Arriviamo a Salta nel primo pomeriggio dopo un ricco pranzo con la famiglia di Jujuy… Alla stazione degli autobus approfittiamo per fare il biglietto per Corrientes, lo acquistiamo per martedì alle 18.
Fatta anche questa prendiamo un taxi che ci porti a casa delle nostre due nuove ospiti, Carolina e Irina. Le due ragazze abitano un po' fuori dal centro, nella strada che porta a San Lorenzo, un borgo immerso nella natura pieno di ville. Il tassista non smette di parlare nemmeno per un secondo, tutto preso nel esprimerci i suoi pensieri sul perché l'Argentina stia vivendo una nuova crisi economica quasi si perde per strada, per fortuna abbiamo come riferimento per la sede di Canal 9 de Salta e alla fine riesce a portarci fino a davanti la porta di casa.
Come sempre appena arrivati ci mettiamo a fare conoscenza con le persone che ci ospitano! Questa volta sono due ragazze giovani, dell'età di Giulia, Carolina ballerina di danza classica e Irina, professoressa. Si crea subito un buon ambiente e abbiamo tutti la sensazione di essere sulla stessa linea
d'onda. Verso le sei andiamo insieme a Carol in centro con la sua Fiat Uno rossa. Passeggiando per Plaza 9 de Julio, Carol ci mostra i vari edifici raccontandoci qualche aneddoto e un po' di storia come un vero anfitrione. Ci fermiamo ad un bar a fianco del teatro centrale, dove lei lavora, per berci una buona birra Salta. Salta, la città non la birra, è famosa per l'architettura coloniale spagnola ed è considerata una delle città più belle dell'Argentina, nel giro di un paio d'ore capiamo perché e siamo assolutamente d'accordo.
Chiacchierando ci rendiamo conto che Carol è una ragazza veramente molto interessante, un artista completa, oltre alla danza si dedica alla musica, in particolare ha un gruppo con altre due ragazze; nelle loro canzoni trattano argomenti a favore delle donne. Salta, infatti, è conosciuta per essere una città dove c'è un alto tasso di violenza sulle donne e il gruppo, Ajustemulabanda, così si chiama, cerca con canzoni, musica e spettacoli di sensibilizzare il pubblico.
Inizialmente, essendo una società alquanto maschilista, non venivano prese di buon occhio ma grazie alla qualità dei loro spettacoli sono riuscite a farsi conoscere, apprezzare e rispettare…ascoltiamo un paio di canzoni e bisogna dirlo sono veramente molto molto brave, oltre a toccare argomenti sensibili e, almeno per qui, innovatori. Dall'arte passiamo alla politica, società, religione, abbiamo idee comuni e soprattutto con Giulia si crea subito un legame, Carol è mossa da un'energia trasbordante e non ha nessun problema a esprimere esattamente ciò che pensa, anzi.
Rientrati in casa conosciamo anche Luis, il ragazzo di Irina, che condivide la casa con loro. Anche lui è molto simpatico, lavora nei servizi pubblici ma la sua vera passione è la musica rock e da vari anni ha creato una radio online insieme ad alcuni amici.
A cena si unisce a noi Sol, amica di Carol e componente del gruppo; pianifichiamo di uscire insieme per scoprire la vita notturna saltegna. Salta è conosciuta per essere una città molto viva, in particolare in via Balcarce, dove vi sono un bar dietro l'altro aperti tutto il giorno, ristoranti e discoteche. Prima di uscire andiamo a riposare un'oretta…qui prima delle due non c'è molta vita per le strade quindi tanto vale dormire un po' prima. Ovviamente ci addormentiamo tutti e quattro ma mentre le ragazze riescono a sentire la sveglia e uscire, Noi non riusciamo nemmeno a rigirarci nel letto. Negli ultimi mesi non siamo usciti un granché e ci siamo abituati a degli orari decisamente diversi, ancora di più nelle ultime settimane in fattoria, e poi le ragazze tra una cosa e l'altra escono alle tre…follia!!!
La mattina dopo ovviamente le ragazze dormono fino a tardissimo e passeranno la giornata tra letto e divano…giustamente la domenica è giornata di reseca! Anche Noi facciamo le cose con gran calma e la mattina approfittiamo per aggiornare il blog con il quale siamo rimasti veramente molto indietro. Quando è l'una passata decidiamo di andare a mangiare qualcosa fuori e così approfittare per fare una passeggiata per la città. La strada per il centro è abbastanza lunga ma tutta in discesa per cui decidiamo di andare a piedi! Essendo domenica è quasi tutto chiuso e per le strade c'è pochissima gente…"la domenica è fatta solo per dormire e mangiare" ci aveva detto giustamente Irina…a Noi sono rimasti pochi giorni e non vogliamo sprecare nemmeno un minuto e quindi evviva la scoperta della città fantasma! Finalmente troviamo un posto aperto per mangiare qualcosa che non sia una empanada fritta…con l'amore di Andrea per la carne argentina non si può che ordinare una bistecca con insalata, che poi costa solo 70 pesos in due per cui daje con la carne.
