giovedì 13 novembre 2014

Rosario


Le evidenti conseguenze del cambio climatico sono palesi in qualsiasi parte del mondo; anche qui dopo una settimana di sole e caldo eccessivo per la primavera incominciano pioggia, vento e freddo, ugualmente inapproppriati per questa stagione dell'anno! 
Partiamo sotto una pioggerellina fitta e costante che bagna fino al calzini; non avendo comprato prima il biglietto non sappiamo a che ora avremo il bus ma c'è stato detto che ne parte uno ogni ora; ovviamente riusciamo ad arrivare nelle ore di buco e così ci tocca aspettare un'ora e 40 minuti, la buona notizia è che lo sconto del 20% trovato in ostello è vero!! Nell'attesa andiamo in una caffetteria a riscaldarci e leggere qualche mail. 
Partiamo da Cordoba verso le 12.00 e in meno di sette ore siamo arrivati a Rosario [compagnia Urquiza-Flecha Bus, costo 192 pesos]
Nonostante Rosario sia la seconda città più grande dell'Argentina pare non abbia molto da visitare e facendo una media dei giorni consigliati dai vari amici fin qui incontrati abbiamo deciso di restarne tre. 
Gonzalo, il ragazzo di couchsurfing che ci ospiterà, ci ha dato indicazioni molto precise per raggiungere il suo appartamento; si offre di venirci a prendere in autostazione ma anche qui piove a dirotto e fa freddo per cui preferiamo che ci aspetti a casa, non vale la pena che anche lui si bagni! 
La casa si trova in una zona molto centrale, a soli tre isolati dall'immenso fiume Paranà, il che per noi è una gran fortuna…possiamo raggiungere tutto a piedi! L'appartamento in realtà è dell'amico/coinquilino di Gonzalo, Mathias, il quale però per il fine settimana è fuori città con un'associazione che costruisce case per le famiglie meno abbienti, "Techo", e ha lasciato detto che possiamo sistemarci in camera sua!
Passiamo la serata a casa con Gonzalo e Marina, la sua ragazza, il clima inospitale e la stanchezza da viaggio non animano a uscire!
Domenica mattina ci svegliamo e piove ancora…UFFA! La bellezza di Rosario, però, sta soprattutto nel gran numero di centri culturali, musei, atelier e qualsiasi forma d'espressione artistica immaginabile aperta al pubblico, per cui anche se piove si può godere a pieno di questa strabiliante caratteristica della città.
Pantaloni pesanti, felpa, giacca, cappuccio e via…come prima tappa andiamo al Centro culturale "Plataforma Lavarden" ma lo troviamo chiuso per cui ci dirigiamo "all'Isola degli inventi", un centro culturale per bambini e adulti costruito all'interno di una antica stazione dei treni molto consigliatoci da Gonzalo. Il progetto, nato nel 2003, mira a creare un luogo aperto alla cittadinanza dove si possa partecipare a laboratori scientifici, artistici e culturali…noi ad essere sinceri non seguiamo il consiglio di Gonzalo di "toccare e provare tutto", e in parte ce ne pentiamo, ma appena entriamo ci ritroviamo circondati da una miriadi di bimbi urlacchianti che scorrazzano per ogni dove e ci sentiamo un po' fuori luogo…che noiosi!! Ad ogni modo bellissima l'iniziativa e molto ben ristrutturato l'edificio, forse è consigliabile non andare in una domenica pomeriggio di pioggia ed evitare così il sovraffollamento. 
Nonostante la giornata non sia molto migliorata, per lo meno la pioggia s'è un po' smorzata in modo tale da permetterci di fare una lunga passeggiata per Boulevard Nicasio Orono fino al museo di Belle Arti "Juan B. Castagnino" , per quanto ci riguarda piuttosto deludente, ma dipende dalle esposizioni presenti. Dubbiosi sul significato e sul valore del'"arte" contemporanea e indispettiti dal fatto che non si sa bene chi ad un certo punto decide che un tavolo con sopra appoggiato un pezzo di carta verde o un comodino mezzo rotto siano delle opere d'arte, ci avviamo al Museo della Memoria, sicuri che in questo caso non rimarremo delusi. 
Il museo fu creato nel 1998 e affronta principalmente i temi della violenza politica e del terrorismo dello Stato in Argentina nei decenni 1970 e 1980, oltre ad ospitare alcune esposizioni temporanee. Nel 2010 fu scelta come sede definitiva del museo quella che in passato fu la sede del Comando del II Corpo dell'Esercito, ubicato di fronte al Servizio di Informazione della Polizia di Santa Fe, uno dei principali centri clandestini di detenzione di tutta la provincia. L'esposizione è molto forte, appesantita dalla consapevolezza di essere in un luogo dove pochi decenni fa sono state messe in atto torture fisiche e psicologiche. 
Oltre alla mostra permanente, molto interessante l'esposizione temporanea "El ojo de la aguja", mostra di memoria dal Messico; una serie di fazzoletti (panuelos) ricamati a mano con i nomi e le storie dei 50 mila morti degli ultimi sessant'anni vittime della guerra al narcotraffico. 
Ormai è buio, ha ripreso a piovere e fa freddo; non abbiamo nessuna voglia di parlare e restare fuori, anche in conseguenza delle quasi due ore passate immersi in una storia tanto atroce quanto, ai nostri occhi, inspiegabile. Zuppa calda e cartone animato in televisione ci rincuorano quel giusto per riuscire ad andarcene a dormire senza troppi incubi.
Lunedì finalmente non piove e possiamo dedicare la giornata alla classica passeggiata per il centro, in particolare le pedonali Cordoba e San Martin, visita al Monumento alla Bandiera e lungofiume. 
Prima di iniziare il giro, però, andiamo alla Plataforma Lavarden; non solo c'è rimasta la curiosità dal giorno prima ma scopriamo che un ragazzo della comunità di couchsurfing che ci ha scritto invitandoci a casa sua se non avessimo già trovato qualcuno dove stare, lavora proprio in questo centro culturale, o meglio ne è il direttore…una visita è d'obbligo. Il palazzo un tempo era un albergo di lusso che, una volta chiuso, è stato preso in mano dallo Stato e affidato alla stessa curatrice dell'Ila de Los Inventos perché lo trasformasse in un luogo aperto alla cittadinanza; e così ora la sala per le colazioni è diventata un teatro/bar; i vari piani riadattati a uffici o sale per corsi e laboratori di vario tipo e l'entrata a sala esposizioni temporanee. Molto interessante il primo piano dove ogni porta è stata sostituita con un armadio al cui interno si trovano stanze, o meglio mondi, diversi : la camera libro dove non solo uno può  scegliere uno dei centinaia di libri al suo interno e leggerselo in pace ma dove anche le sedie e i tavoli sono fatti di libri; la casa con cucina dove è disponibile tutto il necessario per prepararsi un mate, cinema e letto gigante dai cui cuscini escono musica o racconti; la stanza dei travestimenti con vestiti e trucchi disponibili per tutti; il circolo sportivo con bocce, ping pong e biliardino; la stanza dei rompicapo, ovvero puzzle; e in ultima un carrion gigante!


