Pioggia, tantissima pioggia. Quando ci siamo svegliati era talmente buio che sembrava fosse ancora sera, e invece erano le 9.30, un record incredibile visto e considerato che di solito entro le 8.30 stiamo già facendo colazione. Che fare? Uscire non è per nulla facile, non solo perché tra cielo nero e raffiche di vento non verrebbe proprio voglia, ma anche perché vi sono scrosci devastanti quasi ogni venti minuti per cui camminare per strada è effettivamente complicato. La mattina riusciamo a farcela passare sbrigando alcune commissioni che comunque avremmo dovuto svolgere, ritiriamo i soldi prima di andare in campagna, ci stampiamo i biglietti del bus, mandiamo qualche email e soprattutto ci facciamo la famosa scheda telefonica, senza internet e senza promozioni per chiamare all'estero ma almeno possiamo ricevere da fuori e chiamare numeri argentini. Però non si può sprecare così un'intera giornata, siamo pur sempre a Buenos Aires….ci armiamo di forza di volontà e soprattutto di "ponchos" che ci arrivano fino alle ginocchia, tasche piene di monetine per il bus e via! Saremmo voluti andare all'ex ESMA, la ex Escuela de Mecànica de la Armada, ovvero la scuola per la formazione degli ufficiali della marina argentina di Buenos Aires che passò tragicamente alla storia per essere, durante la dittatura del 1976-1983, il più grande e attivo centro di detenzione illegale e tortura delle persone scomode al regime della giunta.( http://www.espaciomemoria.ar/ ) Purtroppo bisogna prenotare la visita guidata con qualche giorno di anticipo, dalla mattina al pomeriggio non si può, un gran peccato, dev'essere un luogo storico di ineguagliabile intensità…prima o poi sicuramente torneremo a Buenos Aires! La scelta ricade quindi sul Museo National de Bellas Artes.
Le strade sono praticamente vuote, pochissime macchine, buio, pioggia incessante, ma senza alcun motivo sensato (almeno secondo noi) nei viali vicino al museo è pieno di gente che fa jogging….Noi invece di pioggia ne abbiamo presa anche troppa per i nostri gusti e siamo ben contenti di mollare le giacche bagnate e goderci il tepore del museo. Restiamo piacevolmente stupiti, il museo di belle arti è gratuito e aperto tutto il giorno fino alle otto e mezza di sera, molto ben organizzato, e veramente strapieno di opere di ogni tipo. I quadri, sculture, mobili e oggetti che vi si trovano sono tutti frutto di donazioni di privati e collezioni storiche di famiglie importanti per cui c'è veramente di tutto.
Ci perdiamo per un paio d'ore tra Goya, Renoir, Degas, Guardi, artisti argentini, sculture in bronzo, arazzi, souvenir da tutto il mondo di secoli fa….quando usciamo ha addirittura smesso di piovere e non abbiamo nessuna voglia di tornar in ostello. Si resta a mangiare fuori!! tornando verso casa a piedi un ristorantino come quelli che piacciono a noi vuoi che non lo troviamo??? E così, ovviamente, per la prima volta, sbagliamo completamente strada, siamo andati nella direzione esattamente opposta e quella che avremmo dovuto prendere…….ma un ristorantino lo troviamo lo stesso, carne a prezzi onesti, vino rosso, gestione cilena, tre vecchi uno meglio dell'altro! Che poi in realtà è stato pure meglio aver sbagliato strada così almeno finita la cena, e soprattutto la bottiglia di malbec, abbiamo modo di smaltire. Arrivati alla nostra calle notiamo con gran stupore che il bar all'angolo a cui stavano lavorando lunedì mattina quando siamo arrivati è già aperto al pubblico, fermarsi per bere un amaro e conoscere l'inesperto ma simpatico e gentile proprietario è d'obbligo!
E poi c'ha pure il Borghetti!!! Pieni e un po' brilli ce ne andiamo a dormire….domani ci aspetta una giornata intensa, l'ultima nella, ormai, nostra amata Buenos Aires!
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