lunedì 14 ottobre 2013

Granja Rocksheim - S.C. Bariloche

L'arrivo a San Carlos de Bariloche non è dei più positivi, appena scesi dall'autobus ci accingiamo a recuperare i nostri zaini e il ragazzo che ci aiuta a prenderli ci fa notare che entrambi i nostri bagagli sono aperti…
Innervositi, cerchiamo di capire se ci è stato sottratto qualcosa, sembra di no, ma non ci è per nulla piaciuto il gesto commesso quasi sicuramente dal "maletero" (carica bagagli) di Puerto Madryn al quale non avevamo dato una buona propina (mancia) non per cattiveria ma per mancanza di spiccioli, di certo non gli davamo 100 pesos, "BOLUDO"!!!
Mettiamo da parte il nervoso e cerchiamo di comunicare con la coppia che vive nella Granja dove passeremo le prossime due settimane.
Dopo vari tentativi, riusciamo a parlare con Alex che ci spiega come raggiungere il luogo…Quimei Mahuida, al km 2014 della Ruta 40, all'interno del Parco Nazionale Nahuel Huapi, 75000 ettari di terreno montuoso.
Fatti i biglietti dobbiamo solo aspettare un'ora e mezza, pensiamo di fare una passeggiata ma poi cambiamo idea e restiamo in stazione, dove non c'è nemmeno wifi!!!

L'autobus ci mette una quarantina di minuti per arrivare, scendiamo, e ci ritroviamo in mezzo al nulla. L'insegna che ci aveva indicato Alex come punto di riferimento ci inganna, crediamo di dover percorrere 3 km a piedi con gli zaini in spalla per raggiungere la grana, per fortuna sono solo un 300 metri. Entriamo nella proprietà, non del tutto sicuri che sia quella giusta, da lontano arrivano abbaiando vivacemente, due cagnoni belli grossi uno nero e uno bianco…Giulia si irrigidisce, manca poco che le venga un attacco di panico, anche se i cani scodinzolano come matti in segno di pace. Per fortuna in quel momento esce una signora sulla cinquantina che ci viene incontro…é Cristina, la moglie di Alex, che ci stava aspettando… Suerte!!!    
Cristina va di fretta, deve andare alle prove per un concerto, suona il flauto traverso, e Alex non c'è, é al  lavoro fuori. Ci mostra quella che per queste due settimane di permanenza nella granja, sarà la nostra casa… Ay que linda!!!   
La casa in estate solitamente viene affittata a turisti , non è quella che normalmente spetta ai volontari ma dato che non sono previsti arrivi di turisti, e dato che di volontari ci siamo solo noi due,  ci lasciano accomodare in questa piccola reggia…
Mentre accompagniamo Cristina a dare da mangiare agli animali, maiali, mucche, galline, polli, pulcini, pecore, papere e oche, ci spiega mille cose al secondo… poi ci lascia! Ci guardiamo intorno e ci accorgiamo di essere in un posto a dir poco incantevole, circondato dalle Ande e immerso nel silenzio della natura… 
Ci vengono a salutare pure dei gattoni, 7/8 come minimo, e facciamo meglio conoscenza con i  cani, Morci, Blanca e Benny!
Un bel po' infreddoliti, ma contenti, prepariamo la cena, accendiamo la stufa e ci caliamo in questa nuova avventura...
La granja non è molto grande, un bel orto con tre "invernaderi", sostanzialmente piccole serre costruite artigianalmente, un pollaio con le galline che depongono uova e i polli che vengono comprati da pulcini e allevati per circa due mesi per poi essere venduti, un recinto con una decine di pecore per la lana, un porcile con cinque maiali e una decina di maialini appena nati, e quattro mucche il cui latte di solito viene usato per produrre formaggio e dulce di leche, ma non in questo periodo dato che solo una delle due mucche femmine sta dando il latte e questo viene usato quasi tutto per sfamare una pecorella del vicino di cui Alex e Cristina si sono presi carico. 