Camminiamo fino alla piazza centrale e da lì prendiamo la Florida, la via pedonale, ma è veramente tutto deserto per cui perde una parte del suo fascino. Grazie ad una dritta di Carol sappiamo che a Barlcarce c'è una fiera artigianale perciò facciamo dietro front e ci avviamo verso la zona indicataci. Attraversiamo bei viali alberati, varie piazzette con edifici palesemente coloniali e arriviamo alla fiera…la strada è stata chiusa al traffico per
l'occasione, ci sono molti banchetti con oggetti artigianali interessanti e diversi, è pieno di persone che passeggiano e finalmente ha iniziato a soffiare un po' di aria fresca…si sta veramente molto bene. Abbiamo camminato per quasi cinque ore per cui decidiamo di prendere l'autobus per tornare a casa; come ci è capitato in altre città argentine l'autobus si può pagare solamente con una tessera o con monete, un bene praticamente introvabile, per cui dobbiamo chiedere ai passeggeri del bus se qualcuno può prestarci la sua carta e venderci dei biglietti, per fortuna le persone sono sempre molto disponibili e riusciamo a fare il biglietto.
Tornati a casa, troviamo i ragazzi un po' rinati, Irina e Luis vanno addirittura a fare la spesa per cenare tutti assieme…coniglio con risotto al formaggio, da leccarsi i baffi!!
Lunedì mattina andiamo a visitare San Lorenzo; saremmo voluti andare a percorrere la camminata nel
bosco della quebrada ma ancora prima di raggiungere l'entrata del sentiero Giulia viene presa da uno dei suoi panici-causa-cani randagi…due enormi cani infatti incominciano a seguirci e nonostante i vari tentativi di depistarli, non ci mollano un secondo…malditos! Poco male prendiamo il primo bus che passa e ce ne torniamo in direzione Salta!
Scendiamo in centro e ci dirigiamo subito al mercato di San Miguel consigliato da Irina soprattutto per il cibo buono e a basso prezzo! Fa un caldo pazzesco, sia dentro che fuori il mercato ma riusciamo a trovare un tavolino attaccato ad un ventilatore; la maggior parte dei piatti sono di carne fritta e con i duemila gradi non ci fanno proprio voglia sicché ci prendiamo una pizza in due e morta là, che poi è pure buona. Il mercato in se purtroppo il primo pomeriggio è chiuso per cui non abbiamo l'occasione di gustarci a lungo i pittoreschi banchetti ma Andrea si consola subito andando a comprarsi una maglietta del Racing, squadra di calcio Argentina a cui si è appassionato da Esquel in poi…trova addirittura la maglietta con il numero 5, numero con il quale il nostro amico Danilo fanatico del Racing gioca da sempre.
Comprato il regalo al bimbo proseguiamo con la passeggiata ma fa veramente un caldo pazzesco, abituati al fresco dei monti l'umidità cittadina ci ammazza. Cerchiamo refrigerio a parco S. Martin, un grandissimo parco vicino alla seggiovia che porta in cima al monte che sovrasta la città. Proviamo a distenderci per riposare un po' ma siamo assaliti da formiche e zanzare…meglio continuare a passeggiare, almeno tra ombra e qualche volata d'aria fresca si incomincia a respirare. Andiamo alla ricerca delle mitiche toppe per i nostri zaini ma senza alcuna fortuna, peccato perché a Giulia manca ancora la bandiera della Bolivia che sperava di trovare qui…toccherà comprarla in Italia jajajaja.
La sera Andrea sarebbe dovuto andare a giocare a calcetto con Luis ma salta la partita e così anche i piani di serata al femminile, decidiamo così di preparare una bella cenetta per i nostri simpaticissimi ospiti…Carol non può mangiare carne rossa e vorremmo prepararle del pesce ma non troviamo nulla per cui ripieghiamo su una cena vegetariana: melanzane alla parmigiana e ratatouille, buon vino rosso e conversazioni variate…si sta proprio bene.
Martedì abbiamo l'autobus alla sera così la mattina andiamo a visitare il famoso Museo di Archeologia di Alta Montagna" di cui abbiamo sentito tanto parlare.
