica resaca…
Dobbiamo farci forza e andare a conoscere i lavoratori del campo, usciamo e totalmente disorientati ci troviamo in mezzo ad un campo di alfalfa, pianta foraggera usata anche come erba medica. Per fortuna appare una donna su di un quadri, è Margarita la fida scudiera di Bruno… Ci carica sul quadri e ci porta a conoscere i colleghi, Luis il costode nonché factotum, e Don Juan, addetto alla riparazione dei trattori.
La seguiamo nel campo sterminato di "àrandanos", li ci spiega come vanno raccolti i frutti.
Ci armiamo di cestini e iniziamo la raccolta sotto un sole cocente, Andrea è muto, ha sicuramente pagato di più i drink della sera precedente…per fortuna mezzogiorno arriva presto, Giulia e Margarita vanno in un quartiere vicino a comprare del cibo che la gentil signora poi ci cucina.
Come sempre qui in Cile nella tavola non manca di certo una bottiglia di Coka da 3 litri, è veramente pazzesca la quantità di bibite gassate che viene consumata in questo stato, soprattutto durante i pasti. A noi viene bene, per post sbornia non c'è niente di meglio, ma a loro che la bevono tutti i giorni tanto bene non deve fare, sarà meglio un buon bicchiere di vino, no?
Sta di fatto che con la panza piena Andrea risorge un po' al contrario di Giulia…ce ne andiamo al campo e non c'è scampo, bisogna rimanere fino alle 17.30. E' stata dura ma in fin dei conti ce l'abbiamo fatta anche se con una misera media di ceste raccolte se confrontate alle signore che sono li con noi a raccogliere i frutti.
Il pomeriggio di lavoro finisce con una bella doccia…Abbiamo però ancora un grosso problema, non abbiamo cibo e Bruno non si vede, gli mandiamo un sms, ci richiama dopo un'oretta e dice di averci lasciato la "furgoneta" per andare al supermercato.
Siamo un po' balbi, entrambi abbiamo la patente, sia chiaro, però nessuno dei due guida da secoli e lui lo sa!
Ci avviamo verso casa di Luis sperando che o lui o suo fratello possano accompagnarci, il fratello si offre, però sorpresa sorpresa…non sa guidare! Andrea si fa forza, sale dalla parte del conducente, accende il motore, toglie il freno a mano e mette la retro… La macchina lentamente indietreggia, con una manovra perfetta è dritta in strada, ovviamente di sterrato, fino all'uscita della fattoria.
Andrea sembra sicuro e sta prendendo la mano, chiaro, va al max a 60km all'ora però senza nessuna sbavatura, arriviamo con le indicazioni, sempre in ritardo e confuse, del vecchio ("Dale no ma",
"recto no ma" ecc) al supermercato che poi scopriamo essere il più caro di Los Angeles. Il parcheggio è sotterraneo, questo spaventa un po' il nostro conducente il quale però, anche in questa circostanza, se la cava egregiamente. Scendiamo e lasciamo Sergio, la nostra cosiddetta guida, a bordo. Giulia è fierissima del so uomo e di come ha gestito la situazione.
Fatta la spesa, circa un'ora, ce ne risaliamo in auto e facciamo ritorno a casa…anche con il buio Andrea sembra sicuro e arriviamo sani, salvi e felici con una certezza in più, quella di poter viaggiare anche in auto, che non è poco!
Cenetta e a letto, visto che tra una cosa e l'altra si è fatta mezzanotte e domani c'è da lavorare per davvero.
Lavorare senza resaca è di certo più semplice, ma il sole picchia e di ceste di mirtilli non ne facciamo poi così tante, comunque ci impegnano e raggiungiamo le 11 casse in due, il minimo per i lavoratori stagionali per essere pagati una giornata, quelle che fanno in più vengono pagate a cottimo. Per farvi un'idea, le vecchiette ne fanno una ventina a testa al giorno e le casse sono da 3 kg l'una… ce ne sono di mirtilli, che dite?
Finiamo il nostro turno intorno alle 17, un po' prima rispetto all'ora, però Andrea si deve occupare di trasportare e sistemare le casse delle signore più anziane, Giulia invece raccoglie qualche frutto in più per fare una marmellata… Rincasiamo distrutti e mezzi scottati dal sole, non è di certo semplice quanto credevamo raccogliere mirtilli.
Bruno se n'è andato qualche giorno a Buenos Aires, quindi, siamo soli, ma comunque di voglia di uscire non ce n'è, meglio una partita a macchiavelli, un film e una cenetta Mexicana!
