sabato 5 ottobre 2013

Puerto Madryn

Prima di affrontare il viaggio in autobus di 14 ore per raggiungere Puerto Madryn, Maria e Daniel ci hanno ufficialmente invitati a pranzo nel ristorantino della granja…puliti e ben vestiti però! Ultimo piccolo grande gesto della famiglia Colombo. E che pranzo…assaggi di formaggi misti con salsa di cipolle rosse, involtini di porro e formaggio di capra, gnocchi al pomodoro e panna, birra artigianale e per chiudere torta alla ricotta e crostata alla frutta (che viste le dimensione delle fette sarebbero bastate le torte) Strapieni e colmi di sentimenti contrastanti ci avviamo verso Mar del Plata un paio d'ore prima così da avere il tempo per fare un'ultima passeggiata, nella vana speranza di digerire. 


Il viaggio in autobus fila liscio, come già detto i micro argentini sono comodissimi. A Puerto Madryn sappiamo esserci Cecilia, una ragazza contatta tramite couchsurfing, che ci aspetta per ospitarci. Arriviamo verso l'una, Cecilia però è fuori al lavoro fino alle sette di sera per cui lasciamo gli zaini in autostazione e ci facciamo una bella passeggiata per la cittadina.
Puerto Madryn è veramente molto piccola, in mezza giornata la si gira tranquillamente a piedi. Fondata nel 1865 da una colonia di gallesi accolti amichevolmente dagli indios Tehuelches, ha incominciato a crescere solo nel 1974 quando vi fu costruita la prima fonderia di alluminio argentina, la Aluar. Puerto Madryn venne eletta come sede della fonderia in quanto essere il porto più vicino alla fonte di energia elettrica che si trova ai piedi delle Ande; i minerali utilizzati invece provengono tutti dal Brasile. Rappresenta anche un importante porto di esportazione di alluminio,pesce e porfido, quest'ultimo in particolare esportato in Italia. Ciò che attira qui i vari turisti sono le attrazioni naturalistiche dei dintorni, soprattutto la balena Franca del sud e i pinguini di Magellano…e senza il minimo sforzo né ricerca particolare vediamo subito le prime balene dal molo del porto della città. Sono lontane, certo, ma ancora non sappiamo quanto vicine riusciremo ad averle, e l'emozione è già tanta. 
Considerata la stanchezza quando arrivano le sette siamo ben contenti di avviarci verso la casa della nostra futura ospite. Cecilia, insegnante di inglese, è una ragazza a dir poco deliziosa; ci accoglie con grande entusiasmo facendoci trovare pronti divano letto, asciugamani puliti e pizza fatta in casa! Ci invita ad andare al cinema insieme ad un amico ma siamo decisamente stravolti dalla stanchezza e a malincuore rinunciamo….tra l'altro stanno andando a vedere un film italiano! Con grande stupore prima di andare via ci lascia una copia di chiavi di casa, disponibilità fuori dal comune. Doccia calda e casa riscaldata fanno il resto, alle dieci e mezza siamo già pronti a dormire, anche perché i prossimi due giorni saranno dedicati alle escursioni naturalistiche sicché la sveglia sarà sempre puntata alle sette. 

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