Il viaggio da Arica a Tacna è breve, un paio d'ore inclusi i controlli alle frontiere, e abbastanza noioso; il paesaggio sostanzialmente non cambia mai : deserto deserto deserto. Questo ci permette di cercare di rivivere e riflettere su tutto ciò che abbiamo vissuto e visto in Cile! Naturalisticamente un paese fantastico, passando dalle umide foreste del sud, alle verdi e calde vallate del centro, fino al deserto del nord. Quasi non ci sembra possibile aver camminato per tre giorni di fila nell'immenso e meraviglioso parco di Torres del Paine, navigato fiordi e Oceano Pacifico, raccolto mirtilli, passeggiato ai piedi di un vulcano, lavorato e vissuto nella caotica Santiago, scoperta la magica Valparaiso, nuotano nell'oceano della rilassante La Serena, visitato il deserto più arido del mondo…e tutto questo in meno di tre mesi. Rivediamo i volti delle persone che abbiamo incontrato e anche in questo caso non possiamo non commuoverci e ringraziare dal profondo del cuore tutti coloro che ci hanno aiutato, accolto e donato della loro amicizia. Ci permettiamo anche una riflessione diciamo culturale/sociale, sperando di non risultare arroganti ma semplicemente di trasmettere le nostre impressioni. Per riassumere in pochissime parole…filo-americani, pardon nord-americani. Non è solamente la sostanziale mancanza e la pessima qualità dei servizi pubblici di base, quali salute ed educazione, o la corsa al consumo sfrenato (tant'è che chiedendo ad un cileno cosa si può andare a visitare nella sua città, la prima cosa che ti dirà è il Mall) ma più in generale la scala di valori. Troppe volte abbiamo sentito minimizzare e quasi giustificare le atrocità commesse durante il regime di Pinochet, a favore di uno sviluppo economico che, innegabilmente c'è stato, ma a quale prezzo? Siamo sicuri che uno sviluppo economico sia veramente il fine ultimo che tutti noi dovremmo cercare? Anche se questo comporta l'aumento della forbice sociale tra benestanti e non-benestanti,dilagante obesità e stress? Il collasso del nostro sistema, dei cosiddetti paesi sviluppati, dovrebbe essere un campanello d'allarme, un esempio in negativo, invece che continuare ad attrarre e ad accecare con le sue luci e paiette da cabaret!
Troppo facile giudicare da fuori? Può darsi, ma ci sembra giusto evidenziare tutto ciò che c'ha colpito, nel bene e nel male! Questo non toglie il fatto che a nostro parere il Cile sia un paese che merita di essere conosciuto e visitato; bistrattato rispetto a paesi vicini più "valutati" quali Perù, Argentina o Brasile, ha molto da offrire!
Oltre a ciò che Noi abbiamo avuto la possibilità di conoscere, consigliamo vivamente la zona di Pucon e Villarica; tutti ce ne hanno sempre parlato moltissimo e da ciò che abbiamo potuto leggere e vedere su guide, siti e libri, decisamente merita! Per passare dal profondo sud al centro o al nord, se non si sceglie il viaggio in nave tra i fiordi si può beneficiare della Caretera Austral, decisamente più emozionante se si possiede un mezzo proprio che da percorrere in autobus.
A Santiago, per quanto ci riguarda, ci si può fermare tre/quattro giorni, il tempo per visitare ciò che merita e poi dirigersi verso mete più tranquille prima di farsi sopraffare dall'aria pesante e dai ritmi serrati. Valparaiso da vivere più di quanto noi abbiamo avuto la possibilità, scoprire angoli nascosti della città, andare a bere in qualche locale notturno, mangiare nei ristoranti un po' più "ricercati". Ecco, l'alimentazione è un punto dolente! Troppo facile, ed economico, mangiare zozzerie; ad ogni angolo si trovano panini di ogni tipo, re dei quali il mitico "completo" o "italiano" (hot dog con avocado, pomodoro e maionese) con le immancabili patate fritte sempre pronte a fare da contorno! Per quanto sia divertente ed inevitabilmente invitante mangiare sempre schifezze, dall'altro lato la linea e la salute non ringrazieranno! D'altro canto non si può dire che i piatti tipici siano particolarmente vari. Non fraintendeteci vi sono alcune pietanze che meritano: il salmone affumicato del sud, il ceviche di pesce, il pastel di choclo (qui a onor del vero le nostre opinioni sono alquanto contrastanti: Andrea l'ha adorato, Giulia l'ha trovato pesante e nulla di particolare) la zuppa di poroto con chorizo, il curanto e la polposissima palta, veramente molto più buona che in qualsiasi altro paese limitrofe. Non si può non menzionare "l'asado" non tanto per la qualità della carne ma per la diffusione di questa abitudine; i cileni sono matti asado, qualsiasi occasione viene festeggiata con un asado durante i quali non è tanto la carne a far da padrona ma il pisco-cola e la buona compagnia…se c'è la possibilità è sempre un piacere infilarsi ad un asado di amici! Un'altra buona abitudine è la Once consumata in casa poco dopo il termine del lavoro, composta da tè, caffè, tostadas con burro,palta, formaggio, prosciutto e pomodoro. A proposito del pomodoro, i cileni lo spelano sempre prima di servirlo, non si capisce se sia per i pesticidi o per l'acidità della buccia… In merito ai piatti tipici menzionati riconosciamo siano un po' ristretti anche perchè noi ben poche volte abbiamo mangiato al ristorante o abbiamo avuto una mamma cilena a cucinarci specialità del paese. Altra cosa rara, il limitato consumo di pesce considerata la vastità delle coste e la qualità del pesce stesso.
A parte il cibo, una cosa che salta agli occhi è la quantità di bibite gasate consumate da questa popolazione; mai in una tavola, che sia pranzo o cena, può mancare una bottiglia da 3 litri di Coca Cola o simile, per noi inspiegabile vista la quantità e qualità del vino rosso cileno, su tutti il Carmenere.
Passiamo al dizionario utilizzato dai cileni; la fanno da padrona wueon (huevon) con tutte le sue sfumature, cachai, il "po" alla fine di parole come intercalare, il "no ma" usato sempre come intercalare… diciamo la verità questi cileni parlano proprio male il "castellano"!!!
Passiamo al dizionario utilizzato dai cileni; la fanno da padrona wueon (huevon) con tutte le sue sfumature, cachai, il "po" alla fine di parole come intercalare, il "no ma" usato sempre come intercalare… diciamo la verità questi cileni parlano proprio male il "castellano"!!!
Caspita siamo già al confine…ecco, è andata, abbiamo lasciato anche il Cile, siamo pronti per inoltrarci nel colorato e rumoroso Perù ma prima è doveroso ringraziare nuovamente tutte le splendide persone che abbiamo incontrato nel nostro cammino cileno e da lontano abbracciare le incantevoli terre fino ad ora percorse!
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