Venerdì lavoriamo solo alla mattina perché sono finiti i cestini e bisogna consegnare la frutta alla casa dello zio di Bruno. Unico problema non c'è nessuno che abbia la patente, nonostante tutto guidino finché si è fuori dal centro abitato, quindi tocca ancora ad Andrea prendere il volante in mano e guidare il furgone con un centinaio di casse di mirtilli caricati dietro.
Arriviamo alla casa dello zio quasi perfetti se non fosse che all'entrata della stradina l'auto si spegne. La frizione è tirata, chissà cosa sarà successo…
Poco male, giriamo la chiave e al secondo colpo si rimette in moto, super manovra per arrivare di culo all'entrata della cella frigorifera per il nostro conducente.
Scaricata la merce e caricate più di 200 ceste vuote ci rimettiamo in marcia, ma qui nascono i problemi. L'auto a ogni semaforo si spegne, una volta Luis da un paio di colpi alla batteria e la macchina si riaccende, ma poi l'auto si spegne sempre più spesso finché ad un semaforo non si riaccende più… il motore non da più segni di vita, controlliamo l'acqua del radiatore bollente, a secco!!! Per fortuna non è colpa di Andrea che da quasi subito sosteneva il problema fosse il radiatore.
Ci spostiamo a braccia da in mezzo la strada e dopo una serie di tentavi riusciamo a parlare con il meccanico di fiducia della famiglia Vhyemeister.
Ci raggiunge e, trainandola con un'altra auto, riesce a rimetterla in moto portandoci fino alla fattoria. Durante il cammino ci racconta che l'auto è vecchia e maltenuta… Andrea è sempre più sollevato, non è sicuramente colpa sua!
Anche oggi abbiamo vissuto un'avventura che tutto sommato si è risolta bene ed è capitata quando stavamo lavorando e non quando stavamo andando a spasso; unico neo, per un po' siamo senza auto proprio ora che avevamo ripreso familiarità con il mezzo a 4 ruote.
Sabato è giorno di riposo, abbiamo deciso di andarcene al "Salto del Laja", delle cascate a pochi km da Los Angeles. Il centro della città lo raggiungiamo facendo autostop, poi a piedi andiamo verso la stazione degli autobus che scopriamo essere dietro ad un immenso mercato di frutta e verdura a prezzi stracciati.
Da lì prendiamo l'autobus per il "Salto". La giornata è splendida, il sole sempre alto nel cielo senza nemmeno una nuvola. In una mezz'oretta arriviamo a destinazione, da lontano sembra poca cosa…
Prima di seguire l'orda di turisti, soprattutto vacanzieri cileni, seguiamo il consiglio di un ragazzo conosciuto il giorno precedente dallo zio di Bruno, ovvero seguiamo le indicazioni per l'Hotel del Laja per poi chiedere il permesso di entrare a vedere altre due cascate che si trovano dietro l'Hotel stesso. Alla receptcion non troviamo nessuno se non una signora delle pulizie che senza aver capito nulla ci da il permesso.
Prima di seguire l'orda di turisti, soprattutto vacanzieri cileni, seguiamo il consiglio di un ragazzo conosciuto il giorno precedente dallo zio di Bruno, ovvero seguiamo le indicazioni per l'Hotel del Laja per poi chiedere il permesso di entrare a vedere altre due cascate che si trovano dietro l'Hotel stesso. Alla receptcion non troviamo nessuno se non una signora delle pulizie che senza aver capito nulla ci da il permesso.
La camminata nel sentierino è piacevole, raggiungiamo le altre due cascate, ma viste dall'alto non rendono tanto, andiamo pure a vedere quella che loro chiamano Playa, già più interessante, fatte un po' di foto torniamo verso giù e seguiamo i turisti.
La base della cascata si raggiunge seguendo una stradina dove c'è una feria artigianale e dei chioschi di cibo e bibite.
Finalmente arriviamo e da qui si che è veramente bello, è pieno di gente che si bagna, noi scattiamo altre foto e poi cerchiamo un posto all'ombra dove mangiare il nostro pranzo al sacco. Dopo una partitina a carte (viziosi) torniamo alla base del "salto" e logicamente accaldati, ci facciamo un bagno refrigerante… Fantastico!
Notiamo che la maggior parte della gente fa il bagno vestita, donne con abiti, uomini con jeans e bambini addirittura con calze e scarpe…come direbbe Obelix: "che strani sono questi cileni!"
Notiamo che la maggior parte della gente fa il bagno vestita, donne con abiti, uomini con jeans e bambini addirittura con calze e scarpe…come direbbe Obelix: "che strani sono questi cileni!"
