mercoledì 25 dicembre 2013

Chiloè

Moltissime persone incontrate durante il nostro peregrinare ci hanno raccomandato questa Isola, per l'esattezza un arcipelago, costituito da un'isola grande, chiamate Isla Grande de Chiloè e altre isole minori….per cui non si può non andare. Abbiamo deciso di visitare due cittadine della Isla Grande, Ancud all'estremo nord, e Castro, la capitale, situata al centro.
Ci alziamo presto per approfittare del passaggio in auto di Karina, alle 8 siamo in autostazione, facciamo il biglietto con la compagnia Cruz del Sur e poco dopo siamo già in viaggio. Logicamente per raggiungere l'isola con il bus c'è bisogno di prendere un ferry che è della stessa compagnia…



ANCUD
Piccolissima cittadina di pescatori, Ancud è conosciuta soprattutto per la Fiera e Mercato Municipale con i suoi prodotti alimentari e artigianali, e per il Forte S. Antonio, punto di inizio delle Fortificazioni Spagnole; una delle strutture più antiche che abbiamo incontrato fino ad ora.
 In una mattinata visitiamo tutta l'adorabile cittadina, viuzze strette tutte in saliscendi, negozietti che sembrano risalire a sessant'anni fa, una breve ma bella passeggiata lungo la costa e poi ovviamente il mercato e la fiera! L'artigianato a onor del vero non è un granché però il pesce compensa tutto! Ci fermiamo a mangiare in uno dei ristoranti all'interno del mercato del pesce, Districandosi tra i "batidori"… avremmo voluto provare il famoso curanto, tipico piatto di carne e molluschi cucinati in un pozzo con pietre calde e foglie, ma dopo aver visto il piatto ordinato dal signore a fianco a noi c'è mancato il coraggio! Qualcosa come un chilo di cozze insieme a salsicce, costine di maiale patate e chissà cos'altro…..non ce la potevamo fare. Prima o poi però la proveremo e vi sapremmo dire…promesso! Alla fine abbiamo preferito optare per un semplice filetto di pesce e un'altro piatto tipico, di cui vergognosamente non ci ricordiamo il nome, e che consiste in una specie di zuppa di granchio e formaggio fuso…certo non meno pesante ma almeno la quantità era decisamente minore, soprattutto dividendolo in due!
Come sempre prezzi irrisori, data la buona bottiglia di vino bianco (Sauvignon El Gato), i due bicchierini offerti a fine pasto
e il concertino dal vivo offertoci da due ragazzi che nonostante i cinque litri di birra bevuti in un paio d'ore sono riusciti a restare in piedi e continuare a cantare, anche se sempre più bislacchi! Seduti all'ombra nel patio del mercato, ascoltando la sempre più sbilenca armonica del nostro amico musico, pieni di cibo e vino, in una stupenda giornata di sole…che si vuole di più dalla vita!! La nostra sete di conoscenza, una volta finito il vino, alla fine vince come sempre e ci avviamo verso l'autostazione per prendere il bus per Castro.




