Passiamo velocemente tutti i controlli, avevamo un pò di paura essendo noi in possesso di biglietto di sola andata, anche se i problemi potevano nascere più che altro alla dogana di Buenos Aires.
L'aereo decolla "suavemente" in orario, le 14 ore di volo passano lente tra una cena tipica da aereo, un film e qualche ora di sonno intervallata da tutti i dolori possibili al corpo...
I signori davanti han abbassato i sedili appena finito il decollo e sembravano drogati, anzi forse lo erano visto che non si son mai mossi fino alla colazione.
L'atterraggio ancora più morbido del decollo avviene addirittura in anticipo, quindi direi che Aerolinas Argentinas ha superato le nostre aspettative (a parte i sedili super scomodi) e le note negative della gente a cui dicevamo con quale compagnia avevamo intenzione di volare.
Quindi alle 4.20 del mattino ora locale sbarchiamo all'aeroporto internazionale Ministro Pistarini Ezeiza di Buenos Aires, Argentina.
Un pò di attesa per i bagagli, ma tra la gioia incontenibile passiamo anche l'ultimo ostacolo del timbro dei passaporti, nessuno ci chiede un biglietto di uscita dal paese. Il poliziotto addetto al controllo ci fotografa ci fa mettere l'indice su di uno scanner per prendere l'impronta digitale, ci chiede dove vogliamo andare e ci da pure qualche consiglio amichevole e ci lascia passare.
Raccolti i bagagli uscendo dall'aeroporto acquistiamo per 17 dollari cadauno, valuta che avevamo in portafoglio, due biglietti per il bus con la compagnia Manuel Tienda Leon che pensavamo ci avesse portato in centro e invece tra il nostro stupore ci fa scendere al Reitiro per poi farci salire in un auto e portarci fino davanti all'hostal, "genial!!!"
Essendo arrivati con larghissimo anticipo all'ostello, proviamo a suonare per lasciare gli zaini, ci apre un ragazzo con un sonno tipico di uno che avrà dormito si e no due ore, ma la mamma è vicentina e forse questo lo frena dallo strozzarci, anzi gentilmente tra uno sbadiglio e l'altro ci lascia depositare i bagagli.
E ora che siamo a Buenos Aires pieni di sonno alle 7 del mattino dove andiamo?
Intanto usciamo e di fronte a noi seduta su di una panchina troviamo una faccia a noi nota...
Traballanti e rintronati vaghiamo per la città senza nemmeno un peso per fare colazione, l'unica soluzione è entrare in una caffetteria multinazionale di cui non scriviamo il nome più per vergogna che per essere politicamente corretti, paghiamo con carta di credito e scrocchiamo pure il Wi-fi...
Non meno rintronati, ma rincuorati da un caffè caldo, andiamo alla ricerca per ore di un cambio o una banca, ma tanto apre tutto alle dieci...Percorriamo qualcosa come dieci volte avenida florida avanti e indietro come due zombie, dai bancomat non riusciamo a tirare fuori nemmeno un misero peso e sicuramente non ci fidiamo delle decine di loschi individui che a ogni angolo della strada offrono "cambio cambio". Arrivano le fatidiche ore dieci e il mondo incomincia a svegliarsi intorno a noi, loro!, cambiati i primi soldi, puntiamo ai negozi delle compagnie telefoniche per cercare di acquistare una Sim Argentina, ma neppure questo ci riesce, i commessi ci danno delle risposte a caso e ci mandano in altri negozi, risultato, tuttora non abbiamo una Sim...
Con un discreto appetito e con la stanchezza che si fa sempre più sentire ci dirigiamo verso un qualsiasi posto che ci dia qualcosa da mangiare... Vista l'ora e la gente che ancora faceva colazione ci rimane solo puntare un fast food che non sia uno dei soliti americani che hanno conquistato il pianeta.
Ci ingozziamo di cibo insalubre e ce ne torniamo verso "casa", lungo il cammino incontriamo un sacco di dog sitter ognuno con minimo dieci cani che diligentemente andavamo a guinzaglio...
Acquisiamo qualche nozione della città dal simpatico ragazzo della recepcion che ci fa capire di aver sbagliato in pieno nel cambiare i soldi in un "change" e non dai loschi individui che quotano l'euro quasi quattro punti in più in maniera "legale" Joder!!! No pasa nada, abbiamo un letto dove riposare qualche ora...
Non si sa come dopo nemmeno tre ore ci svegliamo senza bisogno di una sveglia ma con qualche giramento di testa... Doccietta e via nuovamente a vagare per le vie di Buenos Aires...
Passiamo piazze ed edifici storici che però vediamo e non vediamo, ci sarà tempo per ripassare e osservarli con l'occhio curioso che ci contraddistingue.
Che fare se non cercare un ristorantino nel quartiere di San Telmo dove alloggiamo per una cena leggera prima di ributtarsi a letto e farsi una dormita come si deve?
Capitiamo in un locale giusto sotto all'ostello ci sembra carino e ordiniamo così, un poco a caso, ci arrivano due piatti enormi con tutto dentro, ecco servita la nostra cena leggera con un litro di birra Quielmes!!!
Ciao Andrea, seguo il vostro viaggio con molta passione! Grandissimi.
RispondiEliminaSamu (Lido/amico di Enrico/marito di Marika) Ricordi?