Finalmente è arrivato il giorno della "crociera in cargo" tra i fiordi e l'Oceano Pacifico, quasi 4 giorni di navigazione in un ferry atto anche al trasporto di un numero chiuso di passeggeri turistici, l'Amedeo I.
Prima di lasciare la "casa couch" aspettiamo il risveglio di mamma Gloria, prendiamo un caffè insieme e ci salutiamo ringraziando infinitamente per l'ospitalità…
Ci presentiamo all'agenzia marittima alle 11, come concordato, lasciamo lì i bagagli e ci facciamo dare il biglietto con il numero di cabina assegnato…scopriamo di avere solo un'altra coppia con cui condividere la cabina…sono due francesi…
Con i nostri "pasajes" ce ne andiamo a fare l'ultimo giro per la cittadina per fare gli ultimi acquisti, pastiglie per il mal di mare, birra e sigarette… continua pure la nostra ricerca di una guida del Cile, ovviamente senza successo…
Prima d'imbarcarci ce ne andiamo a magiare un'ottimo panino e una gustosa pizza cilena e neanche a dirlo, mentre beviamo il caffè in un locale vicino al porto, si alza un vento di forte intensità… l'insegna del locale comincia a oscillare come i lampioni della luce, Giulia s'innervosisce un po'…"Ecco!!!"
Arrivano le due, ora dell'imbarco, ci dirigiamo con i nostri bagagli e gli altri passeggeri all'interno del ferry…saliamo alle cabine con un montacarichi, mentre i camion cominciano a salire a loro volta sulla nave.
Raggiungiamo per primi la nostra stanza e scegliamo quelli che secondo noi sono i posti migliori, con la speranza, anche seppur minima, di essere soli…poco dopo i nostri compagni transalpini ci raggiungono e ne facciamo la conoscenza…lei sembra molto simpatica e parla spagnolo, lui un po' meno, forse perché non riesce a comunicare in "castellano".
Ah! dimenticavo che come passeggeri ci sono pure i tre bikers australiani già incontrati a Esquel, El Calafate e Ushuaia…
La notte dormiamo sogni tranquilli ma la mattina ci svegliamo con un tempo orribile, vento, pioggia e un grigiore alquanto fastidioso, non possiamo approfittare più di tanto del viaggio se non brevi periodi in sala comando…
Nel pomeriggio, più o meno alle 15, raggiungiamo "Puerto Eden" e osserviamo incuriositi la manovra di carico e scarico. Visto che la nave non può attraccare al minuscolo porto, varie imbarcazioni piccoline si avvicinano alla poppa del ferry e con passa mano vengono scaricate e caricate persone, viveri e merci varie.
La "tripulacion" dispensa pastiglie per il mal di mare che la maggior parte dei passeggeri prende, Andrea no! non vuole prendere ulteriori pastiglie e fa male, non tanto perché soffra di mal di mare ma perché la barca durante la notte ondeggia continuamente e non gli permette di prendere sonno, mentre nella cabina gli impasticcati dormono sonni profondi… Alle 3 del mattino, innervosito, cede e prende pure lui la pastiglia e in un oretta prende sonno.
Chiediamo informazioni, e ci dimostriamo indispettiti… la ragazza della Navimag, chiama il Capitano a darci delle risposte il quale con aria incazzosa ci dice che lui deve scegliere per il bene delle merci e dei passeggeri la rotta da seguire…non possiamo che dargli ragione, anche se le motivazioni che ci da non le troviamo molto credibili….la verità è che da un punto di vista economico gli conviene, arriveremo prima e usando meno carburante.
Ultima serata a bordo del "Amadeo I", scambio di indirizzi email, altre chiacchere soprattutto con i baschi…ad Andrea sale la nostalgia di Euskadi e a Giulia la voglia di conoscere questi luoghi di cui ha sentito tanto parlar bene…
Al mattino la sveglia suona presto, quando ci alziamo siamo già attraccati a Puerto Montt, c'è il tempo per fare colazione e finire gli zaini, poi si sbarca dalla nave.
Con gli altri ragazzi ci troviamo all'uscita del porto per andare a fare reclamo alla Navimag, per non essere stata all'altezza delle nostre aspettative e per aver venduto ad alcuni di noi biglietti con dei servizi che poi non abbiamo avuto a bordo. In realtà a noi avevano spiegato per bene come sarebbe stata l'imbarcazione e pure i servizi all'interno di essa, l'unica cosa che non ci è piaciuta è la navigazione dell'ultimo giorno tutta nel Pacifico, e che nessuno prima di prendere il biglietto ci avesse illustrato la possibilità che il comandante potesse cambiare rotta privandoci così dei tanti desiderati fiordi in una bella giornata di sole. Quindi, come dice uno dei ragazzi francesi, facciamo la "Revolucion" tutti insieme!!!forse una delle prime volte nella storia che si vedono italiani francesi e baski uniti per la stessa causa jejeje
Dopo aver posto il reclamo all'agenzia, ci dirigiamo pure all'Associazione dei Consumatori, che sinceramente è abbastanza distante e come sempre con gli zaini in spalla le distanze sembrano sempre assiderali. Fatta pure questa siamo al momento dei saluti con i compagni rivoluzionari, salutiamo i baschi con la promessa di andarli a trovare e vedrete che ci andremo, ma questa è un'altra storia, un altro viaggio… AGUR!!!
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