CASTRO 
Questa città, fondata quasi 450 anni fa dal capitano Martìn Ruìz de Gamboa, è conosciuta internazionalmente per le palafitte e le coloratissime chiese di legno dichiarate Patrimonio dell'Umanità (in realtà le chiese sono sparse anche su altre isolette e cittadine). La nostra prima impressione una volta scesi dall'autobus, però, è che questa città sia alquanto sporca e caotica, soprattutto per essere così piccola. Avviandoci verso l'ostello per fortuna la prima impressione viene smentita! L'ostello che abbiamo trovato ("Las palafitas") si trova lungo la riva di una delle lagune interne, lo stesso sorretto da palafitte, fa parte di un quartiere storico di palafitte da poco ripreso in mano da vari architetti per valorizzarne la bellezza e storicità. Appena arriviamo restiamo sorpresi….sotto di noi non c'è acqua! Chiedendo scopriamo che la marea scende così tanto che l'acqua praticamente scompare per mezza giornata, tanto torna su ogni giorno…lo sappiamo bene noi veneziani.
Lasciato lo zainetto nella nostra stanza e bevuto un caffettino  c'avviamo alla scoperta di Castro. Giriamo in lungo e in largo la cittadina, ci soffermiamo a osservare la vista dai due "mirador", restiamo stupiti dall'eccentricità della chiesa centrale…è enorme e completamente gialla e viola….fichissima!!!
Si fa tardi ma di fame nemmeno l'ombra…sarà la zuppa che continua a galleggiare…così decidiamo di andare a fare un APERITIVO! parola quasi dimenticata in questi mesi! Troviamo un bel bar un po' fuori dal centro, tutto in legno e completamente vuoto….meglio, avremo la possibilità di tempestare il barista di domande e chiacchere….l'importante è che servano il famoso PISCO SOUR, imprendibile aperitivo cileno che fino ad ora non abbiamo ancora mai provato! Ragazzi quant'è buono; talmente buono che preso il primo decidiamo di prendere il secondo, in un altro bar tanto per cambiare aria, non prima però di aver stressato tanto il barista con domande sul Pisco da averlo indotto a farci provare due/tre tipi di questo liquore di uva jejejeje! Il Pisco Suor altro non è che Pisco, tipico liquore cileno/peruano, con succo di limone e zucchero il tutto va o shekerato o messo nel blender e aggiunte alcune gocce di Angostura in sospensione…è veramente buono e decisamente molto alcolico, senza rendersene conto tra l'altro! Così finito il secondo siamo già belli brilli e ovviamente lo stomaco s'è aperto, soprattutto quello di Andrea! Per strada troviamo una vecchietta con un baracchino che fa immensi panini a cifre inesistenti, c'ha una bella fila di clienti infatti! Chiuso il buco di fame con un piano che vi raccomando ce ne torniamo in ostello; non siamo ancora pronti per affrontare una nottata fuori, già così ci sembra di aver fatto chissà che! 
La mattina ci svegliamo mezzi confusi…bello essere così economici jejeje!!! Il proprietario dell'ostello ci dice che in una città ad un'ora e mezza da Castro giusto oggi ci sarà la festa del "cordero", certo sarebbe bello andarci sia per il folklore dell'evento che per il "cordero" stesso, ma non abbiamo voglia di fare le corse, prendere un autobus per tre ore tra andata e ritorno, restare un paio d'ore alla sagra e tornare di corsa per beccare la coincidenza per Puerto Montt.

Viva la tranquillità, non si può fare tutto, soprattutto perché noi preferiamo perderci qualcosa ma vivere bene e a fondo ciò che scegliamo di visitare. Così ce ne andiamo belli tranquilli di nuovo in giro per Castro, in particolare ci avviamo alla famosa "Fiera Campesina" dove troviamo un immenso mercato di vestiti e oggetti vari tutti messi per terra sopra teli ( a Giulia fa venire tanto in mente la Tanzania) e un incredibile mercato alimentare all'interno! Tra profumi, colori e prezzi tanto bassi da essere irrealistici non resistiamo e ci diamo alle spese "folli"…..tra l'altro stasera abbiamo promesso a Karina di prepararle una bella cena quindi cosa c'è di meglio dell'usare prodotti freschi della zona?
Compriamo del salmone affumicato della zucca e del formaggio, l'idea è inventarsi una pasta con questi ingredienti…e Andrea non perde l'occasione per provare due piatti pronti tipici della zona… un bicchiere con dentro del salmone a pezzettini, cipolla, erbette e succo di limone e un specie di sfornato di patate ripieno di formaggio!!!
Fatto il nostro picnic ci avviamo a prendere l'autobus per Puerto Montt e preparare la cena per la nostra simpatica ospite.
In autobus avvertiamo Karina dell'ora di arrivo, ci dice di aspettarla lì e nel frattempo di cercare una ragazza di Honk-Kong nuova ospite nella sua casa…un occasione per noi per fare la conoscenza di un'altra viaggiatrice solitaria...

Il nostro esperimento culinario risulta ottimo e la compagnia come sempre piacevole e interessante!  Ci addormentiamo con il sorriso sulle labbra…

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