Quest'anno l'inverno è stato molto duro e la primavera tarda ad arrivare sicché in orto c'è ancora tutto da fare, tagliare i rami  secchi degli alberi, eliminare le erbacce, rigirare la terra per prepararla alla semina, seminare….poi ci sono nel giardino difronte casa delle piante di "grosella" (uva spina) da togliere perché infette da un fungo… questi saranno sostanzialmente i nostri compiti. Il lavoro è, a onor del vero, duro, si fatica molto di più di ciò che si può pensare a sradicare erbacce e rigirare il terreno,  ma Cristina e Alex sono molto tranquilli, la  loro filosofia è che preferiscono essere poveri ma felici sicché né loro né noi dobbiamo ammazzarci di ore di lavoro ogni giorno….si fa ciò che si ha voglia, quando si ha voglia!! Se un giorno è particolarmente bello basta che lavoriamo un po' la mattina e il pomeriggio possiamo andare a fare qualche escursione a piedi nei dintorni o prendere un autobus per andare a Bariloche.
Le giornate trascorrono molto serene e piacevoli, andiamo a vedere i due laghi che ci sono qui
vicino, passeggiamo nei boschi, due volte andiamo a Bariloche per visitare la città e usufruire di wifi, leggiamo, guardiamo film, giochiamo a carte……serenità pura!!! A volerla dire tutta, l'unico piccolo neo è il cibo….non che manchi è che per tutta la settimana le uniche cose che abbiamo a disposizione sono uova,carote,lattuga, acelga (una verdura che non avevamo mai visto, tipo cicoria o bieta ma con foglie più piccole) pasta, riso e polenta, le ultime tre rigorosamente in bianco, o con carote, acelga o cipolla!!! Ci inventiamo mille modi diversi per unire i pochi ingredienti a disposizione tanto da non dover mangiare sempre lo stesso piatto ma ad un certo punto non ce la si fa più. Andrea approfitta di un passaggio di Cristina per andare in città a fare una mezza spesa, già avere della salsa di pomodoro e due bistecche pare la fine del mondo…..nel frattempo stiamo seriamente pensando di incominciare a scrivere una raccolta di ricette di cucina povera :D
Fondata ufficialmente nel 1902, San Carlos de Bariloche cominciò a richiamare visitatori soltanto a partire dal 1934 quando fu raggiunta dalla linea ferroviaria Ferrocarril Roca, mentre nell'ultimo ventennio ingenti investimenti statali hanno contribuito ad un notevole sviluppo infrastrutturale. Bariloche è la principale destinazione turistica della Regione dei Laghi in particolare grazie alle varie attività sportive che si possono praticare nei dintorni. La città, infatti, si trova sulle sponde dell'immenso Lago Nahuel Huapi, specchio d'acqua di origine glaciale lungo più di 100km con una estensione di oltre 500kmq, dove d'estate si pratica la pesca con la mosca, si naviga e per, i più coraggiosi, si può fare il bagno o solamente prendere il sole nelle varie piccole spiaggette. Allo stesso tempo è circondata da montagne che superano i 2000m che d'inverno si ricoprono di neve, facendo di questo luogo un paradiso per gli appassionati degli sport invernali; d'estate, invece, le montagne richiamano gli appassionati di trekking,arrampicata, escursioni a cavallo e montani bike. Si può dire, quindi, che è una città completa, essendo pure la capitale argentina del cioccolato….molto caro e non particolarmente buono secondo noi. L'impressione che ci ha dato è di essere una citò troppo turistica, le poche quadre del centro sono piene di negozi alla moda, catene di caffetterie e cioccolaterie più che produttori artigianali, cani S. Bernardi in mostra ad ogni angolo pronti per fotografie a pagamento, gruppi organizzati,mandrie di ragazzini in skate e ragazzine a caccia del primo bacio, soldi…meglio i dintorni naturalistici. 
Tra una giornata di lavoro e una escursione  arriva domenica, la tanto aspettata domenica. E' da più di una settimana che Alex e Cristina ci parlano dei loro mega pranzi domenicali con amici! La prima domenica che eravamo qui il pranzo era saltato, un po' per il clima un po' perché venerdì Alex si era fatto male ad un ginocchio per cui tra anti-infiammatori e dolori non era molto in vena…ed effettivamente ragazzi, che giornata!!! Sono i vari amici che portano da mangiare, noi ci occupiamo solo dell'insalata e del pane,  per cui la mattina si lavora come gli altri giorni, anzi Giulia decide di
aiutare nella preparazione dei polli che lunedì andranno venduti….si appendono per le zampe ad un albero, gli si taglia la giugulare e una volta morti si immergono in un pentolone con acqua calda in modo tale da aprire i pori per poterli spennare più facilmente, una volta spennati si tagliano le zampe e la testa, che va conservata e messa in un sacchetto insieme alle interiora dato che qualcuno le usa per cucinare. Arrivata all'ottavo pollo (su dodici che bisogna preparare) l'odore diventa decisamente troppo intenso e Giulia non ce la fa più…meglio lavorare un po' in orto e prendere aria fresca prima di pranzo! Arrivano gli amici, questa volta sono solo quattro, dovevamo essere molto di più, poco male!

