L'Uruguay è un piccolo paese con circa 3 milioni e mezzo di abitanti che è salito alla ribalta delle notizie internazionali da pochi anni, soprattutto per merito del, ormai quasi fu, presidente Jose Mujica. Sviluppato su un territorio sostanzialmente pianeggiante, ciò che attrae maggiormente di questo paese sono le sue coste; la rinomata e mondanissima Punta del Este, e le più selvagge Cabo Polonio e Punta del Diablo, in testa. Abbiamo deciso di dirigerci in Uruguay in quanto c'è stato descritto come un paese molto tranquillo, dove poter trovare facilmente lavoro ben pagato e per vedere come si vive in un paese con un presidente tanto lungimirante.
Vi sono, però, alcuni miti da sfatare…
Nonostante Mujica abbia effettivamente intrapreso una strada politica e personale sotto molti punti di vista rivoluzionaria, come ad esempio aver deciso di donare la maggior parte del suo stipendio presidenziale, l'aver depenalizzato l'aborto o statalizzato la marijuana, e l'aver dato maggior impulso alla politica del suo partito nel supportare le classi medio basse, è attualmente contestato da una buona fetta della popolazione. Controversa l'approvazione della costruzione di una mina di ferro a cielo aperto(progetto Aratarì) che, se effettivamente dovesse essere costruita, comporterebbe un inquinamento senza ritorno del più grande e importante fiume dell'Uruguay, Rio de La Plata; così come altre sovvenzioni per implementare lo sfruttamento di terreni agricoli e da pasto che, nonostante diano impulso alla produttività economica del paese, non hanno nessun tipo di accortezza nei confronti del medio ambiente. Altra questione la statalizzazione della marijuana; secondo una legge approvata nel 2012 lo stato "assumerà il controllo e la regolazione delle attività di importazione, produzione, acquisizione di qualsiasi titolo, immagazzinamento, commercializzazione e distribuzione della marijuana o suoi derivati". Ciò comporta che i privati cittadini, se legalmente registratesi, possono coltivare un limitato numero di piante di marijuana per l'autoconsumo e non possono venderla a terzi; la vendita è destinata unicamente allo Stato. La messa in pratica di questa legge non è ancora avvenuta ma vi sono già diverse critiche in merito al fatto che essendo lo Stato il solo a poter commercializzare la sostanza, di fatto non si limiterà il mercato nero e lo spaccio, come invece è avvenuto ad esempio in California dove invece è stato permesso il libero commercio da parte di qualsiasi privato che si registri in quanto produttore e commerciante di cannabis.
Ciò che più ci colpisce, però, è il fatto che l'Uruguay sia veramente molto caro; affitti, bollette di acqua ed energia, supermercati, trasporti e ostelli hanno prezzi pari a quelli italiani, o poco più bassi, ma gli stipendi sono decisamente inferiori, e non parliamo solo degli stipendi di un cameriere o barista ma anche di insegnanti, autisti, dipendenti pubblici, commercianti ecc ecc, e con molto più bassi si intende circa la metà! Questo, inevitabilmente, implica che la maggioranza della popolazione fatica molto a mantenere una stabilità economica e continua ad esserci una disparità enorme tra una piccolissima percentuale di ricchi e tutti gli altri; occhio non ci sono i poverissimi delle favelas brasiliane o simili, ma famiglie in perenne corsa alla sopravvivenza si.
Martedì 11 Novembre prendiamo la barca che da Buenos Aires ci porterà a Colonia, Uruguay…siamo pronti per partire alla scoperta di un nuovo paese. Abbiamo deciso di viaggiare con Colonia Express, che consigliamo vivamente a chiunque debba intraprendere questo viaggio in quanto non solo costa praticamente la metà delle altre due compagnie che effettuano questo servizio, ma è anche l'unica che permette di pagare in pesos argentini il che implica un ulteriore risparmio, grazie al cambio non ufficiale, rispetto al dover pagare in euro, dollari o con la carta di credito, cosa a cui ti obbligano le altre due compagnie; poco importa se ci mette mezzora in più e le barche sono più piccole.
La mattina della partenza non siamo molto sereni; l'ostello con il quale siamo in contatto per andare a lavorare da metà novembre non ci risponde da una settimana e in più fino ad ora non abbiamo avuto alcuna risposta positiva dai vari couchsurfing di Colonia del Sacramento e Montevideo che abbiamo contattato!
Decidiamo di fermarci una notte a Colonia, antico borgo coloniale, sperando che nel frattempo qualcuno da Montevideo ci risponda! Tutti gli ostelli che troviamo in internet sono cari per cui alla fine decidiamo di dirigerci verso il Mi Viejo Hostal, ostello della sorella di un ragazzo di couchsurfing; generalmente non ci piace che qualcuno utilizzi la rete di couch per attrarre clienti paganti ma dato che è l'unico posto dove ci viene offerto un prezzo inferiore ai 10 euro a testa, cediamo! Il posto è veramente brutto e abbandonato a se stesso, ma poco ci importa dobbiamo passarci una notte e andar via!
Fondata nel 1680 dai Portoghesi, Colonia rappresentava un avamposto strategico per la resistenza all'avanzata degli Spagnoli; dopo circa un secolo la città fu definitivamente persa dai suoi fondatori e divenne parte delle colonie della Spagna. L'alternarsi di queste due potenze coloniali ha fatto si che il borgo storico acquisisse una eterogeneità urbana e architettonica unica in questa regione, dove al rigido piano urbanistico a scacchiera, tipico delle colonie spagnole, si è preferito un piano più libero, adattato alle caratteristiche topografiche della zona nonostante la forte influenza delle necessità militari. Data questa sua particolarità, nel 1995 Colonia del Sacramento fu dichiarata patrimonio dell'Unesco.
Le tre ore di passeggiata per il borgo storico sono molto piacevoli, è valsa la pena fermarsi qui una notte per poter fare le cose con più calma!
Le tre ore di passeggiata per il borgo storico sono molto piacevoli, è valsa la pena fermarsi qui una notte per poter fare le cose con più calma!
Mercoledì mattina, dopo aver consumato la colazione in ostello, ci dirigiamo un po' fuori città, sulla statale…tutti ci dicono che fare autostop in Uruguay è molto sicuro e facilissimo, per cui "dale", ritentiamo anche quest'anno con sto dannato autostop!! …purtroppo, come l'anno scorso, non abbiamo fortuna, sarà anche che ci stufiamo presto, per cui dopo un paio d'ore desistiamo e andiamo a prendere l'autobus che in meno di tre ore ci porterà in capitale.