Finalmente è arrivato il giorno della "crociera in cargo" tra i fiordi e l'Oceano Pacifico, quasi 4 giorni di navigazione in un ferry atto anche al trasporto di un numero chiuso di passeggeri turistici, l'Amedeo I.
Fino a circa un anno fa la compagnia marittima Navimag aveva a disposizione una nave apposita per i viaggi turistici; purtroppo hanno dovuto fermarla perché troppo vecchia e, nell'attesa che la nuova sia pronta, hanno deciso di permettere ad un massimo di 36 passeggeri turistici di viaggiare a bordo delle navi che regolarmente percorrono la tratta Puerto Natales - Puerto Montt per il trasposto di camion. La nave ovviamente non è "lussuosa" come la precedente e non ha a disposizione tutta una serie di servizi come ad esempio la cupola di plastica per vedere le stelle di notte, o un secondo spazio comune dove poter passare il tempo; il prezzo, però, ovviamente, è più basso e, per quanto ci riguarda, viaggiare insieme ai camionisti rappresenta un punto a favore, in quanto ci darà la possibilità di ascoltare le loro storie di viaggio e di vita….l'unico inconveniente sarà l'odore degli animali…arrivati al terzo giorno le povere vacche rinchiuse all'interno dei camion incominceranno veramente a farsi sentire.
La mattinata sembra perfetta per navigare, incredibilmente per la prima volta da quando siamo all'estremo sud del continente americano non soffia un filo di vento.
Prima di lasciare la "casa couch" aspettiamo il risveglio di mamma Gloria, prendiamo un caffè insieme e ci salutiamo ringraziando infinitamente per l'ospitalità…
Ci presentiamo all'agenzia marittima alle 11, come concordato, lasciamo lì i bagagli e ci facciamo dare il biglietto con il numero di cabina assegnato…scopriamo di avere solo un'altra coppia con cui condividere la cabina…sono due francesi…
Con i nostri "pasajes" ce ne andiamo a fare l'ultimo giro per la cittadina per fare gli ultimi acquisti, pastiglie per il mal di mare, birra e sigarette… continua pure la nostra ricerca di una guida del Cile, ovviamente senza successo…
Prima d'imbarcarci ce ne andiamo a magiare un'ottimo panino e una gustosa pizza cilena e neanche a dirlo, mentre beviamo il caffè in un locale vicino al porto, si alza un vento di forte intensità… l'insegna del locale comincia a oscillare come i lampioni della luce, Giulia s'innervosisce un po'…"Ecco!!!"
Arrivano le due, ora dell'imbarco, ci dirigiamo con i nostri bagagli e gli altri passeggeri all'interno del ferry…saliamo alle cabine con un montacarichi, mentre i camion cominciano a salire a loro volta sulla nave.
Raggiungiamo per primi la nostra stanza e scegliamo quelli che secondo noi sono i posti migliori, con la speranza, anche seppur minima, di essere soli…poco dopo i nostri compagni transalpini ci raggiungono e ne facciamo la conoscenza…lei sembra molto simpatica e parla spagnolo, lui un po' meno, forse perché non riesce a comunicare in "castellano".
La "Tripulacion" ci chiama tutti a raccolta nel "comedor" per impartirci le norme della buona navigazione e le misure di sicurezza…guardiamo un video e quando si parla del divieto del consumo alcolico la gente scoppia a ridere, visto che tutti si sono comprati vino e birre per il viaggio e all'interno della stessa imbarcazione si possono acquistare alcolici…
Ah! dimenticavo che come passeggeri ci sono pure i tre bikers australiani già incontrati a Esquel, El Calafate e Ushuaia…
Ci gustiamo la partenza dal "Estrecho de Magallanes", dalla punta dell'imbarcazione, in poco tempo si nota in lontananza un piccolo faro in un isolotto minuscolo… siamo già all'entrata del canali…ci lasciamo trasportare dalla bellezza dei paesaggi che ci circondano, isole deserte costituite da monti rocciosi, alberi verdissimi e cascate… La navigazione segue tranquilla e due ore passano rapidissime… sono le 20, ora della cena, abbiamo molta curiosità sul cibo che ci verrà servito e ne restiamo piacevolmente colpiti...piatti abbondanti e discretamente buoni. Rimane ancora un'oretta di luce, sfidiamo il vento e usciamo sul ponte della nave… infreddoliti poco dopo rientriamo e ci facciamo una bella partita a carte, finché Andrea sente i discorsi che fanno nella tavola affianco a noi…si parla di Euskadi. Cardao si avvicina al ragazzo e con un Euskera maccheronico azzarda un "euskaldun"? La risposta non poteva che essere "bai", così nasce un'amicizia da viaggio… Tra ciaccole e partite a carte l'ora si fa tarda… restiamo in pochi nella sala pranzo, si avvicina a noi un camionista che ci chiede se vogliamo bere un bicchiere di vino con lui, accettiamo, sbagliando! L'uomo è un pesantone inopportuno e con un dribbling alla Pizzaro lo lasciamo sul posto con la sua bottiglia e ce ne andiamo a dormire… per raggiungere la nostra cabina facciamo il giro per l'interno della nave attraversando la zona proibita, ma il vento era tale da non poter avanzare all'esterno…
La notte dormiamo sogni tranquilli ma la mattina ci svegliamo con un tempo orribile, vento, pioggia e un grigiore alquanto fastidioso, non possiamo approfittare più di tanto del viaggio se non brevi periodi in sala comando…
Nel pomeriggio, più o meno alle 15, raggiungiamo "Puerto Eden" e osserviamo incuriositi la manovra di carico e scarico. Visto che la nave non può attraccare al minuscolo porto, varie imbarcazioni piccoline si avvicinano alla poppa del ferry e con passa mano vengono scaricate e caricate persone, viveri e merci varie.
