Finalmente arriva il giorno dell'escursione a Machu Picchu, la sveglia è fissata alle 5 del mattino per permetterci di prendere il primo bus per il km 82 e iniziare la camminata di 30 km per arrivata ad Agua Caliente, ma non è necessaria, a svegliarci ci pensa la pioggia, che ci cambia completamente i piani, meglio non rischiare di camminare per otto ore sotto la pioggia, meglio prendere il bus che fa il giro per i monti raggiungere Hidrolettrica e da lì Aguas Calientes a piedii.
Fatte due spese al mercato, con Elder e Paola andiamo a Urubamba per acquistare i biglietti del bus per Santa Teresa. Una colazione assieme ad un banchetto per strada, due passi e tanti saluti ai nostri amici prima d'imbarcarci nel bus che è in notevole ritardo.
Il cammino è tortuoso, stretto, a strapiombo sulla valle, un paio di volte abbiamo trovato sulla strada rocce gigantesche. Il bus attraversa un'infinità di piccole cascate. Il paesaggio è fantastico, una serie di curve infinite che ci portano in cima alle Ande per poi iniziare a scendere lievemente fino a Santa Teresa, la nostra fermata… da qui dobbiamo prendere un taxi fino a Hidroelettrica, veniamo subito avvicinati da un tassista che insistentemente ci offre il proprio servizio, insieme a noi anche una coppia di signori austriaci con i quali decidiamo di andare insieme e dividere quindi la spesa. La strada è sempre più tortuosa, fatta prevalentemente di "ripios", ma sempre più affascinante. Costeggiamo il Rio Urubamba, vedendolo inizialmente dall'alto fino ad averlo alla nostra altezza. La signore austriaca fa fermare più volte il taxi per scattare delle foto, Andrea sfortunatamente ha la macchina fotografica che fa le bizze e che scatta solo quando decide lei, speriamo solo si riprenda per quando saremo a Machu Picchu se no sai che fregatura...
In un'oretta arriviamo a Hidroelettrica dove finisce la strada per le auto, da qui si può continuare solo a piedi o prendendo il treno che costa 19 dollari per 8 km, una follia… Noi logicamente percorriamo la strada a piedi come la maggior parte della gente, il cammino costeggia la via del treno, una camminata piacevole immersa nella selva con il Rio Urubamba sempre al nostro fianco come un fedele compagno. Il bacino d'acqua di questo fiume ci impressiona, ha una forza incredibile tanto da far funzionare una centrale idroelettrica come dice il nome del luogo dove inizia il sentiero. I nostri occhi sono rapiti dall'affascinante natura che ci circonda, davvero
devastante, tra alberi immensi e monti maestosi, vero valore aggiunto a quello che andremo a visitare domani. Ad un certo punto sentiamo da lontano un fischio continuo, è il treno che si avvicina e ci
sorpassa… ormai manca poco per arrivare a destinazione e pure Noi superiamo gruppi di viaggiatori, accelerando il passo per paura di non trovare i biglietti d'entrata per Machu Picchu. In meno di tre ore siamo ad Aguas Calientes o Machu Picchu Pueblo come viene chiamato ora. Ci dirigiamo subito verso il Centro Culturale situato nella piazza principale, Manco Ccapac, dove vendono i biglietti. Non ci sono problemi per l'entrata a Machu Picchu però dobbiamo scordarci Waynapicchu il monte che sovrasta la città Inca, tutto esaurito… ce lo immaginavamo visto che possono accedere solo 250 persone al giorno, quindi acquistiamo due ticket "normali" cercando di farci fare lo sconto studente per Giulia senza esito, quindi paghiamo 126 soles peruani a testa, più o meno 45 dollari statunitensi.
