domenica 6 aprile 2014

Cusco, la capitale del impero Inca

Partiamo da Ollantaytambo senza troppo entusiasmo. Non abbiamo scelta: i nuovi volontari sono arrivati e avevano inviato la richiesta molto prima di Noi, non possiamo di certo soppiantarli; altre possibilità di lavoro, volontario o pagato, non ne abbiamo trovate; restare pagando un ostello non solo non avrebbe senso ma non possiamo nemmeno permettercelo. Quindi si parte, direzione Cusco, la capitale del impero Inca! Come all'andata, prendiamo uno dei numerosi minivan che per 10 soles portano in città; Andrea sembra essersi rimesso ma è ancora un po' debole, per fortuna il viaggio dura solo un paio d'ore e l'autista ci fa scendere in Plaza San Francisco, uno delle piazze del centro storico. Anche in questo caso non abbiamo ricevuto nessuna risposta positiva dai pochi couchsurfers che avevamo trovato, sicché dobbiamo metterci alla ricerca di un ostello. Ci avviamo verso San Blas, consigliataci da John, in particolare ci mettiamo alla ricerca di calle Ladrillos dove ci ha indicato un paio di ostelli a buon prezzo. Ancora prima di entrare in Plaza de Armas, la piazza principale ovviamente,
veniamo fermati da una signorina che ci offre una stanza doppia con bagno privato, uso cucina e wifi a 30 soles a notte. Decidiamo di seguirla per andare a vedere il posto che si trova a due passi da Plazoleta San Blas.  L'ostello si trova all'interno di un patio dove vi sono diversi negozi di artigianato e souvenir vari; non è male, certo non è il gran hotel ma per Andrea avere il bagno in camera è decisamente utile e poi dopo la mega salita fatta con gli zaini in spalla non abbiamo nessuna voglia di rimetterci alla ricerca di un altro posto; trattiamo un po' sul prezzo e riusciamo ad accordarci per 55 soles per due notti…Tra una cosa e l'altra sono le due e mezza passate per cui andiamo diretti al mercato di San Blas, anche questo consigliatoci da John, per cercare qualcosa da mangiare. Troviamo una simpatica signora che ci prepara due omelette con verdure e formaggio, due chiacchiere e via, alla scoperta della città. Andrea non si sente molto in forma sicché dedichiamo un paio d'ore al centro e poi ci dirigiamo in taxi all'autostazione a fare il biglietto per Copacabana, Bolivia, tanto per non sprecare completamente la giornata. In autostazione giriamo tutte le agenzie alla ricerca di un compromesso tra qualità e prezzo. In particolar modo scartiamo tutte le compagnie, la maggioranza, che si fermano a Puno per due ore prima di raggiungere il confine con la Bolivia, non abbiamo nessuna intenzione di passare due ore all'autostazione di Puno alle quattro del mattino. Alla fine ne troviamo una abbastanza convincente e che, inoltre, ci assicura che martedì sera i suoi autobus viaggeranno; sono stati indetti, infatti, due giorni di sciopero generale a Cusco contro l'aumento del prezzo della benzina e non vorremmo rischiare di restare a piedi. Fatta anche questa ce ne torniamo in ostello, Andrea ha bisogno di riposare così approfittiamo del wifi per aggiornare il blog…siamo rimasti decisamente indietro con la pubblicazione.