Guillermo, questo il nome del ragazzo di couchsurfing che incontriamo al centro, ci racconta la storia dell'edificio e ci accompagna agli ultimi piani aprendoci la sala teatro e la terrazza esterna…molto interessate tutto il progetto ed estremamente amabile Guillermo! Usciamo chiedendoci se e quando una tale rivalutazione di un edificio privato sarà possibile in Italia, o per lo meno a Venezia dove di norma accade esattamente il contrario: edifici pubblici vengono trasformati nell'ennesimo albergo.
Come già accennato Rosario, da un punto di vista architettonico, non ci è piaciuta particolarmente; certo nel centro vi sono alcuni bei palazzi dal marcato stile spagnolo, ma troppi i grattacieli che
soffocano le strade e i palazzi stile anni 50 italiano abbandonati a se stessi; la nostra passeggiata quindi non dura particolarmente tanto, nonostante la nuova passione di Andrea per la fotografia manuale comporti una sosta minima di dieci minuti per ogni foto nel tentativo di catturare la luce migliore. Alle cinque ci regaliamo un ottimo gelato vicino casa, Rosario infatti è conosciuta in Argentina per i suoi gelati artigianali, e ci perdiamo per un'ora abbondante a scaricare e vedere le foto del matrimonio che nel frattempo ci ha inviato Felipe. Prima di tornare a casa facciamo una piccola tappa insieme a Mathias alla casa natale di Ernesto Che Guevara...con nostra grande delusione non c'è nemmeno una targa ma un semplice cartello sul marciapiede; certamente qui il Che praticamente non c'ha vissuto in quanto poco dopo la sua nascita la famiglia si trasferì nelle vicinanze di Cordoba e ora il palazzo è di proprietà di una famiglia privata, ma insomma almeno una targa!
La sera abbiamo appuntamento con Guillermo e due suoi amici di couch, Gonzalo purtroppo non può unirsi a noi perché deve studiare…una piacevole prima serata di chiacchiere conclusa con una buona cena di pesce a base di pacu e boga, due pesci di fiume tipici della zona. 
Martedì incredibilmente c'è il sole…chiaro, dobbiamo partire!!! Per fortuna abbiamo orari molto rilassati per cui possiamo comunque goderci la mattinata e il primo pomeriggio passeggiando per la costa nord del Rio Paranà, bevendo mate e condividendo queste ultime e finalmente calde ore con il nostro ospite Gonzalo!







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