Prima di andare al museo andiamo a fare un'ultima passeggiata e approfittiamo per gustarci il mercato nel pieno dell'attività. Con la nostra solita fortuna quando entriamo al MAAM ci viene comunicato che tra un paio di minuti inizierà la prima visita guidata della giornata…di lusso! Il MAAM è un piccolo museo creato dal Governo della Provincia di Salta per conservare, studiare e diffondere la scoperta. Prima di salutare la guida c'è tempo per qualche domanda e Giulia cogli l'occasione per esprimere un dubbio di cui avevano parlato precedentemente anche con Carol…questo tipo di scoperta non è sostanzialmente una profanazione di tombe?aver portato via i corpi di questi bambini non è una sostanziale mancanza di rispetto nei confronti della cultura e credenza Inca? La guida è molto brava e non si fa prendere in contro piede rispondendo che dopo questa spedizione la comunità archeologica è diventata molto più restrittiva, impedendo scavi di questo tipo e in questo senso la scoperta dei bambini di Lluillaiillaico è stata utile, per non parlare delle milioni di informazioni che si possono trarre dagli studi effettuati e che si continuano a effettuare.
del cosiddetti bambini del Lluillaillaico una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi tempi e che data più di 500 anni. Nel marzo del 1999 una spedizione capitanata dall'americano Dr. Johan Reinhard, dopo molti anni di studi e varie settimane di scavi sulla cima del vulcano Lluillaillaico, a 4900 mslm, ha ritrovato le mummie di tre bambini e vari oggetti offerti in dono agli dei. Le condizioni climatiche particolari del luogo, ovvero totale assenza di umidità e temperature bassissime, insieme al fatto che i tre bambini erano sotterrati e quindi al riparo della luce solare e intemperie, ha permesso una conservazione assolutamente perfetta; purtroppo una delle due bambine, soprannominata La Nina del
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Nina del Rayo (google) |
rayo, è stata colpita da un lampo che ha bruciato una parte del volto e dei vestiti ma gli altri due sono assolutamente intatti! Appena entriamo la guida ci spiega la storia del ritrovamento e il significato di queste offerte nella cultura Inca; questi bambini, infatti, non era sacrificati agli dei ma offerti in loro onore. Vi era la convinzione che non sarebbero morti ma semplicemente si addormentassero per incominciare un lungo viaggio che li avrebbe portati a diventare Dei loro stessi, i bambini infatti non mostrano alcun segno di ferite, strangolamento o soffocamento che sia; prima di essere posizionati nella buca creata appositamente venivano storditi con foglie di coca e chica (bevanda alcolica risultante dalla macerazione del mais) per cui semplicemente si addormentavano e morivano assiderati nel sonno. Nelle prima due sale sono esposti tutti gli oggetti ritrovati insieme ai bambini, piatti di ceramica, pettini, bambole, tutto è conservato assolutamente alla perfezione…la guida ci spiega i significati simbolici dei vari oggetti e le loro funzioni. Alla fine è esposto uno dei tre bambini ritrovati; data la delicatezza di queste mummie non possono essere esposti tutto l'anno, seppur dentro una capsula pressurizzata con luci particolari vi è comunque il rischio di rovinarle, ecco perché ogni quattro mesi vengono rotati in modo tale che vi sia sempre una mummia fuori e le altre due passino gli altri 8 mesi al buio completo. Il bambino è perfettamente conservato, ma con perfettamente intendiamo perfettamente…ha ancora la pelle rosa è impressionante! Ovviamente non si possono fare foto ma vi consigliamo di dare un'occhio alle immagini che si trovano sul sito per farvi un'idea
http://www.maam.gob.ar/.
Fuori dalla sala principale sono esposte altre foto e dati riguardanti la spedizione e in una sala è esposta
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Reina del Cerro |
anche un'altra mummia di una ragazza, questa molto male conservata, peggio profanata negli anni prima che finisse nelle giuste mani…la Reina del Cerro, questo il nome che è stato dato alla mummia, viene usata da monito per il rispetto e la corretta conservazione di questi ritrovamenti. Che dire, se vi trovate a Salta consigliamo assolutamente una visita a questo interessantissimo museo…ricordate che apre alle 11.00 di mattino e le visite guidate iniziano solo dopo le 12.00!
Ultima passeggiata per le animate strade cittadine e torniamo a casa; mangiamo un boccone, tanto per cambiare sistemiamo gli zaini e verso le cinque Carol ci accompagna in macchina in autostazione…ci avviamo verso l'ultima tappa Argentina!
Ci sono piaciuti moltissimo questi giorni a Salta, bella la città, vivo l'ambiente e veramente molto simpatiche ed interessanti Carol e Irina…a giugno viaggeranno per l'Europa…le aspettiamo con ansia a Venezia.