Lunedì mattina veniamo svegliati da quelli che sembrano degli spari di
cannone e che non riusciamo a capire cosa
siano. Una volta scesi in strada capiamo di cosa si tratta…è l'enorme manifestazione che si sta svolgendo per le strade della città. Scendiamo fino a Avenida El Sol, una delle strade principali, e ci uniamo al corteo fino a Plaza de Armas. C'è veramente moltissima gente, alle rivendicazioni per l'abbassamento del prezzo della benzina se ne sono unite molte altre, dal blocco del progetto per la costruzione di un aeroporto alla difesa di popolazioni originarie. Siamo molto interessati ai vari temi trattati, ci fermiamo in piazza ad ascoltare alcuni comizi, compriamo un giornale stampato per l'occasione e approfittiamo per goderci la città senza macchine. A ora di pranzo torniamo in ostello e ci prepariamo l'ennesimo riso lesso; Andrea purtroppo non da segni di miglioramenti, anzi, e preferisce passare il resto della giornata a letto. Giulia, per quanto sia in pena per il suo amore, si rende conto che non ha nessun senso restare in ostello insieme a lui, tanto dorme, e non c'è nulla che lei possa fare. Nel pomeriggio, quindi, va a fare un'altra passeggiata per la città restando sempre nella zona centrale, approfitta per andare a visitare il museo della coca che giusto oggi è aperto gratuitamente, ma poi in pensiero per la sorte del suo fedele compagno torna in ostello per andare a vedere come sta.
Niente da fare, le guarigioni miracolose avvengono sono nei film…bisogna cercare di cambiare il biglietto dell'autobus e fermarsi una notte in più a Cusco. La signora della compagnia di autobus ci aveva gentilmente lasciato un numero di telefono nel caso in cui avessimo avuto bisogno, quindi chiamiamo subito per vedere cosa si possa fare. Il signore che ci risponde ci dice che non c'è nessun problema, si può fare il cambio senza nemmeno dover pagare una differenza, semplicemente sarà meglio andare domani mattina in autostazione per effettuare il cambio.
La mattina dopo veniamo svegliati nuovamente da quelli che noi definiamo spari di cannoni, il cielo è grigio e minaccia pioggia…almeno così Andrea si sente meno misero a restare in ostello tutto il giorno…magra consolazione. Giulia si avvia in autostazione ad accertarsi del cambio del biglietto. La situazione in città è più tesa rispetto al giorno prima; non si vede nemmeno l'ombra di una macchina o moto che sia, la maggior parte dei negozi, musei, chiese, tutto insomma, sono chiusi e quelli rimasi aperti vengono minacciati da gruppi di manifestanti con bastoni alla mano…che però non accennano minimamente ad utilizzare. Giulia si fa tutta la strada fino in autostazione a piedi, più di un'ora, la città ha un aspetto spettrale ma a modo suo affascinante. Una volta arrivata trova l'agenzia chiusa…porca miseria!!! Si ferma una mezzora nella speranza che arrivi qualcuno e nel frattempo chiacchiera con una signora di uno dei vari chioschi che un po' la terrorizza…"minacciano di entrare in autostazione per bloccare tutti…io ho paura…le conviene andare via il prima possibile" Tra consigli della signora, e il mancato arrivo di qualcuno all'agenzia non ha proprio senso restare ancora. Una volta fuori effettivamente la situazione sembra sempre più tesa, le strade sono state bloccate con barricate in legno o gomme in fiamme, vi sono sempre più manifestanti e camionette dell'esercito, passano un paio di macchine che vengono assalite dalla folla, una ha pure un finestrino rotto, evidentemente sfasciato da un sasso…e se non bastasse incomincia pure a piovere. La nostra eroina questa volta preferisce evitare le vie principali, bello unirsi ai manifestanti ma insomma non si sa mai. Prende un paio di strade secondarie finendo per perdersi…poco male in questo modo approfitta per vedere una parte nuova di Cusco che, oltre tutto, senza macchine in giro, ha decisamente un fascino in più. Riesce a tornare in ostello giusto in tempo per preparare una fantastica pasta in bianco al suo malaticcio, ma con la pessima
notizia del fallimento in autostazione. Nel frattempo la pioggerella s'è trasformata in temporale per cui non resta che passare il pomeriggio tra pubblicazioni di post e letture. Verso le cinque la pioggia smette ed escono alcuni deboli raggi di sole così Giulia approfitta per andare a prendere un po' d'aria. Questa volta si dirige verso la parte alta, meglio, più alta dato che già San Blas si trova su una collina, della città per scattare un paio di foto.
Passando per la Plazoleta stessa incontra Rinaldo, l'amico artigiano di Ollantaytambo. Baci abbracci e ovviamente birretta in compagnia! Ci si scambiano i numeri di telefono con l'idea di provare a vedersi più tardi per uscire insieme, ma in realtà la nostra infermierina sa già che passerà la serata in ostello.

Prima di rientrare decide di provare a telefonare di nuovo e questa volta riesce a parlare con la signora che le ha venduto i biglietti la quale le assicura al 100% che non ci sono problemi con il cambio, basta solo presentarsi un'ora prima della partenza del mezzo!


Il giorno dopo Andrea si sveglia meglio…per fortuna, anche perché oggi bisogna andarsene per forza. Lasciamo gli zaini in ostello e andiamo a fare una passeggiata. Finalmente troviamo aperto il famoso mercato di San Pedro, un grandissimo mercato stabile che si trova giusto dietro il centro e dove si può trovare un po' di tutto! Data la sua notorietà spesso può essere sovraffollato di turisti ma continua a mantenere prezzi più che onesti e, per quanto ci riguarda, vale la pena andarci anche solo per vedere la colorita vivacità che lo caratterizza. Sempre sotto consiglio di John, andiamo a vedere anche i vari piccoli mercati d'artigianato che si trovano su Avenida El Sol verso la stazione dei treni…detto fra noi non offrono nulla di più di ciò che si può trovare nei mercati in centro e i prezzi sono gli stessi. Tornati in centro compriamo due toppe per la nostra collezione e troviamo un ristorante alla buona dove con pochi soles ci mangiamo una bistecca alla griglia.
Approfittiamo della gentilezza della gestrice dell'ostello e ci fermiamo un paio d'ore per riposare e finire con la pubblicazione dell'ultimo post. Abbiamo l'autobus alle dieci di sera ma Andrea non è decisamente in grado di stare fuori la sera perciò prendiamo un taxi e andiamo in autostazione con quasi quattro ore di anticipo, lasciamo gli zaini allo stand della compagnia e finalmente veniamo in possesso del biglietto cambiato…tanto per tranquillizzarci da qualsiasi dubbio rimasto.
Andiamo a fare una piccola passeggiata per le zone circostanti l'autostazione con obbligatorie foto alla statua di Pachacutec il primo imperatore Inca, colui che ha condotto  l'etnia Cuzsquena alla vittoria contro la confederazione di stati Chancas nel anno 1438, dando così vita all'Impero Inca. Peggio di due inglesi, andiamo a mangiare un pollo alla brace alle sette di sera e pian pianino ci riavviamo in autostazione dove aspetteremo il nostro bus…che, per fortuna, è veramente ottimo!
Tra un clima non molto favorevole e Andrea convalescente non abbiamo avuto l'occasione di vivere veramente bene Cusco, certo possiamo dire che è una città molto bella, con imponenti architetture ed edifici molto ben curati; averci soggiornato durante i giorni dello sciopero generale ci ha dato la possibilità di apprendere interessanti realtà sociali e allo stesso tempo di visitare, seppur poco, la città senza il traffico automobilistico…senza dubbio consigliamo una tappa a Cusco e, avendone la possibilità, di viverla anche di sera quando, pare, offra un lato mondano piacevole e vivo…Noi, per ora, non possiamo fare altro che prendere l'autobus e sperare di essere più fortunati la prossima volta.



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