Usciti felici dall'agenzia di turismo con i nostri biglietti in mano, incontriamo Jack, il giappostatunitense che alloggiava al Full Moon Lodge e che è appena arrivato in treno da Ollantaytambo. Insieme ci mettiamo alla ricerca di un ostello economico e gradevole. Ne troviamo uno che fa al caso nostro, ma vogliamo prima vedere quello raccomandato da Paola. Una volta trovato, visitato e chiesto lo sconto, ce ne andiamo perché veramente pessimo rispetto a quello che avevamo scelto. Prendiamo una tripla con tanto di bagno in camera per 20 soles a testa, ci fermeremo 2 notti. Fatta anche questa andiamo subito a mangiare, i prezzi dei ristoranti sono cari per le nostre tasche quindi optiamo per il "comedor del mercato" dove per soli 5 soles ci mangiamo un ricchissimo piatto composto da riso, patate, insalata e o carne o trota… Chiaro l'igiene è un optcional, però il luogo è folcloristico e il cibo è buono. Con la pancia piena e con le spese fatte ce ne andiamo a fare una mini passeggiata per la cittadina prima di andare a letto… sono solo le 9, ma siamo stanchi, domani è un gran giorno e la sveglia suona prestissimo e Noi vogliamo essere belli attivi per poter godere di uno dei posti più incredibili del mondo intero.
devastante, tra alberi immensi e monti maestosi, vero valore aggiunto a quello che andremo a visitare domani. Ad un certo punto sentiamo da lontano un fischio continuo, è il treno che si avvicina e ci
sorpassa… ormai manca poco per arrivare a destinazione e pure Noi superiamo gruppi di viaggiatori, accelerando il passo per paura di non trovare i biglietti d'entrata per Machu Picchu. In meno di tre ore siamo ad Aguas Calientes o Machu Picchu Pueblo come viene chiamato ora. Ci dirigiamo subito verso il Centro Culturale situato nella piazza principale, Manco Ccapac, dove vendono i biglietti. Non ci sono problemi per l'entrata a Machu Picchu però dobbiamo scordarci Waynapicchu il monte che sovrasta la città Inca, tutto esaurito… ce lo immaginavamo visto che possono accedere solo 250 persone al giorno, quindi acquistiamo due ticket "normali" cercando di farci fare lo sconto studente per Giulia senza esito, quindi paghiamo 126 soles peruani a testa, più o meno 45 dollari statunitensi.
Usciti felici dall'agenzia di turismo con i nostri biglietti in mano, incontriamo Jack, il giappostatunitense che alloggiava al Full Moon Lodge e che è appena arrivato in treno da Ollantaytambo. Insieme ci mettiamo alla ricerca di un ostello economico e gradevole. Ne troviamo uno che fa al caso nostro, ma vogliamo prima vedere quello raccomandato da Paola. Una volta trovato, visitato e chiesto lo sconto, ce ne andiamo perché veramente pessimo rispetto a quello che avevamo scelto. Prendiamo una tripla con tanto di bagno in camera per 20 soles a testa, ci fermeremo 2 notti. Fatta anche questa andiamo subito a mangiare, i prezzi dei ristoranti sono cari per le nostre tasche quindi optiamo per il "comedor del mercato" dove per soli 5 soles ci mangiamo un ricchissimo piatto composto da riso, patate, insalata e o carne o trota… Chiaro l'igiene è un optcional, però il luogo è folcloristico e il cibo è buono. Con la pancia piena e con le spese fatte ce ne andiamo a fare una mini passeggiata per la cittadina prima di andare a letto… sono solo le 9, ma siamo stanchi, domani è un gran giorno e la sveglia suona prestissimo e Noi vogliamo essere belli attivi per poter godere di uno dei posti più incredibili del mondo intero.