La pioggia continua incessante, e ce ne ritorniamo con i nostri amici baschi a guardare un film in compagnia di tre bikers paraguaiani… Poco dopo passiamo affianco di una nave cargo di zucchero incagliata anni fa…Alla sera non si riesce a stare fuori, tra vento e pioggia il clima ci è ostile e non vediamo l'uscita della nave dai canali per iniziare la navigazione nel "Golfo de Penas" nell'Oceano Pacifico…
La "tripulacion" dispensa pastiglie per il mal di mare che la maggior parte dei passeggeri prende, Andrea no! non vuole prendere ulteriori pastiglie e fa male, non tanto perché soffra di mal di mare ma perché la barca durante la notte ondeggia continuamente e non gli permette di prendere sonno, mentre nella cabina gli impasticcati dormono sonni profondi… Alle 3 del mattino, innervosito, cede e prende pure lui la pastiglia e in un oretta prende sonno.
La mattina la nave continua ad ondeggiare, ma in poco tempo dovremmo tornare dentro i fiordi… Il capitano senza darci nessuna motivazione decide di navigare tutta la giornata nell'Oceano Pacifico per, a suo dire, scappare dal mal tempo che ci segue dal sud. La giornata è fantastica, c'è un bel sole che rende la temperatura tiepida, di aria nemmeno l'ombra. Con i ragazzi, francesi, belgi e baschi passiamo delle ore a giocare a carte e a chiacchierare sulla poppa della nave… parlando tra di noi, ci sentiamo un po' presi in giro dalla tripulazione e dal agente che ci ha venduto il biglietto del ferry… l'unica bella giornata la passiamo in aperto Pacifico e non tra i fiordi.
Chiediamo informazioni, e ci dimostriamo indispettiti… la ragazza della Navimag, chiama il Capitano a darci delle risposte il quale con aria incazzosa ci dice che lui deve scegliere per il bene delle merci e dei passeggeri la rotta da seguire…non possiamo che dargli ragione, anche se le motivazioni che ci da non le troviamo molto credibili….la verità è che da un punto di vista economico gli conviene, arriveremo prima e usando meno carburante.
La navigazione segue pacifica in tutti i sensi… s'intravede terra sia a destra che a sinistra, stiamo entrando al "Canale Corcovado", un canale largo 80 km, a sinistra c'è l'isola di Chiloè a destra il continente...
Ultima serata a bordo del "Amadeo I", scambio di indirizzi email, altre chiacchere soprattutto con i baschi…ad Andrea sale la nostalgia di Euskadi e a Giulia la voglia di conoscere questi luoghi di cui ha sentito tanto parlar bene…
Al mattino la sveglia suona presto, quando ci alziamo siamo già attraccati a Puerto Montt, c'è il tempo per fare colazione e finire gli zaini, poi si sbarca dalla nave.
Con gli altri ragazzi ci troviamo all'uscita del porto per andare a fare reclamo alla Navimag, per non essere stata all'altezza delle nostre aspettative e per aver venduto ad alcuni di noi biglietti con dei servizi che poi non abbiamo avuto a bordo. In realtà a noi avevano spiegato per bene come sarebbe stata l'imbarcazione e pure i servizi all'interno di essa, l'unica cosa che non ci è piaciuta è la navigazione dell'ultimo giorno tutta nel Pacifico, e che nessuno prima di prendere il biglietto ci avesse illustrato la possibilità che il comandante potesse cambiare rotta privandoci così dei tanti desiderati fiordi in una bella giornata di sole. Quindi, come dice uno dei ragazzi francesi, facciamo la "Revolucion" tutti insieme!!!forse una delle prime volte nella storia che si vedono italiani francesi e baski uniti per la stessa causa jejeje
Dopo aver posto il reclamo all'agenzia, ci dirigiamo pure all'Associazione dei Consumatori, che sinceramente è abbastanza distante e come sempre con gli zaini in spalla le distanze sembrano sempre assiderali. Fatta pure questa siamo al momento dei saluti con i compagni rivoluzionari, salutiamo i baschi con la promessa di andarli a trovare e vedrete che ci andremo, ma questa è un'altra storia, un altro viaggio… AGUR!!!
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