Passiamo il resto della giornata a mangiare pasta fatta in casa da Daniel un'amico loro e bere dell'ottimo vino e della buona birra fatta artigianalmente da Alex, chiacchierare…..forse hanno ragione loro, vale la pena tirare la cinghia una decina di giorni per poi gozzovigliare in allegria per un giorno intero….forse. Incontriamo di nuovo anche Omar, un signore sulla sessantina che il prossimo anno vuole fare un viaggio in Italia per conoscere i discendenti della parte di famiglia di suo nonno che non è migrata qui, e che si offre di portarci in giro con il suo furgone per un paio di giorni se in cambio parliamo con lui in italiano in modo rinfrescare un po' la lingua...genial!! Mercoledì ci porta a vedere il Circuito Chico e il Cierro Catedral, a suo dire una delle più belle escursioni che si possano fare in tutta l'Argentina.
La mattina del mercoledì, inizia con una brutta notizia, la pecorella è morta non si sa per quale motivo visto che il giorno prima sembrava stare benissimo…
Fortunatamente c'è il sole a rallegrare i nostri animi dopo la fredda e piovosa giornata di martedì, e Cristina ci conferma che Omar ci verrà a prendere alla Granja verso l'una per andare a fare la famosa escursione promessa al pranzo di domenica...
Non sappiamo se siano davvero tra i paesaggi più belli d'Argentina, ma di certo possiamo dire di aver visto posti fantastici… abbiamo attraversato la città di Bariloche costeggiando il maestoso lago Nahuel Huapi (punta di tigre in Auracano lingua degli indios nativi di questa zona), dirigendoci verso il Llao Llao uno dei più famosi hotel della nazione con tanto di campo da golf e una vista mozzafiato, li abbiamo fatto una prima sosta per scattare qualche fotografia.. Omar durante il cammino ci ha raccontato un sacco di cose come fosse una vera e propria guida turista molto ben informata…
Attraversando un'immensa selva ci ha descritto uno per uno gli alberi più famosi che si trovavano all'interno di essa, indicandoceli e raccontandoci un sacco di aneddoti…Per esempio il Llao Llao è un fungo che nasce alla base dell'albero Couye, un fungo parassita che però non uccide la pianta ma convive con essa, e forma un rivestimento di legno per sopravvivere, questo rivestimento viene utilizzato dagli artigiani locali per fare oggetti da vendere nelle varie fiere e il frutto invece viene mangiato…
Passata la selva facciamo una lunga sosta nella "Colonia Suiza" dove troviamo una fiera dove comprarci un panino con il cordero (ummm che buono) e poi non contenti entriamo pure in una caffetteria a prenderci un bel caffè caldo e una fetta di torta da leccarsi le dite… Il buon uomo ci ha offerto tutto senza nessuna possibilità di replica. Finito il ristoro lasciamo questa incantevole colonia svizzera molto hippy per continuare la strada del "Circuito Chico",  attraversando cascate, altre viste mozzafiato dove Ande e laghi la fanno da padrona. Il tempo che ci rimane non è molto perché Omar deve farsi una visita a Bariloche ma vuole comunque portarci ai piedi del "Cerro Catedral" uno dei quattro monti d'Argentina dove si può sciare. Sembra di essere nelle dolomiti, anzi direi molto meglio come organizzazione, anche se le piste poi non sono molte.
Chiudiamo questa splendida giornata a Bariloche in un "Cyber" per controllare la mail e apprendere che anche a El Bolson, nostra prossima destinazione dove faremo qualche giorno di vacanza, una ragazza ci ospiterà sempre grazie alla rete di couchsurfing, gran bella invenzione. Passata un'oretta il sant'uomo di Omar ci viene pure a riprendere dopo la visita per portarci alla "Granja" e raccontarci altri aneddoti di storia della popolazione indigena argentina e cilena.
Ottima, veramente un'ottima giornata a costo zero con una guida personale… che fortuna abbiamo...
E' arrivato venerdì ed è ora di andare. Anche questa volta l'impronta lasciata è vicendevole. Avremo imparato meno da un punto di vista tecnico lavorativo rispetto alla Granja la Piedra, ma anche in questo caso abbiamo raccolto alcune informazioni utili, piccoli accorgimenti e trucchetti da usare in orto. Possiamo essere decisamente soddisfatti del lavoro che abbiamo svolto...in due settimane armare un orto intero, piantare migliaia di piselli, sradicare una cinquantina di alberelli da frutta, spalare chili di letame da vendere e aiutare a prendersi cura  degli animali non è da tutti….almeno è ciò che Cristina continua a dirci, dispiaciuta per la nostra partenza ma piena di comprensione per la nostra sete di conoscenza e avventura....




P.S.
I bidè hanno un getto che sale dal centro della tazza a mo' di fontanella
La carta igienica non va gettata nel water ma negli appositi cestini, ovunque anche nel più chic dei bar…le fognature non sono atte allo smaltimento della carta
A parte le strade principali, tutte le altre non sono asfaltate
Se vi capiterà di incontrare una di queste tre realtà va tutto bene, siete in Patagonia, è la norma!!

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