Cotti dal sole, ce ne andiamo a bere una birretta ghiacciata prima di ritornare a Los Angeles.
Una volta rientrati in città, decidiamo di scendere all'autostazione principale e non a quella da cui siamo partiti, in modo da poter vedere gli orari degli autobus per Santiago. Usciamo dall'autostazione e non sappiamo dove andare, siamo un po' spaesati e non abbiamo riferimenti da dare alla gente…Sentiamo Daniela, l'amica di Bruno, che ci indica l'autobus da prendere, però dopo aver camminato un bel pezzo saliamo sull'autobus sbagliato che ci porta dalla parte opposta….Cerchiamo aiuto in un chiosco dove compriamo dei pomodori. Il proprietario è talmente gentile che ci porta alla fermata del collettivo giusto… un santo!
Saliti nel collettivo stesso, chiediamo all'autista il favore di avvicinarci il più possibile alla nostra direzione, l'autista ferma l'auto, scende, toglie il cartello con il numero del collettivo e con mille pesos in più ci porta sotto casa, genial!
Arrivati a casa ci chiama al telefono Daniela invitandoci a un concerto rock di un amico, in un pub di Los Angeles…siamo stanchi ma non perdiamo nemmeno un occasione e quindi accettiamo l'invito… giusto il tempo di cenare e la ragazza arriva con la sua macchina. Recuperate altre amiche arriviamo in questo rock pub dove con una bella cerveza helada ascoltiamo il concerto di Vulvo!
Dopodiché ce ne andiamo a casa di Bruno a far festa, neanche a dirlo con un paio di bottiglie di Pisco, dove conosciamo altra gente e dei splendidi gattini di neanche un mese, che dolci!!!
Questa volta ci limitiamo con il Pisco e dopo un paio d'ore in compagnia ce ne ritorniamo a casa accompagnati dal rockero!
Domenica è una tipica domenica senza calcio… fuori, per la prima volta, non c'è il sole e non viene voglia di uscire se non al pomeriggio per raccogliere qualche mirtillo giusto per sentirci con la coscienza apposto…
Lunedì finalmente andiamo a fare la spesa di frutta e verdura al mercato, la famosa Vega di cui tanto abbiamo sentito parlare, nessuno ci può accompagnare quindi facciamo autostop fino in centro e poi andiamo a piedi a fare la spesa…
Il mercato è gigante ognuno con prodotti e prezzi differenti, quindi cambiamo vari banchi per acquistare la frutta e la verdura…
Per farvi un esempio, un kg di fragole, oltretutto enormi e gustosissime, costa solo 1,50 €, idem le ciliegie…
Torniamo con 3 sacchi di spesa pagati nemmeno 10 euro, eccezionale!!! Tutto logicamente fresco di campo…
Gli altri giorni sono tutti i simili ma ugualmente piacevoli. Raccolta di mirtilli mattina e pomeriggio, inframezzate da alcune corse com il quadri, poi birretta, partita a carte, cena e filmetto, finché a Giulia sale un mal di denti di quelli seri. Per fortuna lo zio di Bruno è dentista; la riceve, le dà una cura che però sembra non funzionare molto, il dolore e l'infiammazione cresce di giorno in giorno…
Il venerdì ci sembra quasi un giorno di riposo dato che aiutiamo Bruno a comprare alcuni tubi necessari per la creazione di un impianto idrico, che più o meno funziona così :
l'acqua viene estratta da un pozzo tramite un motore, sale fino una tinozza posta a un 5 metri di altezza e poi riscende all'interno di tubi collegati ai sanitari della casa di Luis…così il motore si accende una sola volta, quando si deve riempire la tanica, l'acqua scende per caduta e si risparmia energia… geniale e a dir il vero abbastanza semplice…
Il pomeriggio, invece, raccolti qualche mirtilli, andiamo in città in una caffetteria finalmente ad usare internet per parlare con casa e, soprattutto, aggiornare il blog, era ora direte voi...
Finito di smanettare con il computer chiamiamo il Jefe il quale ci manda dei ragazzi a venirci a prendere al bar, c'è in programma un asado a casa sua.....strano!!!
Neanche a dirlo conosciamo altri amici nuovi e tra asado, bibite, musica e chiacchere non ci ricordiamo nemmeno a che ora siamo andati a letto , anzi in divano, visto che abbiamo dormito a casa di Bruno…
Sabato era in programma la sveglia alle 10 ma nessuno ovviamente si è svegliato prima di mezzogiorno passato. Noi per esempio siamo stati svegliati da quel pazzo di Bruno che gridava e cantava… Pasta con gli avanzi della sera prima e via in macchina; la destinazione è Antuco, un paesino e un vulcano nel bel mezzo delle Ande… Atomico!!!
