giovedì 27 febbraio 2014

Tacna, PERU'...


Abbiamo passato un'altra frontiera, varcato le soglie di un nuovo paese, ma prima di arrivare a Tacna ci sono una serie infinita di posti di blocco che fanno dell'ultima parte del  viaggio una odissea. Ad ogni sosta forzata salgono signore che vendono qualsiasi tipo di cibo, Noi compriamo prima una "papa rellena" poi una "papa reposada" entrambe fritte e decisamente buone e gustose...
Appena entriamo nella città si notano le prime differenze con il Cile nonostante i chilometri percorsi siano meno di 60…c'è decisamente più confusione, le strade sono invase da piccoli autobus, moto, taxi e tutti suonano il clacson ogni dieci secondi; la gente per strada vende di tutto, dalla vecchietta con i fichi d'india, ai ragazzi che per 50 centavos ti fanno fare una telefonata dal loro cellulare, ai loschi signori che ti offrono contemporaneamente una stanza in un ostello, massaggi più o meno leciti e droghe varie! La nostra idea era di andare direttamente ad Arequipa ma Lucia ci ha parlato con tanto entusiasmo di questa città che alla fine abbiamo deciso di fermarci qui una notte. Troviamo un ostello vicino alla stazione degli autobus, domani mattina vogliamo viaggiare presto e approfittare della giornata. Altra differenza lampante, i prezzi…per 40 soles (poco più di 10 euro) troviamo una stanza matrimoniale con bagno privato, doccia calda e pure wifi, e non ci siamo minimamente sforzati nella ricerca. Messi giù gli zaini andiamo a fare il biglietto per il giorno seguente, giriamo varie compagnie, contrattiamo un po' sui prezzi e alla fine decidiamo per una via di mezzo…altra peculiarità peruana che c'è stata anticipata, e che abbiamo subito modo di constatare è, appunto, la contrattazione sui prezzi. Chiunque cerchi di venderti qualsiasi cosa spara sempre un prezzo più alto rispetto a quello giusto per cui a prescindere da quanto possa sembrare economico bisogna sempre dire che è troppo caro e incominciare la contrattazione al ribasso; nella maggior parte dei casi in meno di dieci minuti  si riesce a raggiungere un accordo! 
Tra una cosa e l'altra è già ora di pranzo quindi ci dirigiamo in centro, cambiamo i pesos cileni rimasti in soles peruani e andiamo alla ricerca di un ristorante alla buona dove mangiare. Troviamo un posticino che ci sembra abbastanza pulito dove per 9 soles (2.40 euro) offrono un menù del giorno con insalata, secondo piatto, dolce e un bicchiere di chicha (bevanda tipica peruana che si trova ovunque derivante dalla fermentazione del mais) Prendiamo un aji de gallina, filetti di gallina cucinati con una goduriosa salsa a base di aji amarillo (una specie di peperone giallo piccolo) patate, carote,latte e chi più ne ha più ne metta, e una carne alla salsa. Quant'è buono il cibo peruano , pieno di varietà, spezie, verdure e sapori! A pancia piena ci avviamo alla scoperta di questa tanto decantata cittadina. La piazza centrale è molto ben curata e colpisce per la maestosità dell'arco e della cattedrale ma il resto ci lascia alquanto indifferenti!















Le strade sembrano essere suddivise in settori in base a ciò che viene venduto: farmacie, studi di odontoiatria, parrucchieri, cartolibrerie, souvenir, bar…e ovunque c'è moltissima confusione. Compriamo un libro di cucina criolla, curiosiamo tra i negozi di artigianato ma dopo qualche ora non troviamo nulla più che ci attragga. Capiamo come mai a Lucia, come ad altre persone che ci hanno parlato tanto di Tacna, attragga questa città tanto movimentata, piena di cinema, casinò, negozi e così estremamente economica rispetto a qualsiasi città cilena, ma per quanto ci riguarda non merita particolarmente. Non sono neanche le sette di sera che decidiamo di tornarcene in ostello, approfittiamo del wifi per parlare con le rispettive famiglie, ci facciamo una idea più precisa delle prossime tappe e sostanzialmente riposiamo. 
Ci addormentiamo talmente presto che la mattina seguente ci svegliamo un paio d'ore prima della partenza del nostro autobus; tanto meglio, ci avviamo verso l'autostazione e consumiamo una ricca colazione dato che la sera prima abbiamo cenato a cracker. 
Otto e mezza, si parte, l'autobus non sembra male, speriamo bene!

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