Arriviamo a San Salvador de Jujuy comodamente accompagnati in macchina da Osvaldo e consorte… Durante il viaggio di poco più di un ora mandiamo un sms a Carla, la ragazza di couchsurfing che ci ospiterà per 3 giorni nella casa dei suoi genitori, la quale ci avverte che viene a prenderci in macchina alla stazione degli autobus… Che ben!!!
La casa dove vive questa famiglia è un po' lontana dal centro della città, ai piedi di un monte in un quartiere nuovo… La casa è grande, con giardino, taverna per pranzi in compagnia e la bellezza di 4 cani: Valentin, il più piccolino ed Emma possono stare dentro casa, Fido e Budin rimangono in giardino tutto il giorno altrimenti fanno danni.
Ci accomodiamo in una camera tutta per noi al secondo piano e iniziamo a chiacchierare con Carla mentre facciamo conoscenza con i cani… poco dopo usciamo tutti insieme a fare una prima passeggiata in centro dove incontreremo anche mamma Marcela.
Jujuy non è nulla di speciale architettonicamente parlando, ma è stata eletta una tra le città più vivibili dell'Argentina; circondata da montagne verdi, a soli 19 chilometri da un'area termale naturale, porta d'accesso alle colorate Quebradas della regione è una tranquilla cittadina con tipica piazza centrale dove si trova il palazzo del governo, una via pedonale per le compere, un paio di parchi e una popolazione che trascorre in serenità le proprie giornate.
Ci incontriamo con Marcela in piazza; Noi abbiamo bisogno di usare internet e così approfittiamo per condividere una birra in uno dei bar centrali. Entrambe le donne di casa ci fanno subito simpatia, sono molto gentili e solari; la famiglia è stata per vari anni volontaria di AFS, un'associazione che si occupa di interscambi culturali per giovani di tutto il mondo, per cui sono abituati a ricevere ragazzi di varie nazionalità; hanno viaggiato e conosciuto molto anche loro e sono piene di interessanti e divertenti aneddoti. Continuiamo la chiacchierata mentre andiamo a fare la spesa per il pranzo di domani; il 2 Aprile, infatti, è il giorno in memoria delle vittime nella guerra delle Isole Malvinas, festa nazionale, ed è in programma un pranzo con amici.
Tornati a casa abbiamo il compito di fare la pizza, da buoni italiani con la passione per la cucina dobbiamo esaudire i desideri culinari delle persone che ci aprono le porte delle proprie case come facessimo parte della famiglia.
Verso le sette torna dal lavoro il padre, Gustavo, ingegnere civile, instancabile lavoratore , proprietario di una impresa, ma che sa godersi i momenti di riposo, veramente molto simpatico e pieno di curiosità per il mondo.
La pasta della pizza è lievitata un sacco e vengono una serie infinite di pizze… Gustavo apre un ottimo vino rosso e continuiamo a fare conoscenza con questa famiglia veramente adorabile; dopo tanto tempo ci sentiamo come in famiglia, con una mamma, un papà e una sorella nuova che ci coccolano…
Sfiniti ce ne andiamo a letto e domani...ASADOOOOOO!!!!
La mattina, come spesso accade, Giulia di sveglia presto mentre Andrea riesce a ronfare fino a tarda mattinata! Aiutiamo nei preparativi per il banchetto e Andrea da mostra delle sue doti da barman improvvisando un ottimo aperitivo con ciò che trova in casa. Quando arrivano i tre amici invitati per il pranzo e si incomincia ad arrostire la carne sulla parrilla Giulia e Marcella sono già belle chiacchierine…si vede che l'aperitivo era più forte di quello che sembrava jeje Passiamo praticamente tutto il pomeriggio in taverna a deliziarci della succosa carne e dell'ottimo vino; le conversazioni sono varie, si passa da interessanti discorsi socio-politici a divertentissimi aneddoti che fanno lacrimare dal ridere…alla fine siamo tutti strapieni e soddisfatti, salutiamo gli ospiti e via a riposare con un bel filmetto! Alle nove di sera tutti, tranne Giulia, hanno il coraggio di rimettersi a mangiare gli avanzi del pranzo mentre ci guardiamo Harry Potter alla tv…veramente come fosse una domenica di Pasqua in casa!!
Bello bellissimo il dolce far niente ma non per troppo tempo, soprattutto per Giulia che ha sempre bisogno di fare qualcosa. Il giorno dopo, quindi, ci svegliamo molto presto e usciamo con Marcella che deve andare al lavoro alle otto…dopo varie settimane di sciopero nazionale dei professori per ottenere un aumento di stipendio è arrivato il primo giorno di scuola! Piccola digressione: i professori hanno manifestato rivendicando un aumento salariale di almeno un 30%, dopo quasi venti giorni di blocco delle lezioni e manifestazioni in tutto il Paese sono riusciti ad ottenere l'aumento, lo stipendio minimo di un docente ora è di 5 mila pesos al mese, ovvero meno di 500 euro!!