Visitiamo una laguna, un rifugio di un amico di Bruno e un paio di altri posti all'interno di questo splendido parco nazionale…
Domenica Giulia è a pezzi, il dente le fa malissimo e la guancia si è gonfiata. Ce ne rimaniamo a casa belli tranquilli…
Andrea esce per raccogliere dei mirtilli, però non può perché Margarita e Luis stanno irrigando con il sistema "dell'affogamento", poco male, se ne ritorna a casa a coccolare la sua bella principessa ammalata e un po' fastidiosa jejejej!
Lunedì mattina si va dal dentista, visita che però non porta a nulla di nuovo, il dente non si può estrarre, quindi Giulia deve continuare con antibiotici, a riparo dal sole e martedì pomeriggio si torna per una nuova visita. Andrea nel pomeriggio continua con la raccolta dei mirtilli come tutti i giorni con scarse rese...
Martedì ore 18.00 di nuovo dal santo zio di Bruno di professione dentista, che visita nuovamente la nostra cara Giulia trovando il dente migliorato, però senza poter ancora fare nulla, se non consigliarle di toglierselo dopo le feste.
Mercoledì mattina si va a prendere il biglietto per Santiago dove ci aspettano in una caffetteria per lavorare e pure le pastiglie di Andrea arrivate tramite un'amica in Cile.
Decidiamo di viaggiare giovedì alle 14 per arrivare ad un'ora decente nella capitale (ore 21), dove verremo accolti da Nadia, un'amica di Giulia... (vista 'na volta!!!)
Prima di tornare in fattoria chiamiamo Bruno avvisandolo della nostra partenza il giorno seguente, lui ci risponde che bisogna fare una "despedida" e organizza con i suoi uomini del campo un "Asado de Cordero" naturalmente del suo gregge...Andrea s'illumina, la povera Giulia che può mangiare solo liquidi ormai da quattro giorni, cicca ma capisce l'entusiasmo del suo uomo carnivoro!!!
Quando arriviamo, l'animale è già pronto per essere cucinato, o quasi, bisogna solo tagliarlo e Margarita con maestrale destrezza lo fa a pezzi, mentre Luis si occupa delle braci...
Tra una cosa e l'altra si mangia alle 15.30, insieme a Bruno, il suo amico Sebastian, quello del compleanno della prima sera tanto per intenderci, Luis, Margarita, Don Juan, due ragazzi che hanno consegnato ben 14 cavalli, Cristian, il nuovo volontario, e qualche altro lavoratore e avventore...
Da sottilineare che il "cordero" viene mangiato in piedi e con le mani, a turno si prende un coltello si sceglie il pezzo che si vuole mangiare e lo si taglia...quel sapore in più!!!
Con la pancia piena, insieme a Sebastian e Cristian, ce ne andiamo a fare il bagno nella piscina della casa del nostro "capo"... passiamo delle ore tranquilli... un po' alla volta il giardino di Bruno si riempie, arriva Roco, il proprietario di un locale, con due ragazze, Kata la simpatica ragazza conosciuta venerdì, Daniela, Cristian e altra gente va e viene... Ah! a una certa arriva pure il proprietario di casa... Tra mille chiacchere, Roco ci offre un lavoro, Bruno una tenda dove dormire nel suo terreno e tutti gli altri cercano di convincerci a restare, ma proprio non si può, le pastiglie e la parola data ci aspettano nella metropoli del Cile...
Per entusiasmare ancora di più Cardao, arriva il cugino di Bruno, un mezzo profeta il quale ci riempie la testa di Gesù e di altre cose a cui noi crediamo a stento, anzi a dire il vero proprio non crediamo, con la sua moto... Ad Andrea gli s'illuminano gli occhi, per la moto non per la parola di Gesù, e in 2 minuti è già in sella a correre per il giardino e le strade vicine...
Tra un Pisco e un'altro si fanno le 3:00, Giulia prega Bruno di riportarci a casa...
Indovinate un po', sveniamo a letto!!!
Il risveglio è veramente un trauma e fare lo zaino una battaglia, alla fine ce la facciamo, ma quanta fatica!!!
Bruno viene a prenderci mezzora prima che parta l'autobus, tanto per fare le cose con calma...entra in autostrada da una via secondaria di sassi e esce prima del casello per non pagare...