Come si suol dire tutto il mondo è paese, e anche in Bolivia i treni fanno ritardo! Dopo più di dieci ore di viaggio arriviamo a Villazon, una delle città di confine con il nord dell'Argentina. Giulia sta sempre peggio, la nausea e il mal di stomaco quasi le impediscono di camminare, ma c'è ben poco fare, bisogna andare avanti. Scesi dal treno ritroviamo Diana e decidiamo di andare insieme alla frontiera. Beviamo un tè davanti alla stazione e prendiamo un taxi fino "al ponte", ovvero il confine. Prima di avviarci agli uffici della dogana bisogna risolvere la questione del cambio dei soldi; ci sono rimasti, infatti, abbastanza bolivianos, il cambio con i pesos argentini è decisamente sfavorevole e pare essere peggiore in Argentina stessa. Facendo due chiacchiere con degli altri ragazzi che dovranno andare dall'altra parte ci viene in mente che è molto più conveniente cambiare i nostri soldi in dollari e una volta arrivati in Argentina cambiare i dollari in pesos…grazie al cambio non ufficiale finiremo per guadagnarci un bel po'; peccato non averci pensato prima, si potevano ritirare molti più soldi in Bolivia e grazie a questo giochetto uscirne decisamente vincitori.

Giulia è agli sgoccioli, non sa nemmeno come ha fatto a resistere sei ore in piedi sotto il sole con dieci ore di viaggio alle spalle! Prendiamo un taxi fino alla stazione dei bus, l'idea originaria era di andare direttamente a Tilcara, la cittadina vicina alla fattoria dove passeremo le prossime settimane come volontari. Andrea e Diana vanno a cambiare i dollari e a informarsi sui orari degli autobus ma
bisognerebbe aspettare altre tre ore prima che parta il primo bus…non si può chiedere troppo, dormiamo qui per questa notte! Troviamo un ostello appartenente alla catena di Hostelling International di cui Noi siamo soci il che ci permette di avere un lieve sconto, purtroppo però i prezzi non sono più quelli di Perù e Bolivia e 15 euro a notte non te li toglie nessuno. Giulia si fionda in bagno e finalmente riesce a vomitare, passerà i prossimi due giorni tra bagno e letto…maledette uova! La mattina dopo salutiamo Diana la nostra compagna d'avventure, Noi restiamo una notte in più, la malaticcia fa fatica anche solo ad alzarsi dal letto figurarsi salire su di un autobus e camminare con gli zaini in spalla!
A volte veniamo avvolti da un velo di malinconia al pensiero che probabilmente non rivedremo più tutte queste incredibili persone incontrate durante il nostro peregrinare, ma subito ci ricordiamo del grande privilegio che abbiamo avuto nel avervi condiviso una, seppur breve, parentesi di vita...
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