Arriviamo all'alba al Terminal degli autobus di Arica, sono le sei, prendiamo un Taxi come indicato dai ragazzi couch e in pochi minuti siamo arrivati a destinazione, poveri ragazzi che oltre a ospitarci si devono pure alzare prestissimo per accoglierci, grandi!!! Ci si presenta soltanto e poi diretti a letto.
Al risveglio abbiamo pranzo pronto e tavola preparata, due chiacchiere con Lucia mentre aspettiamo che torni Fabiàn dalla fisioterapia. Scopriamo che lui è un militare, non convenzionale, non un guerrafondaio ma una persona molto simpatica, piacevole, con la quale si può parlare di tutto.
Lei, Lucia, una ragazza molto gradevole, colombiana, che tanto sente la mancanza del suo paese o per lo meno di una città più grande con più svaghi. Si sono trasferiti da poco ad Arica per il lavoro di Fabiàn, lui è originario della V regione però insieme hanno vissuto alcuni anni a Santiago.
Noi come sempre raccontiamo le nostre avventure dando qualche nozione sulla nostra vita, le chiacchiere continuano passeggiando, da casa fino la spiaggia passando per il centro, piccolo ma carino, ben curato e con qualche bella opera artistica/architettonica come la cattedrale in "Plaza de Armas" (tutte le città cilene hanno la piazza principale che si chiama così) disegnata dall'architetto francese Eiffel.
Proseguendo per la "Costanera" (lungomare) notiamo un Cerro con un Cristo in cima. La spiaggia è lunga e piena di gente, ci sono varie baie, dighe che spezzano le onde al largo in modo tale che all'interno delle baie l'acqua sia calma. Prendiamo un dolce tipico colombiano, dei wafer giganti, con dentro "manjar"(tipo il dulce de leche argentino) e marmellata e arriviamo in una parte di spiaggia che sembra un campeggio, con tanto di tendoni cucine, televisioni e tanto altro, ci guardiamo basiti. Fabiàn ci spiega che alcuni abitanti che possiedono un'abitazione vicino al mare durante i due mesi estivi, affittano la loro casa a turisti stranieri, in maggior parte boliviani, e si trasferiscono in spiaggia, dove vivono e poi come nulla fosse continuano con la loro vita, andando a lavorare… questo chiaramente è un modo guadagnare extra, però Noi ci chiediamo come si possa vivere due mesi al mare senza doccia, bagni e con sabbia perennemente dappertutto.
Vista anche questa facciamo dietro front, l'ora è tarda per fare il bagno o prendere il sole, molto meglio una birra in compagnia in centro prima di tornare a casa a cenare. Questi angeli custodi ci preparano pure questa, un bel piatto di riso comprato in un locale sotto casa e un pezzo di ottima carne con tanto di bottiglia di vino, incredibile la gentilezza di questa coppia con cui abbiamo passato una piacevolissima giornata.
Fatta una bella dormita la mattina seguente ci svegliamo con qualche forza in più, una ricca colazione e via a vedere il mercato, vera passione di Giulia, lì incontriamo frutta varia e differente, che non avevamo mai visto, compriamo qualcosa e ce ne ritorniamo a casa.
Varcata la porta ci accoglie un buonissimo profumo di cibo, è Lucia che sta preparando un piatto tipico colombiano a base di fagioli, "chorizo cocido", riso, uova e molto altro… Arrivato Fabiàn pranziamo un'altra volta tutti insieme, il piatto è veramente buono, pieno di sapore e di ingredienti. Questi due ragazzi si vogliono proprio far amare… Per far passare le ore più calde ci facciamo una bella siesta per poi andare in spiaggia. Prendiamo un bus che fa il giro di tutta la città ma alla fine arriva al lungomare. Finalmente il mare, la spiaggia, quello che più desideravamo… Lasciamo le nostre cose nella sabbia e ci buttiamo in acqua, che bello!!! Sole e bagni fino quasi il tramonto che ci gustiamo in un locale in riva al mare con una bel mojito fresco, paradisiaco…
Per tornare cambiamo numero di bus nella speranza che questo faccia un giro più breve, ma al contrario fa un percorso ancora più lungo, in più il conducente sembra non sapere dove dobbiamo arrivare, ma con un colpo di scena una volta rimasti solo Noi e lui ci indica la fermata. Arrivati a casa non c'è nessuno; Lucia è al lavoro e Fabiàn è uscito per sbrigare alcune commissioni, lo aspettiamo sul ciglio della porta… Al suo arrivo ci mettiamo a fare un'insalata e il sant'uomo a fare della carne, ceniamo noi tre, concludiamo la cena con ulteriori chiacchiere prima di andare a riposare; domani ce ne andremo…
Al risveglio in casa c'è solo Fabiàn o meglio c'è pure Lucia che però avendo fatto la notte in hotel sta ancora riposando. Facciamo colazione, prepariamo gli zaini, salutiamo e ringraziamo queste due splendide persone e seguiamo per la nostra strada che ci porterà a passare un altro confine, per andare questa volta in Perù, Tacna.
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