Tornando a Noi; ci facciamo lasciare alla stazione degli autobus e prendiamo il primo mezzo che troviamo con direzione Purmamarca. Questa è una delle località della zona maggiormente visita grazie al famoso "cerro de los siete colores", monte dai sette colori, conosciuta anche come "tavolozza del pittore". Alle dieci siamo già a Purmamarca, il paesino è uno dei più piccoli che abbiamo incontrato nella valle ma estremamente ben curato con una piazza veramente coccola, la vera attrazione però è come dicevamo il monte alle spalle del paese stesso. Dopo aver girovagato meno di mezzora per il paese ci avviamo alla camminata che è stata creata per poter costeggiare i monti e apprezzarne le sfumature cromatiche! La giornata purtroppo
non è delle migliori per cui non tutti i colori sono ben visibili dato che ovviamente dipende anche da come si riflette il sole sui minerali, ma riusciamo comunque a goderci lo spettacolo…e che spettacolo!
La varietà dei colori è il prodotto dell'accumulazione di sedimenti di bacini marini e continentali in centinaia di milioni di anni: si possono apprezzare i grigi, verdi, viola, rosa e bianchi corrispondenti a rocche sedimentarie marine di 600/500 milioni di anni; il grigio chiaro e il giallo delle arenante argillose e le varie sfumature di rosse corrispondenti a sedimenti più recenti! Sembra veramente che qualcuno abbia preso un pennello e accuratamente dipinti i monti è una visione splendida!!
A mezzogiorno e mezzo siamo di nuovo in paese, fatalità vediamo passare davanti a Noi un autobus con direzione Jujuy e approfittiamo per prenderlo al volo, non vale la pena fermarsi di più e il prossimo autobus sarebbe tra più di un'ora. Quando arriviamo in capitale Carla sta giusto per muoversi per tornare a casa così ci incontriamo e andiamo insieme in macchina…che cul! Neanche a dirlo Andrea dopo un abbondante pranzo a base di stufato di pollo si butta a letto per fare un "riposino"…passate due ore abbondanti Giulia è proprio stufa per ciò sveglia il ghiro e lo obbliga ad andare a fare due passi!
La sera andiamo a letto molto presto; abbiamo accettato di accompagnare Gustavo ad una miniera che deve andare a visitare per lavoro e dovremo svegliarci alle 5 del mattino dato che la mina in questione si trova a 5 ore di macchina da Jujuy! Andrea ovviamente era inizialmente restio ma pare che il panorama della zona sia imperdibile e perdere un'occasione del genere sarebbe da sciocchi! Puntuali come svizzeri alle cinque siamo già in marcia, destino finale Pirquitas, un paesino di minatori a 4271 mslm, una delle località più elevate di tutta l'Argentina.
Incredibilmente riusciamo a restare svegli per le cinque ore di macchina che servono per raggiungere la località, vogliamo tenere compagnia a Gustavo e gli incredibili paesaggi che attraversiamo ci aiutano notevolmente mantenendo vivo il nostro interesse. Passiamo davanti anche al famoso "Espinazo del Diablo", altro coloratissimo monte che si trova vicino alla località di Tres Cruces e che non avevamo avuto l'occasione di apprezzare durante il viaggio da La Quiaca a Tilcara!
Una volta arrivati a destinazione il lavoro che deve svolgere Gustavo consiste nel controllare la zona dove è stato richiesto il suo intervento, ovvero lo spianamento di un cammino che dal paesino porta ad una vecchia miniera che si vorrebbe rimette in funzione. Contribuiamo scattando varie foto alla strada mentre ci gustiamo l'incredibile spettacolo che abbiamo la fortuna di conoscere. In poco meno di mezzora abbiamo già finito il lavoro e ci rimettiamo in strada per tornare a casa;
Gustavo ci propone di percorre un'altro cammino, è un po' più lunga ma questo ci permetterà di visitare anche altri luoghi e Noi ovviamente ne siamo entusiasti…vediamo dei posti veramente stupendi, assolutamente incontaminati, la rara bellezza della natura interrotta solamente da qualche casa qua è là e lama a non finire. Per di più abbiamo percorso più di un centinaio di chilometri della famosa Ruta 40, vera passione di Andrea.
Torniamo a casa che siamo stanchi morti ma più che soddisfatti della nostra scelta, ancora una volta abbiamo assistito all'opera della Terra e ne siamo rimasti estasiati.
La mattina dopo dormiamo fino a tardi per recuperare le ore di sonno; sistemiamo gli zaini per l'ennesima volta, pranziamo per l'ultima volta con questa famiglia dal cuore immenso e alle due è mezza prendiamo l'autobus in direzione Salta!
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