Eccoci all'ultimo giorno nella Capital Fedaral, giorno da vivere intensamente… Le condizioni climatiche sono ottime, un cielo splendido, sole che scalda moltissimo; passiamo tutta la mattina in maniche corte per la via principale del "barrio" San Telmo, barrio dove si trova il nostro ostello e dove ogni domenica c'è un immenso mercato di antiquariato, artigianato e qualsiasi altra cosa si possa vendere in una bancarella…
Approfittiamo per dare qualche notizia di questo quartiere splendido della città, uno dei più vecchi… Tutte le strade sono di ciottolato, le vie sono piene di negozi di qualsiasi genere, bar e ristoranti per qualsiasi tasca, dai più veri e tipici ai più grandi fatti apposta per i turisti.
C'è anche molta arte, chiese, palazzi storici, mercati stabili e varie associazioni e scuole di ballo, dal tango alle danze africane…
La gente qui sembra vivere tranquilla, lavora perché tutti si occupano di qualcosa, ma non sembrano di certo stressata dalla vita.
Girando per bancarelle alla ricerca di un contenitore, di cui mi sfugge il nome, per fare il mate troviamo un artigiano che vende dei ritagli di cuoio con incise mappe dell'Argentina o dell'America Latina e di certo per 50 Pesos, poco più di 7 euro, non possiamo non acquistarla… Nel girovagare per banchi chiedendo informazioni sulle "matere" ci imbattiamo in vari artisti di strada, tra cui un gruppo musicale composto da sei elementi bravissimi…
Ascoltata un pò di buona musica incontriamo una ragazza simpaticissima e molto preparata che produceva artigianalmente le "Matere" con delle piccole zucche. Dopo averla bombardata con decine di domande su come le essiccava, dipingeva e incideva, tutto rigorosamente a mano con degli strumenti, che ci ha pure mostrato, ovviamente abbiamo deciso di comprargliene una… altri 50 pesitos con pure una "bombilla" di bambù…
Camminando per questa calle strapiena di gente arriviamo in un cortile di una scuola o qualcosa di simile trasformato in una "Parilla" con "bondiola, choripan" e altri tipi di carne cucinati alla brace da mettere all'interno di un panino sempre con salse e insalate. Ne prendiamo uno da mangiar in due, un'immancabile Quilmes e ci sediamo a guardare uno spettacolo di Tango con tanto di musica dal vivo, anche se dobbiamo dire la verità i ballerini non erano poi così bravi… però sempre tango era…Un'altro sguardo al resto delle bancarelle, non sono più belle come le precedenti non essendoci più oggetti di artigianato locale… ultimo acquisto che non possiamo svelare perchè è una sorpresa per uno di voi accaniti lettori...e un pò stufi ce ne ritorniamo al Hostal a prendere il sole in terrazza aspettando che un ragazzo ancora sconosciuto ci venga a prendere per andare allo stadio Monumental per seguire dal vivo River Plate - Tigre valida per il campionato argentino di calcio.
Il ragazzo, uno degli "indignados" che porta i turisti allo stadio usando il calcio come mezzo per socializzare, di nome Facundo per gli amici "Fefe" ci viene a prendere alle 15.30; scopriamo di essere solo noi due che vanno a "la cancha del River" con lui, ma non ci importa molto, peccato potevamo conoscere più gente, ma questo ci permette di conoscere meglio Fefe e potergli fare tutte le domande che vogliamo…
Prendiamo il bus e facciamo una strada che mai avevamo fatto, lungo il Rio de la Plata, passiamo per l'aeroporto interno di Buenos Aires, per parchi e per il Museo "ex ESMA", che volevamo tanto andare a vedere ma che non riuscimmo per problemi tecnici, il giorno prima…
Prendendo spunto dall'ex ESMA, ci racconta del suo lavoro negli anni; è un giornalista di un giornale indipendente che con i suoi articoli e foto ha contribuito a mandare in carcere un mafioso argentino (Yabran) che aveva niente di meno che la bomba atomica…
Ci avviciniamo sempre più allo stadio e finalmente si respira l'aria della partita… Prima di entrare allo stadio andiamo a prendere un paio di Quilmes da litro, che beviamo di nascosto dalla polizia (non si può bere nel raggio di 500 metri dallo stadio) e ci fermiamo a mangiare un panino nei chioschi vicini al Monumental… Perquisa e ci siamo… Entriamo in uno degli stadi più belli e grandi di Buenos Aires e dell'Argentina intera!!! WOW!!!
Di fronte abbiamo la curva degli ultras del River, "Los Borrachos del Tablòn"... La partita è appena iniziata e incominciamo a cantare e saltare con il resto della curva…
E' palpabile l'odio de "los Gallinas", i tifosi del River, verso "los Botero" quelli del Boca, quasi in ogni coro li si manda a quel paese…
Non c'è la tifoseria del Tigre, come non ci sono mai i tifosi ospiti in nessuna partita di campionato, per problemi grossi tra ultras, si sparavano dietro, così ci raccontano…
Il primo tempo passa veloce, 0-0… Nel secondo arriva il bello, esce il giocatore più forte del River, un difensore centrale di colore di 20 anni che dicono essere destinato al Barcellona, e il suo sostituto segna subito, 1-0…
Triplice fischio finale, esplode la gioia dei tifosi, era da tempo che al Monumental non si vedevano 3 gol dei padroni di casa e ci eleggono ad amuleti, ci chiedono di tornare più spesso…
Andrea non vorrebbe più uscire, come successe alla Bombonera, ma alla fine si fa contagiare dai cori che i ragazzi intonano uscendo e si lascia così lo stadio…
Fefe ci confessa di essere del Argentinos Junior perché sono compagni e perché la scuola calcio di questa squadra forgia Leader, che poi quando vengono venduti alle altre squadre codeste vincono, ci fa i nomi di Sorin, Cambiasso, Maradona e molti altri che Andrea conosce… Aggiunge anche che la maggior parte dei capitani della "seleccion" vengono dalla canterà dell'Argentinos… Andrea resta affascinato da questi racconti e dice già di voler andare a vedere una partita anche di questa squadra… Un pò la tifa già :-)
Il ritorno, per un bel pezzo a piedi, ci aiuta a fare ancora più conoscenza di Facundo, una persona con cui abbiamo molto in comune, soprattutto gli ideali… Ci racconta altri aneddoti della sua vita e della sua carriera politica.
Anche lui come Andrea ha vissuto in Euskal Herria (Paesi Baschi per gli ignoranti :-) ) e si intendono a meraviglia…
Notiamo che alcune problematiche che ci sono all'interno di una società piccola come Venezia ci sono anche in America Latina. E' difficile mettere d'accordo la gente sia in piccola che in grande scala…
Prendiamo il bus e in non molto tempo arriviamo al hostal, ci salutiamo come vecchia amici, facendo foto divertenti e con la certezza che ci rivedremo un giorno in qualche parte nel mondo…
Che bella giornata, piena, difficile spiegarvi quello che abbiamo provato oggi, emozioni forti… Gran ultimo giorno a Buenos Aires!!!