Ore 7 scattiamo in piedi come delle cavallette, caffè rapido al mercato e diretti in fila per prendere il bus fino in cima, altri 19 dollari a testa, ma questa volta non abbiamo proprio voglia di farci la camminata a piedi, decidiamo di farla solo al ritorno. In una quindicina di minuti siamo all'entrata del Santuario storico di Machu Picchu, creato nel 1981 è un'area protetta del Perù di oltre 35 mila ettari che comprende l'intorno naturale del sito archeologico Machupicchu (in Quechua "Montana Vieja") ubicato nella eco regione della Selva Alta al km 112 della linea ferroviaria Cusco-Hidroeletrica a 2453 metri s.l.m., dal 1983 Patrimonio culturale e naturale dell'umanità (UNESCO) e dal 2007 una delle nuove 7 meraviglie del mondo… siamo evidentemente emozionati, il cielo è nuvoloso ma
con voglia di aprirsi, la temperatura è comunque gradevole per l'ora… Dopo pochi passi possiamo già scorgere la città Inca per eccellenza, avvolta in una corte di nubi che la rende ancora più misteriosa.
con voglia di aprirsi, la temperatura è comunque gradevole per l'ora… Dopo pochi passi possiamo già scorgere la città Inca per eccellenza, avvolta in una corte di nubi che la rende ancora più misteriosa.
Iniziamo il nostro percorso con una breve camminata che ci porta a visitare il "ponte Inca", una incredibile costruzione sui bordi di un monte che permetteva agli Inca di proseguire per un sentiero a strapiombo sulla valle, pazzesco.
Visitato il ponte, increduli ci dirigiamo verso la città, ci fermiamo su delle terrazze atte per l'agricoltura da dove possiamo ammirare dall'alto lo splendore della città Inca. Passiamo un'oretta seduti a contemplare tanta bellezza, le nubi che accarezzano le costruzioni e il maestoso Waynapicchu per poi dissolversi nel nulla e lasciare spazio al sole. Fantastico, abbiamo avuto l'opportunità di osservare tale spettacolo, prima le coltri di nubi e poi la luce del sole… quanta bellezza.
Con il cielo limpido si possono vedere i resti di queste costruzioni perfettamente, ma prima di addentrarci nella città e la sua ricchezza, seguiamo il sentiero di sassi che ci permettere in un'oretta di raggiungere la "Puerta del Sol" posizionata neanche a dirlo, in cima ad un monte… da qui il sole entra perfettamente il giorno 21 dicembre, il solstizio d'inverno… Dall'alto di questa montagna si può godere di uno spettacolo unico, il cammino di curve che abbiamo percorso con il bus e l'intero santuario Inca. Se non fosse per il gruppo di yankee sarebbe tutto perfetto, per fortuna il guardiano li caccia perché stanno facendo troppo casino e così ci permette di godere di questa vista fantastica con un silenzio surreale, grande custode!
Posto dietro la porta del sole c'è il sentiero che porta a Cusco, 4 giorni di camminata per il più famoso degli "Inca Trail", oggi il sentiero è chiuso come sempre a gennaio a febbraio per manutenzione...a Noi era venuto in mente di farlo da Aguas Calientes per entrare gratis al Santuario ma poi per paura di essere scoperti abbiamo lasciato perdere e optato per la soluzione più onesta.
Scattate un centinaio di foto scendiamo per avvicinarci alla città scorgendo altre rovine poste in posizioni strategiche e poi finalmente giù entriamo nella città, rubando qualche informazione alle guide dei gruppi organizzati.
Per spiegare quello che si prova a visitare questa città secolare ci sarebbe bisogno di un poeta, veramente incredibile ammirare l'architettura di queste costruzioni a partire dai magazzini passando per templi e case… rocce gigantesche tagliate perfettamente, posizionate una sopra l'altra senza l'utilizzo di malta o cemento che dopo più di mezzo millennio seguono in piedi… ci facciamo tante domande senza darci alcuna risposta, tipo, come
hanno fatto a trasportare le rocce senza l'uso della ruota, a tagliarle, a forgiarle, a metterle una sopra l'altra, come fanno a stare ancora in piedi, senza pensare ai santuari che hanno un qualcosa di magico e di mistico. Le terrazze per l'agricoltura poi, veramente incedibile la conoscenza di questi Inca, veramente troppo avanti, da nervoso pensare agli invasori spagnoli e alla Chiesa che li hanno sterminati… Maledetti!!!
hanno fatto a trasportare le rocce senza l'uso della ruota, a tagliarle, a forgiarle, a metterle una sopra l'altra, come fanno a stare ancora in piedi, senza pensare ai santuari che hanno un qualcosa di magico e di mistico. Le terrazze per l'agricoltura poi, veramente incedibile la conoscenza di questi Inca, veramente troppo avanti, da nervoso pensare agli invasori spagnoli e alla Chiesa che li hanno sterminati… Maledetti!!!
Visitata la maggior parte della città e tutti i santuari, sotto una lieve pioggerellina andiamo verso l'uscita, sarebbe da rimanere giorni all'interno di questo splendore, ma sono già le 16 e dobbiamo scendere ad Aguas Calientes a piedi e siamo già belli stanchi… Con questo spettacolo nel cuore e nella mente troviamo l'inizio del cammino, facciamo uno spuntino e iniziamo la discesa, che neanche a dirlo è di interminabili scalini di sassi. Il sentiero taglia dritto al contrario del bus…
In meno di un'ora siamo al ponte di Machu Picchu Pueblo, un altra mezzoretta e finalmente raggiungiamo il paese. Non passiamo nemmeno dall'ostello, andiamo direttamente in un bar con wifi dove bere una buona birra fresca per recuperare un po' di forze e per parlare con amici e parenti… il bar era semivuoto e il cameriere ci lascia fumare dentro, che giornata ragazzi!!!
Siamo veramente sfatti e felici, pieni di quell'energia che dà un luogo così unico e storico, pensare di aver percorso quelle strade che secoli fa venivano percorsi da una popolazione così avanzata ci dà una forza speciale, inutile spiegarla, bisogna viverla per capire.
Affamati andiamo a cenare al solito posto, al comedor del mercato, la signore del giorno prima dove avevamo mangiato "olmo montado y trucha" è chiuso, quindi andiamo dalla signora affianco e finalmente proviamo il "rocoto relleno",una sorta di peperone lievemente piccante ripieno con verdure e carne,ed entrambi optiamo per un "lomo montado". Finita la cena andiamo dritti a letto, sono le 19 ma siamo veramente morti.
La mattina ci svegliamo sulle 7 e ci prepariamo insieme a Jack a intraprendere la camminata per Hidroeletrica; questa volta scrutando i monti e conoscendo la posizione scorgiamo la città di Machupicchu ultimo saluto dal bel mezzo della selva a questo luogo magico. Per la strada osserviamo vermi variopinti, un pappagallo arancione e alberi giganteschi di avocado e banane.
Arrivati a Hidroelettrica, saliamo in un taxi, siamo sette, Andrea e Jack si siedono nel porta bagagli, come ha fatto a non vomitare è un mistero… Jack scende a Santa Maria per andare a e terme e Noi proseguiamo per Santa Teresa. Nell'auto facciamo
amicizia con una ragazza colombiana di nome Diana, con lei aspetteremo un minivan che ci riporti a Ollantaytambo.
Arrivati a Hidroelettrica, saliamo in un taxi, siamo sette, Andrea e Jack si siedono nel porta bagagli, come ha fatto a non vomitare è un mistero… Jack scende a Santa Maria per andare a e terme e Noi proseguiamo per Santa Teresa. Nell'auto facciamo
amicizia con una ragazza colombiana di nome Diana, con lei aspetteremo un minivan che ci riporti a Ollantaytambo.
Noi saliamo dietro, lei nel mezzo affianco a un ubriacone che puzzava di vino e con la testa che scivolava verso di lei.
Noi non siamo molto più fortunati visto che davanti abbiamo un signore che vomita per tutto il viaggio… Il conducente sembrava voler fare un rally, prendeva le curve ad una velocità pazzesca parlando con un signore che aveva affianco.
Nella Valle Sacra arriviamo in più o meno due ore e mezza, quasi la metà del tempo dell'andata in autobus…follia!!!
Per fortuna ora siamo con i piedi per terra, cerchiamo del cibo prima di salutare la nuova amica colombiana… Non troviamo niente altro che "Choclo con queso" e una specie di spiedini di carne di cui non ricordiamo il nome.
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